Furto di una Riley 1904: rubata la moto più rara del Regno Unito

A Ousden (Suffolk) è stata rubata una rara motocicletta Riley 1904, unico esemplare nel Regno Unito. Polizia indaga, offerta ricompensa.

Furto di una Riley 1904: rubata la moto più rara del Regno Unito
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Marianna Bortevi
Pubblicato il 18 dic 2025

Il mondo del collezionismo su due ruote è stato recentemente scosso da un episodio che mette in luce la fragilità del patrimonio industriale britannico: il furto di una Riley 1904, una vera e propria rarità nel panorama motociclistico mondiale. La notte tra il 15 e il 16 dicembre 2025, infatti, nel cuore del Suffolk, è stata sottratta una motocicletta Riley di inestimabile valore storico, lasciando sgomenti non solo il proprietario, ma anche l’intera comunità di appassionati e collezionisti.

Il protagonista di questa vicenda è Bill Fellowes, bisnipote del fondatore della celebre Riley Motor Company, che ha espresso pubblicamente il proprio sconcerto per quanto accaduto. “Dubito che un collezionista serio acquisti un pezzo del genere sapendolo rubato”, ha dichiarato, sottolineando quanto sia difficile, anche per chi opera ai margini della legalità, piazzare sul mercato un veicolo tanto unico e facilmente riconoscibile. Il valore economico della moto si aggira intorno alle 10.000 sterline, ma il suo vero peso risiede nell’importanza storica e culturale che rappresenta: si tratta dell’unico esemplare conosciuto nel Regno Unito, mentre nel resto del mondo esiste soltanto un’altra moto simile, custodita in Canada.

Il furto è avvenuto in circostanze che fanno riflettere sulla sicurezza dei beni storici: la motocicletta Riley era custodita in un rimorchio blindato, a sua volta parcheggiato in un fienile recintato, insieme ad altri oggetti di minor valore che sono stati anch’essi sottratti. Questo dettaglio mette in evidenza la determinazione e la preparazione dei ladri, che hanno evidentemente pianificato l’azione con cura, forse puntando proprio al pezzo più prezioso della collezione.

La risposta delle autorità non si è fatta attendere. La polizia del Suffolk ha avviato un’indagine ufficiale (pratica CAD 54), impegnandosi a setacciare ogni possibile pista. Gli agenti stanno analizzando i filmati di sorveglianza della zona, monitorando i canali commerciali e le aste online alla ricerca di tentativi di vendita. Un’operazione complessa, poiché la Riley 1904 possiede caratteristiche costruttive uniche e una documentazione dettagliata che ne rendono quasi impossibile il riciclaggio sul mercato legale. Gli esperti sottolineano come sia difficile occultare un simile capolavoro della storia motoristica senza che lasci tracce evidenti.

Nonostante le preoccupazioni, Bill Fellowes non perde la speranza. Il rischio che la moto venga smontata o addirittura distrutta, se non recuperata rapidamente, è reale, ma la visibilità mediatica del caso potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel facilitare il ritrovamento. Fellowes ha inoltre promesso una ricompensa a chiunque fornisca informazioni utili al recupero della preziosa motocicletta, un gesto che testimonia l’attaccamento personale e familiare a un pezzo di storia che va ben oltre il semplice valore economico.

Il caso della motocicletta Riley mette in luce una problematica spesso sottovalutata: la vulnerabilità dei beni storici, soprattutto quelli che non raggiungono le quotazioni stratosferiche delle automobili d’epoca più celebri, ma che rappresentano comunque una testimonianza insostituibile della tradizione industriale britannica. Collezionisti, restauratori e musei sono stati immediatamente allertati, nella speranza che la rete di appassionati possa contribuire a ostacolare qualsiasi tentativo di vendita o smembramento della moto.

Le autorità, dal canto loro, invitano chiunque venga in possesso di informazioni a farsi avanti, ricordando che elementi come numeri di targa storici, segni particolari sul telaio e componenti uniche possono rivelarsi decisivi per l’identificazione e il recupero della Riley 1904. La storia di questo furto, pur nella sua drammaticità, è un monito sull’importanza di proteggere e valorizzare il patrimonio motoristico, affinché simili episodi non si ripetano e la memoria delle eccellenze industriali britanniche possa essere tramandata alle future generazioni.

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