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MotoGP: un brevetto svela il segreto della Honda, il cambio Multistadio

Verità finalmente scovata o ennesimo rumors condito di dettagli tecnici per cercare di spiegare le performance della Honda RC212V 2011? Fra tutte le ipotesi finora messe in campo, quella che andiamo ad illustrarvi sembra essere la più attendibile, perchè corredata da un brevetto depositato da Honda Motor Co. sia in Giappone che negli Stati Uniti


Verità finalmente scovata o ennesimo rumors condito di dettagli tecnici per cercare di spiegare le performance della Honda RC212V 2011? Fra tutte le ipotesi finora messe in campo, quella che andiamo ad illustrarvi sembra essere la più attendibile, perchè corredata da un brevetto depositato da Honda Motor Co. sia in Giappone che negli Stati Uniti (codice del brevetto 2010-203478 in Jap e 20110023639 in US).

Un sito americano ha dato lo spunto scovando il brevetto, poi ripreso da più siti che ne hanno analizzato il contenuto. Gli inventori del sistema sono Shinya Matsumoto e Jun Miyazaki, come riporta la dicitura al registro Giapponese. Diversi disegni correlati spiegano meglio il sistema e illustrano anche parte del motore a V4 della RC. Nella struttura, si parla di un cambio che lavora come un DCT, ma senza l’utilizzo della doppia frizione.

La scatola del cambio nasconde un sistema di ingranaggi con marce poste sequenzialmente, con un particolare sistema che assiste lo scorrimento dei due alberi e che favorisce l’entrata e l’uscita dei singoli rapporti. Le parole che accompagnano i disegni spiegano chiaramente che “secondo la struttura di quest’invenzione, una trasmissione Multistadio riesce a prevenire errori nell’inserimento delle marce e un intervallo estremamente ravvicinato nella cambiata.”

Cambio Multistadio Honda MotoGP
Cambio Multistadio Honda MotoGP
Cambio Multistadio Honda MotoGP
Cambio Multistadio Honda MotoGP

Nel dettaglio, un cambio tradizionale si basa sul movimento di un albero, che a seconda della marcia collega le ruote dentate con un’albero principale che ruota collegato con l’albero motore. In questo caso delle “mollette” selezionano l’ingranaggio e lo trascinano fino alla posizione d’incastro fra gli ingranaggi della marcia selezionata grazie a delle piste che favoriscono lo scorrimento ricavate sull’albero. Questo consentirebbe tempi di cambiata decisamente morbidi e ad intervalli di tempo inferiori.

Il movimento dell’albero viene limitato senza consentire spostamenti laterali, e gli organi in movimento principali sono proprio gli ingranaggi. La posizione di questi ultimi, inoltre, fa si che con una qualsiasi marcia inserita, quella seguente è posta in condizione di “preinserimento”, e basta il movimento della leva per passare in breve tempo alla superiore o alla inferiore. Un altro sistema (non si capisce se elettronico o meccanico) impedisce l’inserimento di marce superiori a gas chiuso, e di marce inferiori a gas aperto; questo evita di spaccare il cambio o di eseguire un fuorigiri per un inserimento errato della marcia.

Però c’è qualche dubbio: il brevetto è datato febbraio 2009. Da quel periodo sono passati due interi mondiali e solo ora esce fuori questo sistema su una moto da gara? Probabilmente il multistadio è stato sviluppato per un’applicazione generale, e poi adattato o scelto per lo sviluppo sulla MotoGP. Per ora accodiamo questa ipotesi nel lungo elenco di rumors, fin quando non avremo una conferma ufficiale.

Foto | Sportridermagazine

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