Moto3: Martin, trionfo “mondiale”. Bezzecchi solo 5°. Podio per Dalla Porta e Bastianini
E’, quella sull’infido circuito malese chiazzato dalla pioggia notturna, la corsa capolavoro dell’asso spagnolo pupillo di Franco Gresini, un trionfo che toglie ogni “se” e ogni “ma”…
Non perdona Jorge Martin che, travolgente, a Sepang fa il pieno, vincendo gara e titolo mondiale. E’, quella sull’infido circuito malese chiazzato dalla pioggia notturna, la corsa capolavoro dell’asso spagnolo pupillo di Franco Gresini, un trionfo che toglie ogni “se” e ogni “ma”, il passo decisivo per il combattutissimo titolo mondiale Moto3 2018.
Dunque, sugli altari, un maiuscolo Martin e, se non nella polvere, nel ruolo di chi è battuto, ma con onore, Marco Bezzecchi, oggi nella battaglia decisiva del penultimo round mondiale, solo quinto. Insomma, così come nel 2016 non c’era (quasi) niente da fare con Binder e nel 2017 con Mir, due “cannibali”, quest’anno il castigamatti è stato Martin che, se pur con qualche svarione dovuto anche alla jella, ha – come è accaduto oggi a Sepang – giocato spesso a “gatto col topo”, dosando grande fermezza e grande lucidità nell’azione, a dimostrazione di una superiorità non esagerata ma netta del pacchetto pilota-moto-team che merita, con gli applausi, il titolo mondiale.
Bezzecchi, va ribadito, esce a testa alta, da combattente, è stato lui la bella sorpresa di questo campionato che ha avuto anche, oltre alle conferme positive, pure cocenti delusioni. Gran festa tricolore, comunque, per lo splendido podio conquistato dopo una prova maiuscola da Lorenzo Dalla Porta, secondo (il pratese è stato anche in testa all’infernale carosello) e dal compagno di squadra Enea Bastianini, protagonista di una rimonta da incorniciare.
Come dire che Honda fa il pieno, con il titolo di Martin e con tre “suoi” piloti oggi sui primi tre gradini del podio. Un po’ di amaro in bocca per Fabio Di Giannantonio, di gran livello ma anche qui a Sepang altalenante, alla fine solo sesto (+4.106), dietro al Bez e al 4° Arenas e davanti a Binder, al sempre più forte Arbolino (oggi col febbrone), a Suzuki e ad Antonelli, decimo, stoico per i postumi dell’ultima caduta.
Peccato per il rookie Celestino Vietti, gran protagonista all’inizio, poi out per caduta. Già, le cadute, tante. La carambola tris con a terra Lopez, McPhee, Foggia, il volo di Perez, di Canet, di Norrodin (dopo una gran rincorsa) e i mille contatti fra carene.
E’ la “solita” bollente entusiasmante Moto3. Adesso resta l’ultimo round di Valencia, dove, a parte la parade di Martin con Bez “scudiero” argentato, si gioca il titolo di vice campione del mondo proprio fra i due italiani, Bezzecchi e Di Giannantonio. Aspettando conferme e rivincite.