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Norton V4 RR/SS 2017 [Foto e Video]

Carbonio, materiali pregiati e un nuovo motore fatto in casa: è la Norton V4, capolavoro d’Oltremanica su due ruote

Dopo una lunga attesa, resa ancor più febbrile vista la caratura del nome in questione, possiamo finalmente annunciarvi l’arrivo della nuova super-sportiva stradale di Norton.

E’ da un bel po’ che si vocifera di un possibile approdo del glorioso marchio inglese nel segmento delle hyper-sport ad alte prestazioni, e dopo i primi bozzetti ufficiali abbiamo finalmente la possibilità di ammirare questa meraviglia d’Oltremanica.

Gli appassionati avevano già rizzato le antenne quattro anni fa, nel 2012, quando era stata annunciata la partecipazione al Tourist Trophy della Norton SG1, superbike britannica con un cuore italiano: il propulsore era infatti lo stesso quattro cilindri a V dell’Aprilia RSV4, che proprio quell’anno trionfava nel Mondiale delle derivate di serie con Max Biaggi ai semi-manubri.

Dopo 5 anni di partecipazione allo IOM TT, era ormai giunta l’ora di fare un passo ulteriore nel rilancio del nome Norton anche in campo sportivo: la realizzazione di una sportiva stradale, che fosse capace di far sognare gli appassionati e competere con la più agguerrita concorrenza giapponese ed europea.

Inutile dire che la connessione con le moto che hanno partecipato al TT (dalla prima SG1 all’ultima SG5) è decisamente stretta, come già ampiamente sottolineato dai video teaser diramati negli scorsi mesi: attenzione però, perchè sebbene la V4 RR e la sua versione estrema V4 SS attingano a piene mani dall’esperienza fatta da Norton in terra mannese, sono moto totalmente nuove, a partire da motore.

“Abbiamo iniziato 5-6 anni fa a pensare al motore: abbiamo valutato un 4 in linea o V, ma anche un tre cilindri o addirittura un V5” ha dichiarato il CEO di Norton Stuart Garner ai microfoni di MCN “Quando partimmo con il progetto SG1, ci trovammo in una bella situazione, perchè iniziavamo da zero, da un foglio bianco, e non avevamo vincoli di alcun tipo: così abbiamo deciso di scegliere la migliore configurazione possibile, quella che ci avrebbe garantito il miglior compromesso tra potenza, performance ed equilibrio generale”

“Dopo tutti i calcoli e le considerazioni del caso, gli ingegneri sono venuti da me e mi hanno proposto un quattro cilindri a V ha continuato Stuart “A quel punto, io ho provato a mettermi nei panni dei ragazzi che quasi ’70 anni fa progettarono la Manx, una moto rivoluzionaria per l’epoca: ho pensato che avremmo dovuto farla come l’avrebbero fatta loro, con un V4. Ecco perchè abbiamo deciso di infilarci il motore dell’Aprilia RSV4.

“Abbiamo sempre avuto nel mirino mostri sacri come Ducati Panigale, Yamaha R1 o le Fireblade di Honda, ma questi ragazzi hanno speso decenni (e centinaia di milioni di dollari) per arrivare a questi risultati, e per noi -così piccoli- buttarci in questa mischia era una sfida tostissima”

“In tutti questi anni di TT abbiamo sviluppato il telaio, l’elettronica, tutti componenti che devono lavorare tutti assieme alla perfezione in connessione con il propulsore: è stato molto difficile, perchè ogni piccolo passo in avanti nella ricerca della prestazione ha richiesto sforzi immani. Ma ce l’abbiamo fatta, perchè la differenza tra la prima SG1 e l’ultima SG5 è enorme: con una ciclistica a punto e una gestione elettronica ormai ben sviluppata, era giunto il momento di pensare a un motore tutto nostro

Il propulsore sviluppato da Norton in collaborazione con Ricardo è un V4 da 1200 cc con un angolo tra le bancate di 72° e valvole in titanio, capace di erogare tra i 200 e i 210 cv a 12.500 giri; la coppia motrice massima è invece di 130 Nm a 10.000 giri. Il propulsore risponde alle più recenti e stringenti normative Euro 4.

“Uno dei nostri punti di forza è la consapevolezza di quello che possiamo e di quello che non possiamo fare da soli. E’ per questo che abbiamo deciso di rivolgerci a Ricardo, ci serviva l’aiuto di qualcuno che avesse grande esperienza nel campo dello sviluppo motoristico. In più, volevamo un propulsore che non fosse stressato al massimo, che avesse un grande margine di affidabilità… per questo abbiamo scelto una cilindrata di 1.2 litri invece dei classici 1000 cc degli altri 4 cilindri: abbiamo una moto più piccola e compatta delle altre ma con un motore sovradimensionato, e questo è un vantaggio”.

