Home Jerez, MotoGP “in mano” a Stoner (Honda). Hayden ci prova. Rossi no.

Jerez, MotoGP “in mano” a Stoner (Honda). Hayden ci prova. Rossi no.

Non ha giocato al gatto col topo Casey Stoner, ma indubbiamente ha messo sulla bilancia tutto il peso della sua classe e della sua determinazione, nonché quello della competitività della Honda. Il “canguro” domina nell’ostica Jerez una corsa-capolavoro lasciando a Lorenzo, degnissimo avversario, l’onore delle armi. In parole povere, in condizioni “normali”, si è rientrati


Non ha giocato al gatto col topo Casey Stoner, ma indubbiamente ha messo sulla bilancia tutto il peso della sua classe e della sua determinazione, nonché quello della competitività della Honda. Il “canguro” domina nell’ostica Jerez una corsa-capolavoro lasciando a Lorenzo, degnissimo avversario, l’onore delle armi.

In parole povere, in condizioni “normali”, si è rientrati nell’”era Stoner”, davvero difficile da contrastare, anche per piloti dal calibro dell’alfiere majorchino della Yamaha e dello spagnolo della Honda, Dany Pedrosa, entrambi di altissimo livello, ma oggi piegati da “sua maestà” Casey Stoner e dalla sua Honda, quanto meno sullo stesso piano complessivo del bolide avversario della Casa dei tre diapason. La differenza in pista l’ha fatta il manico e l’intelligenza tattica di Stoner.

Nella giornata nera di Spies, la Yamaha comunque piazza altre due sue moto al quarto e quinto posto, con un Crutchlow in ulteriore crescita a danno di Dovizioso, sempre in difficoltà nella lotta interna con il proprio compagno di squadra, oggi in Yamaha, ieri in Honda.

Ultima considerazione sulla Ducati. Un plauso ad Hayden: all’inizio ci ha provato, facendo godere e illudendo i fans della Casa di Borgo Panigale. Poi l’economia della gara ha rimesso i birilli al proprio posto, troncando ogni speranza. Rossi si è accontentato di una lotta nelle retrovie, con distacchi pesantissimi, guidando legnoso e … “distaccato”, ben lontano dal talento e dalla grinta dei suoi giorni migliori. E’ il crepuscolo che precede la notte fonda? Alla Ducati serve una riflessione immediata. E senza maschere.

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