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Superbike: il lavoro degli uomini Pirelli

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Matteo Giusti, Racing and Product Communication Manager di Pirelli, per capire in cosa consiste il suo lavoro che svolge freneticamente passando tra la sala stampa e la pit lane dei circuiti sparsi per il mondo durante i round della Superbike.

Si aggirano nel paddock, nella pit lane, nei box… Sono i tecnici Pirelli della Superbike. Sono tanti, con mansioni differenti in pista e fuori. Sono coloro che permettono ai piloti di fare il loro mestiere tra i cordoli, i tecnici del fornitore ufficiale dei pneumatici per la SBK.

Dal 2004 il marchio storico della “P” lunga è il fornitore ufficiale per tutte le classi del Campionato Mondiale Motul F.I.M. Superbike. Il contratto è valido fino alla fine della stagione 2020, un record assoluto nella storia del motorsport che rende Pirelli il brand più longevo tra i fornitori ufficiali di pneumatici a livello internazionale.

A differenza di altri campionati in cui vengono utilizzati pneumatici prototipo, sin dagli inizi la filosofia Pirelli è stata quella di progettare e realizzare con l’aiuto dei piloti prodotti da competizione che possano essere utilizzati da tutti i motociclisti. “We sell what we race, we race what we sell” dice il motto che dà vita alla storica gamma pneumatici, come i DIABLO Superbike utilizzati nella classe regina e il DIABLO Supercorsa SC usato nelle classi WorldSSP600 e WorldSSP300.

Durante la scorsa tappa di Misano abbiamo scambiato due chiacchiere con Matteo Giusti, Racing and Product Communication Manager di Pirelli, per capire in cosa consiste il suo lavoro che svolge freneticamente passando tra la sala stampa e la pit lane dei circuiti sparsi per il mondo durante i round della Superbike.

Ciao Matteo, come Racing and Product Communication Manager sei sempre in viaggio…

Di base, durante la settimana lavoro in ufficio a Milano, poi quando ci sono i round della Superbike, se si tratta di una tappa europea generalmente parto il giovedì, se internazionale un paio di giorni prima per via della lunghezza del viaggio. Una volta arrivato in circuito, dal venerdì alla domenica seguo il round e sono presente in sala stampa per fornire informazioni ai giornalisti presenti sulle soluzioni proposte da Pirelli per quello specifico round. Si tratta di un classico lavoro da ufficio stampa con il fatto però che lo scenario cambia continuamente, è più o meno lo stesso ogni anno ma durante la stagione il “mio ufficio” è in giro per i circuiti sparsi in diversi posti del mondo…

Come per i rider della SBK anche la velocità è fondamentale per il tuo lavoro…
Sì, vero, come per i piloti anche il nostro lavoro ha bisogno della velocità, oggi rappresentata da internet. Ho iniziato nel 2011, molti colleghi giornalisti, quelli storici per così dire, mi raccontano di quando per diffondere un comunicato o una nota stampa in circuito bisognava fare la fila all’unico telefono disponibile nel paddock per poi passare alla grande innovazione che al tempo fu il fax…

Come hai iniziato a fare questo mestiere e di cosa ti occupi?

Dopo la laurea a Milano nella Facoltà di Scienze Comunicazione e Lingue sono entrato in un’agenzia di comunicazione che aveva tra i suoi clienti una serie di aziende automotive. Ho iniziato così a lavorare in questo ambiente fino a che non ho avuto la possibilità di passare direttamente in Pirelli. Qui sono diventato il responsabile dell’Ufficio Stampa Moto per quanto riguarda il prodotto e la parte Racing. Il mio lavoro consiste nel dare visibilità al prodotto, ovviamente, e a tutte quelle che sono le attività in ambito racing. Non solo SBK, dove siamo fornitori monogomma, ma anche il Mondiale di MXGP, il BSB e tutti gli altri campionati nazionali e internazionali a cui la nostra azienda partecipa. Si tratta di un lavoro per il quale, al di là delle competenze che richiede il ruolo specifico, è necessaria tanta passione, sei spesso fuori casa ed è proprio la passione per le due ruote e per il motorsport che ti permette di affrontare una serie di impegni a volte gravosi, a volte un po’ meno, ma sempre costantemente in viaggio per quasi nove mesi all’anno…

Oltre che in sala stampa il tuo lavoro si svolge anche in pista, in particolare sulla griglia di partenza…

Sono in pista sulla griglia di partenza come i nostri tecnici che seguono il mondiale con cuffia e microfono per seguire i piloti della SBK e della Supersport 600, due classi che hanno a disposizione diverse soluzioni di gomme e possono decidere quali pneumatici utilizzare all’anteriore o al posteriore fino a 5 minuti prima della partenza, fino al suono della sirena. Avrete sicuramente visto in TV o dal vivo i carrellini schierati vicino alle moto con due pneumatici pronti all’uso. In alcune gare la scelta del pneumatico è più scontata, mentre in altre alcune condizioni in primis climatiche, ma anche dell’asfalto, eccetera, Condizioni che ovviamente possono determinare scelte diverse. Io sono sempre presente sulla griglia per raccogliere quali sono le soluzioni adottate dai piloti all’ultimo momento perché poi sarà mio compito informare i giornalisti della stampa insieme ai commentatori delle televisioni internazionali sulle scelte effettuate dai piloti. Ho solo cinque minuti per raccogliere tutte le informazioni e trasmetterle via mail prima della partenza della Superpole e delle tre gare. Il mondo della comunicazione in questi anni è cambiato tantissimo e i moderni strumenti a nostra disposizione ci impongono velocità di esecuzione sempre più elevate per essere incisivi, come è giusto che sia per un’importante azienda internazionale come la Pirelli.

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