WSBK Phillip Island, buona la prima: gara show e super Rea (Kawasaki). Ok Ducati e Honda.
Jonathan Rea vince la Gara-1 del 1° round autraliano di Phillip Island
Il mondiale SBK 2016 parte con la marcia giusta nel nuovo format di gara uno al sabato, primo piatto davvero prelibato, tutto da gustare, uno spettacolo superbo sul piano tecnico e agonistico. Sul gradino più alto del podio c’è sempre il nord irlandese dominatore del 2015, il campione del mondo Jonathan Rea (oggi alla sua 30esima vittoria di categoria) con la Kawasaki degna del number one, un binomio che così prenota il bis iridato come se niente fosse cambiato.
Ma è davvero tutto come prima? Assolutamente no. Mentre nella passata stagione l’asso della “verdona” giocava al gatto col topo, qui nell’overture di Phillip Island la vittoria è giunta sul filo di lana, con una volatona a tre, con il campione del mondo primo dopo aver sudato le proverbiali sette camice per “bruciare” due mastini indemoniati come Chaz Davies (Ducati), secondo a 63 millesimi! e Van Der Mark (Honda).
Sostanzialmente i valori in campo sono più livellati del 2015, con Kawaski ancora moto da battere ma con Ducati e Honda in gran recupero e con Yamaha dal gran potenziale, pronte al colpaccio. Un plauso alla MV Agusta, una ridimensionata alle velleità della Bmw Althea da top ten ma lontana dalla testa di gara, un rinvio di giudizio per Aprilia, evidentemente a corto di .. molte cose. Dicevamo della gran volata per il podio.
A dire il vero, tutta la gara è stata una interminabile volata, con almeno 10 piloti a darsi battaglia nella prima parte dentro un fazzoletto, poi con sei piloti in bagarre fino alle ultimissime tornate quando Rea, Davies, V. D. Marke si sono giocati il podio in volata, con l’ottimo Davide Giugliano – tornato al massimo livello dopo le disavventure del 2015 – a un soffio, davanti a Tom Sykes (+3,429, splendido all’inizio ma sfuocato nel finale) e a Guintoli (pimpantissimo sulla ritrova Yamaha che ha perso Lowes per caduta).
Dietro, dal settimo posto, un’altra (bella) gara, con la MV Agusta di Camier quasi da miracolo (settimo posto + 10,721) capace di regolare la Bmw Althea di Torres, un binomio di tutto rispetto ma non da primo gruppo.
Delusione per il debutto di Hayden (Honda), fra i primi all’inizio, poi sfilatosi e alla fine solo nono ma con gap di oltre 15 secondi, evidentemente con problemi di natura tecnica. Aprilia in difficoltà con Lorenzo Savadori brillante nei primi giri ma solo12esimo al traguardo e con Alex De Angelis ai box per noi all’elettronica. Domani gara due. Altro show, nuovo podio?