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Suzuki GSX-S 1000 F: la nostra prova su strada

Torniamo a parlare della Suzuki GSXS1000F, stavolta per scoprire se con la sola aggiunta di tre piccole borse, può veramente essere Tourer, oltre che Sport

Suzuki GSX-S 1000 F – Non è la prima volta che incontriamo, l’avevamo già portata tra i cordoli della pista, in un precedente articolo, esaltandone le doti sportive e descrivendo come l’eredità sportiva del motore della GSXR 1000 K5 fosse viva, vegeta e scalciante.

Forse ci siamo lasciati prendere dall’aspetto sportivo e dalla comodità della posizione di guida nel provarla in pista, al punto che abbiamo forse perso di vista la sua vera natura: garantire sì divertimento e sportività, ma in un contesto turistico.

Sì, perché la GSX-S1000F nasce proprio per quelli che vogliono viaggiare stando più comodi che con una supersportiva, ma senza ricorrere a mastodontici mezzi pieni di luci, tubature extra e grandi valigie da esploratore.

C’è chi ha bisogno di molto poco per potersi sentire libero e felice: un set di borse in cui stipare giusto l’occorrente, gomme nuove, serbatoio pieno e una posizione di guida che non ti faccia desiderare di essere la cavia in un congresso shiatsu a fine giornata.

Essendo questa l’ambizione della Suzuki, avendola forse noi sottovalutata, abbiamo deciso di provarla una seconda volta, sottoponendola ad un giro di circa 350 chilometri che comprende ogni situazione stradale, dal misto stretto alla noiosissima autostrada, per stabilire se oltre allo “Sport”, soddisfi anche il “Tourer”.

Da Roma siamo andati a Cassino in autostrada, poi da lì siamo scesi a Gaeta e abbiamo proseguito per la costa, attraversando Terracina ed Anzio, passando dalle sinuose strade di campagna alle superstrade, ai centri abitati trafficati, con una moto che volutamente si allontana molto poco da quella già provata.

SUZUKI GSX-S 1000 F: com’è

Per rendere la prova più veritiera, non siamo andati a modificare tanto la moto che già avevamo provato, abbiamo adottato una sola sostanziale differenza. Presso le concessionarie Suzuki, per 559 €, si può acquistare il kit touring della Motech appositamente studiato per la moto di Hamamatsu.

Abbiamo scelto proprio questo di kit, perché abbiamo saputo che a breve sarà al centro di un’interessante promozione e quindi, con l’occasione, abbiamo preso un primo contatto.

Nella fattispecie, la moto da noi provata, ha un tris di borse, due laterali ed una sul codone, per una capienza complessiva di 97 litri, 13 litri la borsa semirigida sul codone che diventa zainetto, e 42 litri ognuna delle due borse laterali, semirigide ed estensibili.

Oltre alle borse, saldamente ancorate alla moto, abbiamo montato anche dei paramani con frecce a led integrate, anche questi contenuti nel kit della Motech.

La linea rimane filante e sportiva anche con i bagagli e, grazie al fatto che la coda della GSXS è molto contenuta di dimensioni, le borse non sporgono troppo dal profilo della moto, non andando a limitare le possibilità di guida e di manovra anche nello stretto.

Per il resto è la Suzuki che avevamo già provato, con il motore derivato dalla GSXR K5 da 999 cc, capace di 146 cv a 10.000 giri e coppia da 106 Nm a 9.500 giri.

Tecnicamente quindi, ritroviamo i pistoni progettati con l’uso della tecnologia FEM (Finite Element Method), per ottenere rigidità e peso migliori, rivestiti con materiale Suzuki Composite Electrochemical Material (SCEM) e più leggeri del 3% rispetto a quelli del motore della GSX-R 2007.

Inoltre, vale la pena ricordare come le camme siano state ri-progettate per la nuova fasatura delle valvole, mentre non mancano le candele all’iridio, gli iniettori a 10 fori, il sistema SDTV (Suzuki Dual Throttle Valve) con valvole a farfalla secondarie (da 44 mm, come per la GSX-R 1000 K7), oltre ad un nuovo sistema di raffreddamento a liquido, un nuovo filtro aria.

Conferma ovviamente anche per lo scarico, quel 4-in-2-in-1 dotato di Suzuki Exhaust Tuning (SET), ovvero una valvola a farfalla azionata da un servomotore sulla base di parametri quali il regime del motore, la posizione dell’acceleratore e la posizione del cambio per ottimizzare la combustione ai bassi regimi.

Ed in tema di conferme, ecco lo stesso identico vestito che avevamo calzato sia alla sua presentazione all’Isola di Man, sia durante la nostra prova in pista. Un vestito che, rispetto alla sorella nuda, la appesantisce di 5 chilogrammi.

Al di sotto del cupolino, una strumentazione interamente LCD che fornisce info su contagiri/contachilometri, consumo medio e istantaneo, autonomia residua, orologio, indicatore marcia, temperatura acqua, autonomia e livello carburante.

Stesso manubrio in alluminio a sezione variabile Renthal Fatbar, come medesime sono le sospensioni derivate dalla GSXR, con forcella a steli rovesciati KYB da 43 mm regolabile nell’idraulica e nel precarico molla. Anche l’impianto frenante è sempre quello derivato dalla sorella pistaiola e che prevede pinze Brembo a 4 pistoncini su dischi da 310 mm, all’anteriore.

A differenza della tradizionale k5, non ha le mappature del motore, in compenso dispone di ABS e traction control, quest’ultimo regolabile in tre posizioni d’intervento.

