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SBK, Pirelli: intervista ad Alex Gramigni

Durante il round del GP della Riviera di Rimini abbiamo incontrato Alex Gramigni per capire meglio in cosa consiste il suo lavoro per Pirelli in WSBK.

Durante lo scorso round del GP della Riviera di Rimini, abbiamo incontrato Alex Gramigni. Il campione italiano era a Misano nella sua doppia veste di consulente e tecnico di pista per Pirelli in WSBK. Abbiamo scambiato con lui due chiacchiere per capire bene in cosa consiste il suo lavoro, ma, soprattutto, questa duplice mansione e come avviene lo sviluppo di un pneumatico da gara.

Alex, che tipo di lavoro fai per Pirelli, come avviene la fase di test dei differenti pneumatici?

La nostra struttura si muove come se fosse un vero e proprio team da gara. Si tratta di una struttura già rodata che utilizzavo per lavorare sia durante le competizioni che per i collaudi. Abbiamo dei tecnici, dei meccanici, un capannone, un camion e delle moto con motori kit, motori standard o leggermente preparati, mentre le ciclistiche sono tutte abbastanza simili a quelle della Superbike per poter effettuare i test e mettere sotto stress le gomme. Tutto questo avviene al Mugello, uno dei migliori circuiti al mondo dove provare moto e gomme. Tutto parte dalle esigenze della Pirelli per sviluppare i prodotti già impiegati nei vari campionati mondiali, nazionali, anche prototipi. Di volta in volta ci si sposta anche in circuiti diversi, soprattutto in inverno.

Come hai testato la nuova gomma maggiorata di Pirelli utilizzata nelle ultime gare di Superbike, sia la nuova 125/70 all’anteriore che la 200/65 al posteriore?

Si provano tanti prototipi, sono io che in base alle mie sensazioni riesco a capire se ci sono delle qualità sulle quali lavorare. A queste poi ne cambiamo la struttura, la mescola, i profili, si tratta di una serie di operazioni per vedere se la gomma migliore. Questo è successo con la 200/65, certo abbiamo avuto anche fortuna, ma da subito è piaciuta moltissimo. Come feeling con Pirelli ho sempre avuto una percezione che chiamo friendly, quindi quando vai a variare profili e le misure questa sensazione solitamente puoi perderla, soprattutto se aumenta la durata e cala il drop come è successo alle nuove misure che stiamo sviluppando sia all’anteriore che al posteriore. Avevo paura che le gomme potessero perdere questa caratteristica, soprattutto nelle entrate in curva o quando si apre il gas o si frena al limite. Invece c’è sempre molto controllo, uno slide diverso e controllato rispetto ad altre marche da me provate in passato. A volte è difficile provare delle gomme con molto grip. Molte indicazioni possono arrivare dal vantaggio di non usare una moto performante, si nota subito il miglioramento, cambia il tempo sul giro, mentre con una moto ufficiale è più difficile, l’approccio è diverso. In gara girando sempre forte grazie al buon grip un pilota sceglie di portare una gomma invece di un’altra, dopo cinque o dieci giri si registra un calo significativo perché spremono di più la gomma anche grazie ai controlli di trazione.

Siete soddisfatti dei risultati ottenuti nel weekend di gara qui a Misano?

A Misano queste gomme hanno girato con 1’34” di passo e hanno fatto il record del giro sia in prova che in gara. In particolare il tempo di gara è risultato essere di ben 9 secondi in meno rispetto a quello dello scorso anno. Certo poi dipende anche dalle condizioni del circuito, dalle temperature, se sul tracciato hanno girato le auto o meno. Siamo soddisfatti noi come i piloti che le hanno scelte. Abbiamo iniziato a lavorarci dal luglio del 2017, l’anteriore dallo scorso febbraio, siamo molto contenti dei risultati ottenuti in così breve tempo, non ce lo aspettavamo. Un progetto giovane nato con profili diversi, cambiati a stagione iniziata… Fortunatamente tutto è andato bene.

Oltre a fare il tester durante le gare con Pirelli fai anche il tecnico di pista, un’attività che ti fa entrare in contatto con i piloti della Superbike…

Questo doppia mansione fa parte del mio rapporto con Pirelli, collaudatore e tecnico di pista. Il vero vantaggio è che, rispetto agli altri tecnici di pista, io giro e ho girato in moto da più di trent’anni, una volta erano loro a dirti quale gomma montare senza considerare il fatto che magari non erano mai saliti su di una moto. E’ molto importante, è un vantaggio per i rider della SBK, ma alla fine ci aiutiamo a vicenda, anche loro mi confidano le loro esperienze sul comportamento di un pneumatico in pista, fanno dei commenti. Si tratta di una serie di informazioni molto importanti che poi analizziamo insieme ai ragazzi del dipartimento di R&D. E’ un rapporto fondamentale quello con i piloti, certo qui, in SBK, purtroppo non giro in pista con loro, sarebbe ancora meglio, vedremo se in futuro sarà possibile, sarebbe molto interessante… E’ il nostro lavoro, capire le esigenze dei piloti. Ovviamente anche le valutazioni dei tecnici sono importantissime, noi riusciamo a filtrare tutto questo per realizzare un pneumatico migliore.

Ci sono dei piloti in WSBK che hanno una sensibilità particolarmente accentuata per capire bene e al volo il comportamento dei pneumatici?

No, no perché durante il weekend di gara i rider non hanno il tempo… Loro entrano e spremono tutto al massimo. Per capire bene ci vuole un lavoro diverso, ma soprattutto abilità diverse. Ad esempio, se dai una gomma a Jonathan Rea e lui ci fa tre giri con tempi ottimi, non puoi valutare il comportamento di un pneumatico solo sui tempi riportati. Il grip delle gomme Pirelli è veramente il massimo, lo dico da ex pilota, ma non basta per valutare una gomma, soprattutto durante una gara di SBK, o almeno non è il solo elemento da prendere in considerazione.

Collaudatore, tecnico di pista, ma anche insegnante. Come procede il progetto della Old School Racing, powered by Pirelli & Yamaha?

La scuola va molto bene, anche li facciamo un lavoro molto importante con tutti i ragazzi che decidono di partecipare per andare in moto, in pista, al meglio delle proprie possibilità. Poi il Mugello, come detto prima, è una dei migliori circuiti al mondo dove fare dei test ed imparare. Quest’anno le prenotazioni sono partite alla fine dello scorso aprile e siamo praticamente pieni…

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