MotoGP Austin: Marquez, pole con super record. Tre Honda in prima fila. Poi tre Yamaha con Rossi sesto tempo
Chi prenota, prende. E uno come Marc Marquez, dalle giuste credenziali per aver dominato anche ad Austin i quattro turni di libere, baby campione del mondo della premier class del motociclismo iper tecnologico attorno ai 350 Kmh, mantiene ciò che promette.
Per ora – di sabato più non si può – incassa anche in Texas, da rullo compressore, la pole ipotecando per domani il gradino più alto del secondo round della MotoGP 2014. E che pole!
Il discoletto manda in visibilio il proprio box e i suoi aficionados con tre micidiali bordate una in fila all’altra: 2’02.886 (nuovo record della pista!), poi 2’02.815, infine sotto la bandiera a scacchi chiude il turno con un fulmine da 2’02.773!
Che dire? Niente. Che agli avversari non resta altro che complimentarsi con l’irriverente ragazzino, talento smisurato, intuito e coraggio da vendere. In una parola: che spettacolo!
Certo, qui ad Austin, i cavalli purosangue Honda si trovano proprio a casa loro, tanto da permettersi di fare cappotto con una prima fila “dedicata”: Marquez primo, Pedrosa secondo (+0.289), Bradl terzo (+0.423).
Con le tre Yamaha quasi in castigo, anche perché è la Open di Espargaro (+0.467) a precedere le due Factory appaiate di Lorenzo (+0.470) e di Rossi (+0.471). Non mantengono le promesse le Ducati, in terza fila con Crutchlow settimo tempo (+1.007) e Iannone (+1.069) e Dovizioso (+1.073) rispettivamente nono e decimo, con Smith nel mezzo, ottavo (+1.027).
Volano quindi le moto della Casa dell’ala dorata ma è il “solito” Marquez a fare la differenza. I quasi 3 decimi di Pedrosa sembrano nulla ma possono diventare un muro impossibile da saltare, specie se domani in gara Marquez prende la testa e va via solitario.
Per fortuna le corsa fanno storia a sé e tutto può accadere. Espargaro non può reggere quel ritmo alla distanza ma gente come Lorenzo e Rossi sono in grado, sul passo, di ribaltare la situazione.
Fra i due della Yamaha Factory e il binomio delle Honda Factory c’è di mezzo Bradl, come dire, un macigno che non sarà facile scansare. Lo spettacolo è assicurato. Anche perché Marquez da solo vale il prezzo del biglietto in tribuna e vale anche il pass per accedere alla diretta di Sky.