Harley-Davidson Dyna Low Rider S TB 1 RoadRunner by Thunderbike
Si ispira alle Superbike degli Anni 80 Andreas Bergerforth di Thunderbike per la customizzazione di una Harley-Davidson Dyna Low Rider S.
Con l’arrivo dei nuovi modelli Softail 2018 le “vecchie” Harley-Davidson Dyna non sono certo andate in pensione, almeno per i preparatori più attenti e attivi da lungo tempo, come Thunderbike.
Fondata nel 1985 da Andreas Bergerforth ad Hamminkeln, cittadina tedesca al confine con l’Olanda, oggi l’azienda dà lavoro a una settantina di dipendenti, si estende su 2.600 metri quadrati e comprende anche la gigantesca concessionaria Harley-Davidson Niederrhein, oltre al diner in stile americano Thunderbike Roadhouse di 550 metri quadri. Impossibile elencare tutte le sue opere di customizzazione, la più celebre delle quali, la PainTTless, vinse il titolo mondiale AMD nel 2012, mentre la giovane figlia Kim ha vinto l’edizione 2016 nazionale di The Battle of the Kings con un Iron 883.
La moto utilizzata questa volta è di tutt’altro genere, e si vede. Nella storia della Casa di Milwaukee il Low Rider S, presentato nel 2016, è stato il primo Dyna a montare il motore Screamin’ Eagle Twin Cam 110 da 1.802 cc e già di serie soddisfaceva i palati più esigenti, compresi gli amanti del club style californiano, stile che esibisce cupolini e manubri drag bar montati su riser alti, come quelli sulle moto dei membri dei Motorcycle Club più famosi. Questo tipo di customizzazione è stato anche reso celebre dalla serie TV Sons of Anarchy, benchè esistesse da molto prima.
Senza snaturare lo spirito di questo riuscitissimo modello, uno dei più apprezzati degli ultimi anni oltre che il più performante, Andreas per il suo Low Rider S si ispira alle Superbike degli anni Ottanta, materia che il preparatore tedesco conosce bene, essendo stato a quell’epoca pilota di endurance. Le ruote originali montate sul Low Rider S, da 19 pollici l’anteriore con pneumatico 100/90 e da 17” il posteriore con pneumatico 160/70, non gli vanno a genio, benché la finitura color bronzo gli ricordi quelli in magnesio delle Formula 1 Anni 70.
Ora sembra decisamente più snella e alta con i cerchi da 21″ e 19″, oltre che più guidabile. I cerchi sono i New Digger bicolore di Thunderbike scomponibili, anodizzati neri con profili delle razze lavorate a contrasto e viti lucidate e montano pneumatici Dunlop 130/60 200/50.
Il codino monoposto in vetroresina stile short track è della RRC (R&R Customizing); sempre al retrotreno vengono montati ammortizzatori Hyperpro a serbatoio separato con regolazione anche in altezza, mentre all’avantreno la forcella originale da 49 mm subisce un trattamento superficiale che annerisce gli steli, rendendoli più scorrevoli, mentre l’assetto viene abbassato con un kit Thunderbike per caricare meglio la ruota anteriore.

I dischi flottanti anteriori riprendono il disegno delle ruote e hanno diametro maggiorato rispetto agli originali da 300 mm, modificando l’attacco delle pinze originali. Contribuisce al look anni Ottanta anche il cupolino Thunderbike con lente gialla, colore ripreso anche dalle grafiche su serbatoio e codino, mentre la verniciatura resta quella originale nera.
Altri dettagli sono il manubrio Torque su supporti curvi, le manopole con inserti in gomma, i coperchi di motore e frizione, tutti firmati Thunderbike. L’ultimo particolare della TB 1 RoadRunner di Thunderbike è lo scarico corto a megafono sparato verso l’alto di Roland Sands con fondello in carbonio.
Foto Ben Ott