Home Motomondiale, ieri la mitica corona d’alloro oggi “biscotto” e “pastette”?

Motomondiale, ieri la mitica corona d’alloro oggi “biscotto” e “pastette”?

Nell’era della gestione Dorna anche il motociclismo è diventato sport-spettacolo, cioè sport legato direttamente al business. E i rischi di “biscotto”…

La “singolarerichiesta fatta dalla Dorna ai piloti del mondiale SBK perché incrocino le lame nel paddock così da creare un’atmosfera permanente da duello all’Ok Corral e tener alto l’interesse sul campionato da parte dei media continua ad alimentare polemiche sollevando nuovi interrogativi.

C’è una forte critica alla Dorna considerata “burattinaia” che tira i fili del Circus muovendo i piloti come fossero birilli, incapace di sciogliere i nodi della Sbk e del Motomondiale, affrontati con palliativi da bar sport e trovate estemporanee. Ciò ha ridato anche vigore alle contestazioni sulla validità dei risultati delle gare e dei campionati di chi accusa la Dorna di fare “pastette”, o comunque consentire che si facciano, in altre parole di decidere a tavolino vincitori e vinti per interessi extra sportivi, esclusivamente legati al business.

Non sono pochi, si sa, gli sport dominati da pratiche antisportive e illegali – da codice penale – dove la “combine” o il “biscotto” determinano, in modo illecito, il risultato. Nel motociclismo non vale la regola della partecipazione ma quella della vittoria. Ognuno corre per superare l’altro, arrivare più avanti possibile, sul podio, meglio primi.

Nello sport, da sempre, pur nella consapevolezza della sua caducità, la vittoria è stata celebrata con il massimo degli onori. Pindaro elevava ad aura divina, con le sue lodi, gli atleti olimpici con il capo cinto d’alloro. Ma al contempo Aristofane insinuava il dubbio sulla vittoria che si tramutava in dissacrazione e smascheramento dei vincitori coinvolti spesso in trucchi, imbrogli e pastette tutt’ora presenti nello sport e non solo nello sport.

Il motociclismo è sport “puro” dove da sempre vince il migliore? Il motociclismo è sport complesso, costoso e rischioso con principali protagonisti un uomo (il pilota) e un mezzo (la moto). La scalata per il vertice è molto ardua e la selezione durissima dove contano, oltre al talento, anche fortuna e, specie all’inizio, disponibilità economica. Un brocco, anche miliardario, resta brocco. Un povero in canna se ha talento prima o poi sfonda. Di solito il miglior pilota guida la moto migliore e ciò porta per lo più alla vittoria. Ma non mancano le eccezioni.

Chi scrive queste note era presente il 19 marzo 1964 all’autodromo di Modena, gara d’apertura della stagione internazionale, dove faceva bella mostra di sé un cartello di grande effetto e attualità ancor oggi: “Cambiano i piloti ma la Moto Morini continua nelle sue strabilianti affermazioni” con il comm. Alfonso Morini gongolante fra i suoi due nuovi piloti, il debuttante Giacomo Agostini e l’ex ufficiale della Benelli Silvio Grassetti dominatori della 250 a danno di Tarquinio Provini ex mattatore della Casa bolognese passato alla Casa pesarese sostituto – appunto – di Grassetti il quale, dopo aver dominato la corsa, in vista del traguardo chiuse platelmente il gas regalando la vittoria a Giacomino. La Morini dimostrava così sul campo che era soprattutto la moto e non il pilota a vincere, ovviamente senza nulla togliere a chi le guidava, pur scatenando un putiferio per gli “ordini di scuderia”.

Erano comunque fatti (o fattacci) all’interno di una Casa, senza altre interferenze. Nell’era del Motomondiale gestito dalla FIM non si hanno notizie di “ordini” pro o contro un pilota anche se non sono mancati e non mancano anche da parte della FMI “inviti” a Team e a Case per … “provare” qualche promessa. Ci sono stati casi – come quello illustrato sopra – e ci sono tutt’ora dove ordini di scuderia, più o meno camuffati, hanno favorito un pilota a danno di un altro. Non facciamo nomi, per carità di patria.

Nell’era della gestione Dorna anche il motociclismo è diventato sport-spettacolo, cioè sport legato direttamente al business. Valentino Rossi è stato, per il suo talento, per i suoi successi, per il suo carisma l’interprete e il portabandiera del motociclismo diventato sport di massa dove davanti ala tv si entusiasma l’appassionato che sa tutto di motori e assetti e la massaia che non sa neppure quante ruote ha la moto.

Più volte abbiamo analizzato i “pro” e i “contro” di questo tipo di motociclismo. Quindi non ci torniamo sopra. Ovvio che Dorna ha “coccolato” Valentino in quanto pilota vincente e star capace di “bucare” lo schermo, insomma, “gallina dalle uova d’oro”. Ma Rossi non ha rubato niente dimostrando sempre sul campo il proprio valore e anche – perché no – i propri limiti, come ad esempio nell’avventura negativa in Ducati.

Ovvio che un pilota così – come altri in passato e come oggi Marquez, Lorenzo, Vinales ecc. – disponga di moto e di team altamente competitivi, a volte number one. Ma a quei livelli non si sale sulla moto vincente perché raccomandati. La storia della gommina pro Valentino è – appunto – una storiella. In MotoGP, sono i piloti che indirizzano lo sviluppo di una gomma racing. E’ ovvio che Michelin, come prime Bridgestone, porta avanti lo sviluppo delle sue coperture affidandosi a campioni di grande valore, esperienza e sensibilità. Rossi, sia in passato ma anche oggi, è stato chiamato ed è chiamato a dare il suo contributo. Idem Marquez, Lorenzo, Pedrosa, ecc.

Su Motoblog non abbiamo mai lesinato critiche a Dorna per i limiti e anche per gli errori sulla gestione delle corse di questi anni e anche per aver sempre fatto ruotare il Circus su una unica star, Rossi. Altresì non abbiamo mancato di apprezzarne anche gli aspetti positivi, ad esempio quelli relativi alla maggiore professionalità delle corse e una più estesa e incisiva comunicazione internazionale, di grande qualità, che ha reso il motociclismo sport di massa ben oltre i confini – “nobili” ma angusti – dei soli appassionati.

Dorna ha “suggerito” qualche mossa ai Team? Sì, come il ritorno di Rossi in Yamaha. Dorna ha favorito in modo sleale questo o quel pilota stravolgendo gare e campionati? No. Il confronto con i nostri lettori è aperto.

Ultime notizie su MotoGP

Tutto su MotoGP →