L’altezza della sella è sempre posta a 810 mm ed il peso in ordine di marcia è di 214 kg, più qualche etto di borse e valige. Siamo quindi pronti al responso della strada.

SUZUKI GSX-S 1000 F: come va

[rating title=”MOTORE” value=”8″ layout=”left”] La prima piacevole sensazione si ha nel salirci, senza ritrovarsi goffi e appesantiti, anche nei movimenti in sella, a causa di appendici laterali troppo invadenti.

Fin da subito ci si scorda di avere le borse dietro: quella centrale, semirigida e ben imbottita, ricalca la forma di un monoposto, facilitando anche l’operazione di salita in sella, anche per chi non fa aerobica o è alto meno di un metro e novanta.

Perfino nel ritrovarsi tra due file di macchine, nel tentativo di uscire dalla città per inserirsi in autostrada direzione Cassino, non si rimane mai imbottigliati a causa delle valige che, di fatto sono all’interno della sagoma della moto.

Forse estendendole, attraverso la cerniera laterale, sporgerebbero un po’ di più, ma non eccessivamente, vista la loro natura data da piccole gite o mini vacanze e che quindi non diventano mai troppo invadenti.

Detto ciò, la guida in autostrada, rigorosamente entro i limiti, è tranquilla e senza particolari avversità, tanto che la noia la fa da padrona. Forse solo chi supera il metro e novanta potrà trovare un po’ di fastidio per il vento, soprattutto superando i 130 km/h.

Sì, perché rispettando i limiti si viaggia tranquillamente in sesta, con il motore a metà regime, pronto per un sorpasso o un allungo qualora necessario, senza alcuna problematica.

Così guidando sicuramente non si tira fuori la sportività della GSX-S, però i consumi restano ridotti, non si rischiano multe e la triangolazione sella-pedane-manubrio consente di stare rilassati senza affaticare i muscoli del collo e della schiena.

Quando poi si lascia l’autostrada, si può veramente godere dell’anima turistica di questa moto. Per poterla godere in tal senso, basta considerare le prime quattro marce come fossero la prima, e le ultime due come la seconda e la terza.

Tale è infatti la mappatura del motore, per cui se si snocciolano velocemente le prime quattro marce, senza mai stirarle e facendole progredire come fossero una, ci si ritrova poi a guidare usando solo la quinta e la sesta, pennellando traiettorie pulite e precise, con il minimo sforzo da parte del motore che, come detto, anche in sesta è pronto a spingere vigoroso.

Così facendo si tengono velocità contenute, tali da permettere di godere anche del panorama, potendo comunque adottare una guida sportiva, nelle linee e nella postura.

L’impianto frenante e la ciclistica, essendo tarati per poter andare anche in pista, si trovano ovviamente a loro agio con un’andatura più “post prandiale” e con anche l’aggiunta di ABS e traction control si guida tranquilli anche quando si percorre qualche sperduta stradine fra le campagne, con l’inevitabile sporco che solitamente metterebbe apprensione.

Anche dal punto di vista del passeggero, con le borse, in modalità turismo, la GSXS migliora. Se infatti normalmente ci si trovava un po’ sperduti sul sellino posteriore, senza appigli a cui tenersi, con le borse si ha una maggiore sensazione di protezione, oltre che delle maniglie (quelle delle borse) a cui sorreggersi durante i calmi spostamenti.

Se guidata in quest’ottica, sfruttando un diverso modo di gestire le marce a seconda dello stile di guida, si potranno coniugare le due anime della GSX-S1000F, rendendola una meravigliosa compagna di viaggio, capace di regalare il piacere della guida sportiva su qualunque strada anche con un’andatura non aggressiva.

Di contro, il suo peggior difetto è proprio quel suo motore corposo e sempre pronto a partire furioso, quella sua discendenza sportiva che, se assecondata al di fuori della pista, porta forse un gran divertimento, ma sicuramente un elevato costo in termini di maggiori rifornimenti e probabili, salatissime multe.

Pregi & Difetti

Piace

Coppia
Equilibrio generale
Agilità
Posizione di guida
Feeling immediato

Non Piace

Protezione aerodinamica scarsa
Frecce anteriori troppo sporgenti
Leggero on-off ai bassi

[progressbar title=”VOTO FINALE” percentage=”no” value=”8″]

Nella pagina successiva, le caratteristiche tecniche

Suzuki GSX-S 1000 F ABS: le caratteristiche tecniche


Motore: 4 cilindri in linea raffreddato a liquido
Distribuzione: 4 valvole per cilindro, bialbero in testa
Alesaggio x corsa: 73,4 mm x 59 mm
Cilindrata: 999 cm
Compressione: 12,2 : 1
Potenza: 146 CV @ 10.500 rpm
Coppia: 10,5 kgm @ 9.500 rpm
Alimentazione: iniezione
Trasmissione: 6 rapporti
Sospensione anteriore: forcella USD Kayaba con steli da 43 mm di diametro, completamente regolabile
Sospensione posteriore: monoammortizzatore Kayaba con leveraggio progressivo, regolazione precarico ed estensione
Inclinazione cannotto di sterzo/avancorsa: 25°/100 mm
Freno anteriore: doppio disco da 310 mm di diametro
Freno posteriore: disco
Pneumatico anteriore: 120/70ZR17M/C (58W) tubeless
Pneumatico posteriore: 190/50ZR17M/C (73W) tubeless
Dimensioni
Lunghezza: 2.115 mm
Larghezza: 795 mm
Altezza: 1.080 mm
Interasse: 1.460
Altezza da terra: 140 mm
Altezza sella: 815 mm
Peso in o.d.m.: 214 kg
Capacità serbatoio: 17 litri

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