“Il V4 Aprilia è di 65°, il nostro di 72°. Il loro è 1000 cc, il nostro di 1200 cc: è un layout molto differente rispetto al motore che abbiamo usato per sviluppare la ciclistica, ma nonostante la V più larga e la maggiore cubatura siamo riusciti a fare un motore compatto quanto quello di Noale. La soluzione ideale da un punto di vista prettamente motoristico sarebbe stata una V di 90°, che ci avrebbe permesso di non utilizzare contralberi di bilanciamento, ma avrebbe compromesso le geometrie globali della moto. I 72° sono un buon compresso per avere ottime prestazioni, quote telaistiche ideali e una distribuzione dei pesi perfetta. Inoltre, volevamo un motore che fosse non solo performante ma anche bello da vedere: per noi è una cosa importantissima, nel caso volessimo fare una versione naked”

I propulsori saranno costruiti e assemblati nello stabilimento di Donington Hall: tutto ciò che è possibile fabbricare “in house” verrà realizzato internamente, il resto della componentistica arriverà dal top di gamma dei migliori produttori sul mercato.

Ecco che quindi per il reparto sospensioni è stata scelta una dotazione full-Öhlins, con una forcella anteriore NIX30 e un mono-ammortizzatore posteriore TTXGP entrambi completamente regolabili. Anche per quanto riguarda l’impianto frenante, la Norton V4 monta il meglio disponibile sul mercato: pinze radiali Brembo M50 lavorano assieme a dischi anteriori flottanti da 330 mm.

La trasmissione conta su un cambio a 6 marce, che nello scaricare tutta questa potenza alla ruota posteriore è aiutato da modernissimi sistemi elettronici: l’acceleratore ride-by-wire e una IMU (Inertial Measurement Unit) a sei assi fornita da Bosh permettono un controllo completo al pilota, che grazie al sistema anti-wheeling e al traction control può ruotare il polso destro senza troppi riguardi. Tre gli engine-mode disponibili: Road, Sport e Pro Race.

Sono presenti altri “gingilli” elettronici quali il cruise control, il quick-shifter/autoblipper per cambiate e scalate rapidissime, un sistema di rilevazione dati per la telemetria in pista e un launch control per le partenze a razzo. Si può interagire con tutte queste funzioni attraverso il display a colori da 7″, dotato di retro-camera in luogo dei tradizionali specchietti.

“L’elettronica è ancora in fase di perfezionamento” ha detto Stuart “ma non è un’ottima elettronica a fare una buona moto. Una buona elettronica rende migliore un buon prodotto, ma bisogna avere delle solide basi telaistiche e motoristiche. Ed è per questo che abbiamo sviluppato la nostra moto sull’Isola di Man. Tuttavia non è una SG5 con i fanali, ma un mezzo totalmente nuovo che sarà la base per la nostra prossima moto al TT”

Lo splendente telaio in alluminio richiede oltre 26 ore per la lucidatura, ed è 3 kg più leggero di quello montato sulla SG5 che ha corso nell’edizione 2016 del Tourist Trophy.

Il modello standard (la V4 RR) monta leggerissime ruote OZ, mentre la versione SS si avvale di cerchi in carbonio BST che permettono di risparmiare altri 1.7 kg e riducono ulteriormente le masse in movimento.

Lo splendido forcellone monobraccio è ricavato dal pieno a partire da un unico blocco di 70 kg: dopo la lavorazione meccanica, il pezzo finale ferma l’ago della bilancia a soli 3.5 kg.

Anche le sovrastrutture sono completamente realizzate in composito: il carbonio si ritrova nella carenatura, nel serbatoio (dotato di rinforzi in kevlar per una maggiore resistenza agli urti) nello sfuggente codino che riprende le forme di quello già visto sulla SG5.

La V4 RR (peso a secco: 199 kg) è proposta in una scintillante livrea argentea TT-replica, mentre la versione di punta V4 SS (179 kg) si presenta minacciosamente nera, con il carbonio a vista che le dona un affascinante look racing.

Tutti gli esemplari di V4 SS sono già stati venduti, e la prima tranche di V4 RR (250 pezzi) è disponibile da ora su ordinazione. “Ma abbiamo già parecchi ordini” spiega Stuart Garner.

Il prezzo, ovviamente, non è propriamente stracciato: chi riuscito a portarsi a casa una esclusivissima SS ha sborsato ben 44.000 sterline, mentre per una RR ne serviranno “solo” 28.000.

Certo, si tratta di una cifra impegnativa, non lo mettiamo in dubbio. Ma il blasone Norton, la dotazione tecnica al top, l’aura mistica conferitale dallo sviluppo in un gara leggendaria come il TT, fanno di questa Norton V4 un prodotto d’eccellenza capace di far sognare chiunque sia appassionato di moto e meccanica.

Se già le splendide 961 Commando e Dominator vi avevano fatto emozionare, in questo caso siamo addirittura a un livello superiore. Se i contenuti tecnici non dovessero bastare a farvi battere il cuore, pensare a cosa significa il ritorno nel segmento delle moto ad alte prestazioni di un marchio leggendario come questo storico brand britannico: semplicemente pelle d’oca.

Bentornata Norton, laddove meriti di stare.

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