Home WSBK Imola, Sykes (Kawasaki) alza l’asticella. Checa, Biaggi e Melandri pronti al contrattacco

WSBK Imola, Sykes (Kawasaki) alza l’asticella. Checa, Biaggi e Melandri pronti al contrattacco

Se a Phillip Island Tom Sykes era partito in gara dalla prima casella della griglia senza aver fatto la superpole (eliminata per l’incidente in Superstock in cui perì il 17enne Oscar McIntyre), oggi a Imola il campione della Kawasaki ha centrato alla grande l’obiettivo, abbattendo perentoriamente il muro dell’1’ e 47 con uno straordinario 1’46.748.


Se a Phillip Island Tom Sykes era partito in gara dalla prima casella della griglia senza aver fatto la superpole (eliminata per l’incidente in Superstock in cui perì il 17enne Oscar McIntyre), oggi a Imola il campione della Kawasaki ha centrato alla grande l’obiettivo, abbattendo perentoriamente il muro dell’1’ e 47 con uno straordinario 1’46.748.

E’ la dimostrazione della crescita tecnico-agonistica di un binomio capace non solo di performance sul giro secco ma certamente maturo anche per la lotta per la vittoria. Il circuito del Santerno, fra i più tecnici del mondiale, molto impegnativo con i suoi saliscendi spettacolari e i suoi curvoni mozzafiato, rappresenta il teatro ideale per capire se davvero Sykes e la “verdona” possono inserirsi nel duello fra Checa e Biaggi, fra Ducati e Aprilia.

Nelle prime due file domani partiranno otto piloti in sella a cinque marche diverse: Kawasaki, Ducati, Bmw, Aprilia e Honda. Una battaglia tecnica di alta qualità, una corrida agonistica dalla quale potrebbe anche uscire un quadro diverso da quello visto nella prima di Phillip Island.

Sia Checa che Biaggi giocheranno le loro migliori carte: hanno il passo, moto ed esperienze per bissare il GP d’Australia. Ma non sarà facile. Con gente come Guintoli (secondo tempo), Haslam (quarto), Melandri (sesto), Rea (settimo con gran caduta finale), Lascorz (ottavo), il podio si fa davvero stretto. Melandri può tentare il colpaccio. Ma anche Haslam, che qui pittura alla grande. Più in difficoltà è Rea.

Un plauso al giovane Zanetti, guida pulito, davvero senza timori reverenziali, che apre la terza fila mettendosi dietro gente dal valore di Smrz, Laverty, Giugliano, assai nervoso, due volte lungo e caduta finale alla variante alta per tenere la scia del “corsaro”. Corsa in salita per Fabrizio, solo 18esimo e per Hopkins, 19esimo, ancora non a posto.

Atteso il pienone. Corsa da non perdere.

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