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Test Metzeler Sportec M5 Interact Live in Portimao

Qui Portimao, Test Metzeler Sportec M5. L’evoluzione delle moderne moto sportive sembra procedere a grandi passi con miglioramenti prestazionali sempre più incisivi e facilmente palpabili tanto dal pilota esperto quanto dal meno esperto degli utenti finali. Per questo l’evoluzione dei pneumatici deve crescere allo stesso modo assecondando le sempre maggiori necessita di grip e di


Qui Portimao, Test Metzeler Sportec M5. L’evoluzione delle moderne moto sportive sembra procedere a grandi passi con miglioramenti prestazionali sempre più incisivi e facilmente palpabili tanto dal pilota esperto quanto dal meno esperto degli utenti finali. Per questo l’evoluzione dei pneumatici deve crescere allo stesso modo assecondando le sempre maggiori necessita di grip e di performance sotto ogni aspetto di guida.

Moto più potenti e leggere, sospensioni e telai più sofisticati, ma anche sistemi elettronici che si integrano con i più diversi tipi di guida e che con cui anche i pneumatici si devono accordare lavorando in simbiosi. Si perché è relativamente facile realizzare un pneumatico che si adatti perfettamente ad un determinato tipo di moto, ma più difficile farne uno che si adatti a moto diverse tra loro per quanto riguarda il peso, la potenza e le quote ciclistiche.

Ancor più difficile invece è realizzare un pneumatico che si pieghi facilmente a differenti tipi di guida e tipi di utilizzo. Come ad esempio una guida sportiva su strada con numerose uscite in pista, tutti fattori contrapposti ad un tipo di meno esasperato su strada che privilegi le grandi percorrenze chilometriche e una costanza di performance anche con i pneumatici molto usurati o in condizioni difficili come climi freddi o asfalti più o meno bagnati.

Test Metzeler Sportec M5 Interact Live Portimao
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Per questo le famose coperture “tuttofare”, quelle cioè destinate ad un tipo di utilizzo molto ampio sono in realtà le più difficili da realizzare. Più semplice è infatti ottenere delle elevate performance in circuito su una moto da corsa, soprattutto per pochi chilometri come avviene in gara. Ben altra cosa è ottenere una regolarità di rendimento nelle più disparate condizioni di utilizzo.

In questo il precedente pneumatico di Metezler in questa categoria, l’ormai ben noto Sportec M3, da noi testato più volte nelle più diverse tipologie d’impiego rappresentava già un punto fermo in questo difficile segmento di mercato del pneumatico sportivo stradale.

Il nuovo Sportec M5 Interact invece sembra spostare ancora più avanti i nostri riferimenti in tema di coperture sportive, e seppur mantenendo le stesse prerogative di fondo in tema di percorrenze chilometriche e di stabilità sul veloce (aspetti in cui già l’M3 si presentava al top) ne migliora sensibilmente il rendimento assoluto e le performance su ogni tipo asfalto. Più grip in ogni condizione quindi dall’asfalto stradale bagnato e scivoloso fino al caldo incessante di numerosi turni di pista percorsi in rapida successione.

Il segreto è la tecnologia Iteract che consta di numerosi brevetti messi a punto da Metzeler negli ultimi anni e apparsi la prima volta sul pneumatico turistico Roadtec Z6 Interact che ha fatto il suo debutto poco più di un anno fa. Il cuore della tecnologia si basa su una carcassa con fili di acciaio avvolti a zero gradi dove ogni singolo nastro di acciaio è composto da numerosi fili intrecciati a spirale tra loro. I vari anelli vengono realizzati con una differente struttura interna in modo da risultare più rigidi al centro del pneumatico e più cedevoli sui fianchi.

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Le zone a rigidezza variabile presentano anche una diversa risposta alle sollecitazioni grazie ad una differente tensione residua dei fili di acciaio che in alcuni punti sono più tesi ed in altri meno (una sorta di precarico del filo in acciaio) che consente così al pneumatico di comportarsi in modo “attivo” copiando meglio in fondo stradale e rispondendo al meglio alle differenti sollecitazioni che su questo vengono applicate.

Il risultato è un connubio di stabilità e precisione di guida che si accompagna con ottime doti di comfort e con un’ampia capacità di copiare le imperfezioni stradali. In pista invece vengono fuori le grandi doti di performance e di tenuta al limite con un anteriore che mostra un comportamento accomunabile a quello di una pneumatico racing in mescola di qualche anno fa e un posteriore che sembra non cedere neanche quando i cavalli si sprigionano con veemenza e a moto inclinata. Il vantaggio enorme rispetto ad un pneumatico racing sta nella durata e nel rendimento chilometrico più che doppio e in una capacità di adeguarsi all’utilizzo su strada o a condizioni di bagnato spesso limitate nei classici pneumatici in mescola.

Durante il nostro test, abbiamo avuto la fortuna di testare il pneumatico sull’impegnativo circuito portoghese di Portimao, un circuito che riproduce delle condizioni di utilizzo molto severe che si possono incontrare sia in strada che in pista grazie ai suoi continui scollina menti, ai repentini cambi d’inclinazione del manto stradale e ai tratti veloci con cambi di pendenza a moto inclinata. A questo abbiamo voluto aggiungere due approfondimenti importanti come un test di circa 300km su strada, con percorsi montani e strada più o meno trafficate con condizioni del manto stradale che vanno dal perfetto asfalto autostradale fino al movimentato fondo delle stradine di campagna a volte al limite tra asfalto e sterrato.

A tutto questo il meteo imprevedibile ha voluto aggiungere un una ulteriore variabile generata dalle forti piogge dei giorni precedente che ci hanno consegnato una circuito completamente bagnato nei primi tre turni del mattino, con asfalto a chiazze e condizioni intermedie nei turni successivi. Nel pomeriggio abbiamo infine testato il pneumatico con asfalto praticamente perfetto e un approfondimento anche in merito alle doti di tenuta di alcuni pneumatici usurati che avevano sulle spalle ben dieci turni da 30 minuti ciascuno! Come se non bastasse nel paddock del circuito siamo anche riusciti ad effettuare un test su una striscia di asfalto abbondantemente irrigata per simulare una frenata da 120km/h a zero in condizioni di pioggia battente.

Un’ulteriore innovazione dello Sportec M5 è l’indicatore di inclinazione che offre ai piloti conferma visiva del massimo livello di utilizzo della gomma: il pilota può così constatare quale livello di sportività raggiunge la sua guida. Le piccole tacche non sono indicatori di consumo e per questo spariranno dopo aver utilizzato per qualche volta il pneumatico in quella determinata zona.

I cinque indicatori di inclinazione sono posizionati sulla spalla del pneumatico posteriore, in corrispondenza dei punti di contatto del profilo con l’asfalto, approssimativamente ad angoli di 25°, 30°, 35°, 40° e 45° (in base al peso della moto e alla pressione del pneumatico). Il nuovo Sportec M5 Interact è disponibile nelle misure: 120/70ZR17 per l’anteriore e 180/55ZR17, 190/50ZR17 e 190/55ZR17 per il posteriore; sostituirà gradualmente l’intera gamma del fortunato predecessore Sportec M3. Arriveranno inoltre sul mercato, nel mese di aprile 2010, l’anteriore 120/60ZR17 e il posteriore 160/60ZR17.

Detto questo, vi chiediamo come di consueto nei nostri test, cosa vorreste sapere dei nuovi pneumatici Metzeler Sportec M5 Interact?

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