Nicky Hayden: “ho aiutato Valentino Rossi nella decisione di firmare con Ducati”
Nicky Hayden ha dimostrato che la Ducati può salire sul podio anche senza Casey Stoner. Il debutto in rosso dell’americano nel 2009 non è assolutamente paragonabile alla stagione appena conclusa, che l’ha portato al terzo posto nel nuovo tracciato di Motorland Aragon. La crescita di competitività sulla Desmosedici, a detta di Kentucky Kid, ha influito
Nicky Hayden ha dimostrato che la Ducati può salire sul podio anche senza Casey Stoner. Il debutto in rosso dell’americano nel 2009 non è assolutamente paragonabile alla stagione appena conclusa, che l’ha portato al terzo posto nel nuovo tracciato di Motorland Aragon. La crescita di competitività sulla Desmosedici, a detta di Kentucky Kid, ha influito nella decisione di Valentino Rossi a sposare la Rossa.
“Sono sicuro che le mie prestazioni quest’anno hanno aiutato Valentino nella scelta, osservando i progressi della moto la decisione è stata di sicuro più facile. Anche le Ducati satellite si sono fatte vedere qualche volta, non ho nessun dubbio che riesca a vincere, sarà un bel risultato per la MotoGP e per la Ducati oltre che una grande esperienza”. Sono le parole che l’americano ha rilasciato a MCN.
Il rapporto fra i due è sempre stato ottimo,anche nell’anno del Mondiale di Nicky, quando Valentino è stato travolto da uno tsunami di sfiga. Perciò ci teniamo a precisare che un altro merito di Nicky è di sicuro il suo essere un grande e squisito gentleman, che ha già trovato una sua collocazione nella dimensione dei riders moderni e non può che essere il miglior compagno per un pilota plurititolato che vuole tornare a vincere in una nuova sfida, quale è Rossi.
Dopotutto abbiamo avuto la conferma dell’impossibilità di mettere due piloti di prima categoria sullo stesso box, perciò cosa c’è di meglio di una primadonna assistita da un secondo pilota che sembra nato per dare forza alla struttura del team ed equilibrare i rapporti all’interno dello stesso? Come in una squadra di pallone, non tutti possono giocare come attaccanti, ed è bene che ognuno leghi a se un ruolo anche meno glorioso e spettacolare, ma fondamentale per il successo di una squadra.