Crisi in Harley-Davidson: accuse e promesse alla vigilia dell'assemblea
Harley-Davidson al centro di una bufera interna: H Partners accusa il CEO uscente e i dirigenti di promesse e trattative riservate.
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All’orizzonte si profila una battaglia decisiva per Harley-Davidson, la storica casa motociclistica americana, che si trova ad affrontare una profonda crisi di governance aziendale. Accuse di condotta inappropriata e un CEO dimissionario, Jochen Zeitz, sotto pressione hanno scatenato un acceso dibattito interno, con miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato già persi.
La situazione si complica ulteriormente in vista di un’assemblea degli azionisti che potrebbe ridisegnare il futuro dell’azienda. Il fondo H Partners, uno degli azionisti principali, ha mosso accuse pesanti contro Zeitz e i consiglieri Thomas Linebarger e Sara Levinson. Secondo il fondo, i tre avrebbero condotto negoziati riservati con alcuni investitori selezionati per garantirsi il supporto necessario alla rielezione nel consiglio di amministrazione.
Questa crisi arriva in un momento delicato per Harley-Davidson, che sta cercando di proiettare un’immagine positiva con l’annuncio di una nuova serie MotoGP prevista per il 2026 e il lancio della Fat Boy edizione limitata. Tuttavia, le accuse mosse da H Partners minano questa narrativa, concentrandosi su presunte promesse fatte dai dirigenti incriminati: dimissioni entro un anno, esclusione di Zeitz dal ruolo di presidente esecutivo e l’assunzione di un CEO esterno.
Le accuse di H Partners
In un comunicato ufficiale, H Partners ha sollevato interrogativi critici: “Se queste promesse sono autentiche, perché stanno impiegando milioni di risorse aziendali per mantenere il loro posto?”. Il fondo ha inoltre sottolineato come le due precedenti transizioni ai vertici siano state disastrose, mettendo in dubbio la capacità dell’attuale leadership di guidare l’azienda verso una ripresa.
Particolarmente grave è l’accusa di divulgazione selettiva di informazioni confidenziali, una pratica che potrebbe compromettere la fiducia degli investitori e attirare l’attenzione della SEC, l’autorità di vigilanza dei mercati statunitense. Se confermata, questa condotta rappresenterebbe una violazione significativa dei principi di trasparenza che dovrebbero governare le società quotate.
Un’assemblea decisiva per Harley-Davidson
La prossima settimana, gli azionisti di Harley-Davidson saranno chiamati a votare sul rinnovo del consiglio di amministrazione e sulle modalità di successione di Zeitz. Le tensioni sono palpabili, con H Partners che si oppone fermamente all’idea che i dirigenti accusati possano gestire un’altra transizione, soprattutto dopo aver contribuito alla perdita di 9 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato.
Inizialmente, l’annuncio delle dimissioni di Zeitz entro la fine dell’anno sembrava promettere una successione ordinata. Tuttavia, se le accuse di H Partners si rivelassero fondate, emergerebbe uno scenario ben diverso: promesse di dimissioni utilizzate come strumento per mantenere il potere fino al voto, compromettendo ulteriormente l’integrità della governance aziendale.
Con le parti pronte allo scontro, resta da capire chi stia bluffando e chi detenga realmente il controllo. Una cosa è certa: l’imminente assemblea sarà cruciale per determinare il futuro di Harley-Davidson, un marchio leggendario che ora si trova a un bivio.
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