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MV Agusta Brutale 2010: La più bella del reame

La MV Agustra Brutale 2010 si rinnova e si migliora in ogni aspetto pur senza stravolgere le sue forme fatate che ne hanno da sempre decretato un successo incondizionato. Affascinante e armoniosa come nessuna altra naked sa fare, strega il pilota per la perfezione della sua ciclistica dimostrando ancora una volta che è possibile realizzare

La MV Agustra Brutale 2010 si rinnova e si migliora in ogni aspetto pur senza stravolgere le sue forme fatate che ne hanno da sempre decretato un successo incondizionato. Affascinante e armoniosa come nessuna altra naked sa fare, strega il pilota per la perfezione della sua ciclistica dimostrando ancora una volta che è possibile realizzare una naked molto potente capace di un comportamento dinamico intuitivo e irreprensibile anche nelle situazioni più difficili e lontane tra loro come la stabilità sul veloce e gli ingressi in curva più difficili.

La prima Brutale ci aveva insegnato quanto una naked stradale poteva essere si bellissima ma al contempo anche efficace in pista come poche sportive vere sapevano fare. Oltre a mostrarci il più solido e piacevole avantreno mai utilizzato su una naked. Le successive evoluzioni della Brutale dalla cilindrata iniziale di 750 attraverso le successive di 910 fino alla 1078 si sono concentrate esclusivamente sull’aumento della cilindrata e delle prestazioni, senza però mai variarne alcun componente estetico e funzionale.

Questo ha messo ancor più in evidenza la bontà del progetto di base, infatti nonostante la lievitazione dei valori di coppia e potenza la ciclistica non è stata variata in alcun modo dalle sue quote originarie. Una moto estremamente maneggevole nell’uso stradale, un po’ rigida nella taratura delle sospensioni ma capace di assorbire con efficacia qualsivoglia sollecitazione imposta dai trasferimenti di carico o dalle asperità del terreno.


Conferenza presentazione MV Agusta Brutale 2010
Conferenza presentazione MV Agusta Brutale 2010
Conferenza presentazione MV Agusta Brutale 2010
Conferenza presentazione MV Agusta Brutale 2010

Una volta in pista la Brutale è capace di tramutarsi istantaneamente in una moto pronto gara che non mostra nessuno dei classici limiti tipici delle moto stradali, quali ad esempio sospensioni inadeguate, impianti frenanti poco stabili, pedane troppo basse un bilanciamento dinamiche che può entrare in crisi quando si cerca la massima performance nel tempo sul giro. La nuova versione provata a lungo sul circuito di Misano Adriatico e testata anche su strada sulle colline romagnole ha messo in luce un comportamento stradale decisamente più confortevole e flessibile ai più diversi utilizzi e stili di guida. Il tutto associato da prestazioni irreprensibili anche in pista e nell’uso più estremo.

Il nuovo modello versione 2010 invece introduce la prima e autentica rivisitazione del progetto di base, adeguato ora alle nuove tecnologie e agli standard odierni e migliorato sensibilità per quanto concerne abitabilità in sella, ergonomia, funzionalità generale e comfort. Ben l’85% dei componenti sono stati rivisti, modificati o riprogettati, modifiche importanti ed evidenti come sul gruppo sella codino, o con il nuovo cruscotto.

Modifiche meno lampanti come quelle interne al motore che riguardano la nuova coppa olio e la parte bassa del basamento, oppure il nuovo alternatore più efficiente e leggero, fino ai condotti di aspirazione completamente ridisegnati in funzione dei nuovi corpi sfarfallati forniti dalla Mikuni. Sul piano elettronico insieme alla nuova centralina Weber con doppia mappatura che si interfacci in modo continuo con il cruscotto, ricordiamo il sistema di trazione che prevede un sensore ottico annegato nel lato destro del forcellone che individua la velocità di rotazione della ruota “contando” i passaggi dei bulloni che fissano il disco posteriore alla ruota.

Come racconta l’amministratore delegato di MV Agusta Enrico D’onofrio: “la Brutale rappresenta una vera icona tra le moto di produzione ed è stata da molti più volte considerata l’autentica regina del segmento delle nude. MV si è assunta quindi la responsabilità di provare a migliorare un prodotto sopraffino e quasi perfetto dal punto di vista estetico. Per non incorrere in problematiche di “lesa maestà” gli sforzi dei progettisti si sono concentrati sui miglioramenti funzionale tecnici e nel comfort”.

Per questo in MV non stravolgono le loro moto ma vi eseguono una serie di affinamenti estetici senza snaturarne il concetto di fondo, un pò come fa la Porsche che non snatura mai totalmente il proprio schema estetico ma lo migliora con gli anni così che chiunque può riconoscerlo come tale. Questo permette anche ai proprietari dei modelli precedenti di non vedere scendere a picco il valore delle proprie moto come avviene invece con moltissimi modelli concorrenti.

A termine del suo intervento D’Onofrio ci fa sorridere con delle piccole e interessanti associazioni, la prima riguarda MV Agusta “un’azienda – dice D’Onofrio – che può essere sintetizzata con le tre A: Amore Artigianalità e Arte. Mentre il suo uomo chiave Claudio Castiglione con le sue iniziali CC ci può indicare l’abbreviazione del carisma e coraggio che da sempre ha dimostrato”.

Proprio Castiglioni che ha voluto personalmente alzare il telo che copre il primo esemplare in esposizione ha spiegato come la MV riparta da un passato difficile calato all’interno di un panorama motociclistico e una condizione del mercato affatto facile, dopo una breve dissertazione industrale chiude il suo discorso con una frase che si è sentito ripetere più volte in questi anni sia dagli appassionati che da esperti addetti ai lavori: “Tutte le moto sono belle ma la MV è un’altra cosa”.

Su quest’ultimo concetto non possiamo che essere d’accordo con lui, basta infatti notare l’ammirazione che riscuotono queste moto sia da parte di chi ha la fortuna di guidarle sia per quanti, pur estranei al mondo motociclistico si limitano ad ammirarle da ferme sul cavalletto. I più esperti poi non possono non notare dettagli e particolari esclusivi come i telai con saldature Tig eseguite a mano in modo artigianale o la ricercatezza delle forme e delle linee nel loro insieme.

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