Home MotoGP, qualifiche “italiane”: la prima volta di Dovizioso. E Rossi torna in alto.

MotoGP, qualifiche “italiane”: la prima volta di Dovizioso. E Rossi torna in alto.

Qualcosa si muove, nella MotoGP che fa tappa nella terra del Sol Levante, a Motegi. La notizia è una, anzi le notizie sono due: la prima pole, meritatissima, di Dovizioso (1’47. 001) e il ritorno in alto, attesissimo, di Rossi, secondo. Così due italiani ai primi due posti della prima fila, seguiti da Stoner, sempre


Qualcosa si muove, nella MotoGP che fa tappa nella terra del Sol Levante, a Motegi. La notizia è una, anzi le notizie sono due: la prima pole, meritatissima, di Dovizioso (1’47. 001) e il ritorno in alto, attesissimo, di Rossi, secondo. Così due italiani ai primi due posti della prima fila, seguiti da Stoner, sempre scontento ma anche oggi efficace.

In seconda fila, l’attento Lorenzo (sua prima seconda fila stagionale) con il mondiale e il nuovo contratto biennale in tasca, il ritrovato Edwards, il sempre più .. presente Spies.

Le prime due file parlano chiaro. Dovizioso (ancora senza contratto), almeno in prova, ha coperto il gap del numero due e ha superato brillantemente la difficile prova di … fare le veci del caposquadra Pedrosa, assente forzato per la brutta botta subita ieri in prova. La pole dell’italiano dimostra anche i passi da gigante compiuti dalla Honda, attualmente la moto più performante del lotto.

Poi Rossi. Il bel tempo e il buon passo rasserena il campione pesarese e, pur non mettendo in dubbio la veridicità della spalla “grippata”, dimostra che, almeno oggi, il pilota sa e può guidare sopra i problemi, anche quelli fisici. Il motore evoluzione della Yamaha può avere giovato: di certo, male non fa.

Infine Stoner. L’australiano pare giocare con se stesso (e con gli altri), continuando ad alternare giri e prestazioni eccellenti con giri e prestazioni da … svogliato. L’australiano è tornato alla Desmosedici “corta”, forse perché, al di là di assetti e bilanciamenti, lo rassicura psicologicamente.

Per ultimo, la Yamaha. La Casa dei tre diapason piazza quattro moto nelle prime due file: non agguanta la vetta, ma dimostra una “continuità” che nel forcing della corsa potrebbe risultare determinante.

Poco da dire sugli altri: Simoncelli buon ottavo, Capirossi nella top ten, Melandri solo dodicesimo. Cadute per l’imolese della Suzuki e per Barbera. Molti i dritti.

Il meteo, per domani, non esclude pioggia. Che sia la “prima” di Dovizioso? O il colpaccio di Valentino? O la nuova stoccata vincente di Stoner? Occhio a Lorenzo: potrebbe mettere tutti d’accordo…

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