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Valencia MotoGP, qualifiche da crescendo rossiniano.

Quando pensi che sul toboga di Valencia siano qualifiche mosce, a dodici minuti dal termine, Casey Stoner dà la carica e la musica sommessa si trasforma in un crescendo rossiniano. Crutchlow, Pedrosa, Lorenzo vanno all’attacco con la baionetta in canna e dopo sei minuti il neo campione del Mondo della Yamaha segna il miglior tempo.


Quando pensi che sul toboga di Valencia siano qualifiche mosce, a dodici minuti dal termine, Casey Stoner dà la carica e la musica sommessa si trasforma in un crescendo rossiniano. Crutchlow, Pedrosa, Lorenzo vanno all’attacco con la baionetta in canna e dopo sei minuti il neo campione del Mondo della Yamaha segna il miglior tempo. Finito?

Neppure per sogno. Perché a meno di due minuti dalla fine, Pedrosa mette le ali e, volando al T4, stampa uno stratosferico 1’30.844 ed è pole! Camomillo sorride sornione. Stoner non ci sta e rilancia, ma invano e deve accontentarsi della terza piazza (+0.584) scavalcato prima della bandiera a scacchi anche da Jorge Lorenzo (+0.351), stretto nella morsa infuocata delle due Honda.

I tre moschettieri, anche qui in qualifica, fanno un altro mestiere, in attesa di infiammare una corsa da cui nessuno vuole uscire sconfitto. Insomma, tutti e tre vogliono salire sul gradino più alto. Pedrosa, per riscattare il mondiale perduto, Lorenzo per onorare il nuovo titolo, Stoner per dare l’addio con l’ultimo trionfo. Ci sono dunque tutte le premesse, meteo permettendo, per un ultimo grande spettacolo.

Poco da aggiungere sul resto. Tutte conferme, nel bene e nel male: Crutchlow gran bel finale di stagione insieme a Bradl e con Dovizioso che chiude ancora la seconda fila con gap di quasi un secondo (+0.951) non vedendo l’ora che passi questo week end per iniziare l’avventura con le rosse di Borgo Panigale. Già, le Ducati.

Anche qui, in negativo, niente di nuovo: Hayden ci prova ma non va oltre il settimo tempo con gap pesante (+1.659) davanti a Bautista, Barbera, Espargarò. Sì, Rossi c’è: 11esimo tempo, un distacco (+2.033) da dimenticare. Ovvio che Valentino guarda al futuro, anche lui non vede l’ora che giunga martedì. Chi vivrà vedrà.

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