SBK, Melandri: centesima vittoria di un italiano in Superbike
Il ravennate con una splendida prestazione è l’ultimo italiano a vincere in SBK.
Marco Melandri non sta nella pelle della sua tuta. Troppo tempo passato dalla sua ultima vittoria, quella conquistata nell’ottobre del 2014 in Gara 2 a Magny Cours a bordo dell’Aprilia. Molti i momenti difficili passati dal pilota di Ravenna che adesso sembrano essere solo dei brutti ricordi. Il rider del team Aruba.it è stato letteralmente assediato dai giornalisti, sicuramente un momento speciale per la casa di Borgo Panigale con tre vittorie in tre domeniche di fila con il binomio moto e pilota italiano.
Marco, una vittoria importante, quanto ha influito sul morale?
Vincere fa sempre bene, la squadra come me viene da momenti difficili ed è stata una vittoria molto importante anche per loro, io sono quello che ha messo la ciliegina sulla torta, anche se la moto è uno sport tra virgolette singolo, la squadra è fondamentale.
Pensi di poterti giocare il mondiale con questa vittoria?
Non credo di giocarmi il mondiale, ma voglio fare più podi possibili e cercare di portare a casa altre vittorie, questo di sicuro, poi vedremo. Quest’anno già sapevamo che questa stagione sarebbe stata come una specie di “scuola”, però se andare a scuola significa vincere, va bene così.
Una vittoria speciale, la vuoi dedicare a qualcuno?
Sì, la voglio dedicare a Chaz e a tutti i ragazzi, a tutta la squadra Aruba.it e a Ducati che mi ha dato la possibilità di tornare in sella, di esprimermi e di divertirmi. Fin dal primo giorno mi hanno assecondato in ogni mia singola richiesta e mi hanno fatto sentire ancora un cliente speciale.
5 ottobre 2014 sei stato l’ultimo italiano a vincere in Superbike, ricominciamo da Melandri?
Abbiamo ricominciato, ora dobbiamo continuare.
Cosa hai avuto in più oggi per vincere?
Avevo una moto che funzionava molto bene per il mio stile di guida, cosa che mi ha permesso di essere un tutt’uno con lei senza doverla mai forzare.
Quanto è stata importante la vittoria di oggi?
Per la nostra situazione attuale è stata fondamentale.
A Imola hai avuto dei problemi con la moto, cosa è successo ora?
Si può sempre migliorare, a Imola abbiamo avuto dei problemi che ora, fortunatamente, sono stati individuati e risolti.
Ti aspettavi di avere il passo per vincere in solitaria?
No, onestamente non lo pensavo. Ad inizio gara sono partito bene e ho passato Johnny alla prima curva, alla seconda però mi ha ripassato e l’ho visto bello aggressivo, quindi ho cercato di stargli subito vicino per non farlo scappare. Poi mi è sembrato attendere e ho capito che tutti erano un po’ sulle uova, io avevo un grande passo, ma per nessuno era facile riuscire tornar su, quando mi sono reso conto di questo sono andato un po’ più veloce, ma passare Johnny non è stato facile, vero che una volta davanti ho visto che potevo avere qualche decimo in più su di lui.
La terza rinascita della tua carriera come l’hai vissuta?
Quest’inverno sapevo di poter essere competitivo, ma fino a che non vinci non hai la conferma. Ho avuto momenti difficili durante le scorse settimane, ma ero sempre consapevole delle mie possibilità, inoltre la squadra non mi ha abbandonato, anzi mi ha sostenuto molto. Poi vedere Gigi Dall’Igna nel box lavorare con noi fino a tarda serata è stata una bella iniezione di fiducia perché è la dimostrazione che Ducati ci tiene alla Superbike e vuole fare bene.