KTM rivoluziona il mondo delle due ruote con il nuovo compressore ibrido

KTM registra un innovativo compressore ibrido per moto, unendo tecnologia meccanica ed elettrica. Maggiore efficienza, meno emissioni e zero turbo lag.

KTM rivoluziona il mondo delle due ruote con il nuovo compressore ibrido
F C
Fabio Chiarani
Pubblicato il 17 set 2025

Il mondo delle due ruote si prepara a vivere una vera rivoluzione tecnologica: una svolta destinata a cambiare per sempre il concetto di sovralimentazione nelle moto. Protagonista di questa evoluzione è KTM, che ha recentemente depositato una serie di brevetti per un innovativo compressore ibrido. Questa soluzione promette di superare i limiti delle tecnologie attuali, combinando i vantaggi delle soluzioni già viste su Kawasaki e Honda e ponendosi come nuovo punto di riferimento nel settore della tecnologia moto.

Il cuore dell’innovazione risiede nella particolare architettura sviluppata dall’azienda austriaca. Il nuovo compressore ibrido di KTM è un sistema elettromeccanico che integra una connessione diretta al motore a combustione con il supporto di un motore elettrico dedicato. Questo approccio, che si può definire dual-source, rappresenta una vera e propria evoluzione rispetto alle soluzioni precedenti: da una parte si sfrutta la potenza meccanica del motore, dall’altra si può contare sull’intervento mirato dell’elettrico nei momenti di maggior necessità.

La chiave di volta di questa tecnologia moto è la gestione intelligente dell’energia. Grazie a una frizione elettronica, il compressore può essere disaccoppiato dal motore principale e attivato dal motore elettrico solo quando serve una spinta aggiuntiva. In questo modo si ottiene una efficienza superiore, ottimizzando le prestazioni in ogni regime di rotazione e riducendo sensibilmente la necessità di batterie grandi e costose, spesso uno dei limiti principali dei sistemi completamente elettrici.

Per quanto riguarda la configurazione tecnica, il nuovo compressore ibrido di KTM potrebbe adottare una struttura a spirale, simile a quella dei celebri G-Lader di Volkswagen, oppure un design centrifugo, già utilizzato su alcune sportive giapponesi. In entrambi i casi, l’obiettivo è massimizzare la efficienza del sistema e ridurre al minimo i tempi di risposta, eliminando definitivamente il fastidioso turbo lag che aveva limitato la diffusione dei turbocompressori negli anni ’80.

Ma i vantaggi non si fermano qui. L’adozione di questa nuova tecnologia moto porta con sé benefici anche in termini di emissioni. Il sistema ibrido, infatti, permette di ottimizzare il consumo di carburante e di ridurre le emissioni inquinanti, rispondendo così alle sempre più stringenti normative ambientali e alle richieste di un mercato attento alla sostenibilità. Inoltre, in determinate condizioni di utilizzo, il sistema può addirittura funzionare come generatore, contribuendo a migliorare il bilancio energetico complessivo della motocicletta.

Il contesto in cui nasce questa innovazione è quello di una crescente competizione tra i principali player del settore. Kawasaki ha già consolidato la propria posizione grazie alla gamma Ninja H2, dotata di un compressore puramente meccanico, mentre Honda ha stupito il pubblico all’ultimo EICMA presentando una soluzione completamente elettrica. In questo scenario, la proposta di KTM rappresenta il giusto compromesso: un sistema versatile, in grado di adattarsi a diverse tipologie di moto e di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più esigente e diversificata.

L’evoluzione della sovralimentazione è dunque solo agli inizi, ma il progetto KTM segna già una svolta destinata a lasciare il segno. Non è ancora chiaro quando questa tecnologia sarà disponibile sulle strade, ma una cosa è certa: la corsa per ridefinire il futuro delle moto a motore a combustione è ufficialmente aperta. La nuova frontiera è rappresentata dall’integrazione intelligente tra meccanica ed elettrico, in una ricerca costante di efficienza, prestazioni e rispetto per l’ambiente.

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