Home 50° della morte di Libero Liberati, il “Cavaliere d’acciaio” iridato della 500

50° della morte di Libero Liberati, il “Cavaliere d’acciaio” iridato della 500

50° della morte di Libero Liberati, il “Cavaliere d’acciaio” Campione del Mondo della Classe 50 nel 1957

Il 5 marzo 2012 ricorre il 50esimo anniversario della morte di Libero Liberati, iridato della classe 500 nel 1957, uno dei più grandi centauri del motociclismo dei “giorni del coraggio”. Terni, sua città natale, lo ricorda con un fitto calendario di iniziative lungo tutto l’anno, con il clou nel prossimo week-end, 3 e 4 marzo: evento ricco di meeting, mostre, dibattiti, raduni ecc. cui parteciperanno, oltre ad alcuni fra i protagonisti (piloti, tecnici, giornalisti ecc) dell’epoca anche esponenti del motociclismo di oggi.

Chi scrive queste note, da bambino, ha avuto la fortuna di veder correre Liberati proprio il giorno del suo trionfo iridato a Monza del 1957 con il bolide Gilera bianco rosso carenatura a campana, e successivamente alla Coppa d’Oro Shell di Imola nel 1960 e nel 1961. Libero era nato a Terni il 20 settembre del 1926, nel maggio del 1944 iniziò a correre, vincendo nel 1947 la sua prima gara sui tornanti della Fontivegge-Perugia. Grande protagonista in Italia, nel 1950 approdò nel motomondiale con la Guzzi 500. Passò poi alla Gilera, due stagioni aride di risultati sia nel 1951 che nel 1952.

Il campione ternano, dopo numerosi successi in Italia sanciti con due titoli tricolori nel ’55 e nel’56, vince a Monza proprio a fine ’56 la sua prima corsa iridata con la Gilera 350 4 cilindri ufficiale. Da quel momento il “Cavaliere d’acciaio” è nello squadrone ufficiale della Casa di Arcore capitanata dal “Duca di ferro” Geoff Duke, entrando senza timori reverenziali nella fossa dei leoni, contro avversari – oltre Duke – del calibro di Surtees, Mc Intyre, Masetti, Lomas, Cavanagh, Milani, Dale, Armstrong, Campbell, Sandford, Monneret, Grant, Bandirola, Montanari, Lorenzetti, Zeller, Muller, Artle, Minter, Venturi.

Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story
Libero Liberati Story

In quell’infuocato ’57 il campione ternano della Gilera trionfa nella classe regina nei Gran Premi di Germania (doppietta 500 e 350), Belgio, Irlanda, Italia. Proprio nella prima gara stagionale ad Hockenheim, con la rinnovata Gilera 4 cilindri (75 CV a 11.000 giri, 270 kmh con carenatura a campana!) Liberati compie il suo capolavoro, con una mirabile doppietta nelle 350 e 500, sfatando così anche le malelingue inglesi che lo giudicavano inadeguato sul bagnato. Libero vince sotto la pioggia una rocambolesca 350, dopo una caduta a metà gara, un inseguimento forsennato, un incredibile recupero e alla fine la salita sul gradino più alto del podio. Dolorante, viene portato di peso dai suoi meccanici alla partenza della corsa successiva, la 500.

Sotto l’imperversare della pioggia l’italiano si rende protagonista di una delle più belle corse di tutti i tempi. Solo Mc Intyre, scatenato dopo lo smacco nella 350, tiene testa al suo compagno di Marca. Uno squarcio di sole e le medie esplodono: lo scozzese gira a 205 Kmh di media e l’italiano risponde a 206; replica di Bob a 207,500 e risposta di Libero a 208, infine l’acuto finale di entrambi a 208,500 Kmh! I 200 mila del motodrom sono in delirio e un boato accoglie il trionfo di Liberati, primo in fotofinish su Mc Intyre. Per le ferite di Hochenheim il pilota ternano sarà costretto a dare forfait al TT lasciando a Bob la vittoria.

Ma a Spa, all’Ulster e nell’ultima di Monza, Liberati si ripeterà con epici trionfi conquistando in Italia il titolo di campione del Mondo della 500, impresa riuscita prima solo a Masetti e bisognerà attenderà il 1966 e Giacomo Agostini per un italiano iridato della massima cilindrata. Già si pregustava un grande 1958 quando arrivò come una frustata l’addio alle armi della Gilera.

Libero Liberati, pilota venuto dalla gavetta, al ritiro della Gilera accusò il colpo ma non si diede per vinto e continuò a correre con una 500 privata monocilindrica della marca di Arcore. Non voleva “tradire” la Casa italiana che l’aveva reso celebre nel mondo. Aspettava sempre il ritorno delle “quattro” che, affidate al Team Duke torneranno davvero in pista nel 1963 con Derek Minter e John Hartle nelle 350 e 500.

Ma Liberati non c’era più. Il destino l’aveva rapito il 5 marzo 1962 con una banale caduta in allenamento, alla curva di Cervara, sulla Valnerina resa viscida dalla pioggia. Uno sbalzo dalla sua fida Saturno 500 e l’impatto contro la roccia. Come avevamo scritto su Amarcord: Rincorreva così in cielo le sue 39 vittorie raccolte in terra. Se ne era andato a 36 anni un uomo silenzioso, un pilota umile, fra i più grandi e amati in assoluto nella storia del motociclismo mondiale.

Ultime notizie su Personaggi

Personaggi

Tutto su Personaggi →