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Itinerario: 3 Nazioni – Friuli, Carnia, Austria, Slovenia

3° appuntamento con la rubrica Itinerari. Questa settimana vi proponiamo un giro tra Friuli, Carnia, Austria, Slovenia. Scopri l’itinerario in ogni suo dettaglio, dove mangiare e dove pernottare.


Terzo appuntamento con la nuova rubrica Itinerari (non perdetevi “4 Passi tra Marche, Toscana, Umbria e Romagna” e “Il meglio dell’Appennino marchigiano – abruzzese“). Gli itinerari sono stilati in collaborazione con motorider.it, il portale di itinerari creato dai motociclisti, che consente a tutti di caricare in maniera semplice e veloce le proprie mappe e di guardare gli itinerari degli altri bikers, con tanto di foto e video dei luoghi visitati. motorider.it è in continuo sviluppo e viene migliorato con i suggerimento dei lettori. L’obiettivo di motorider.it e nostro è quello di educare il moto-turista a tener traccia del proprio viaggio e condividerlo con altri motociclisti. Ecco quindi il primo itinerario, raccontato da chi l’ha vissuto.

Descrizione itinerario

Giro turistico, con predilezione del godimento di strade scorrevoli, spettacolari nel verde e spesso accanto a corsi d’acqua. Attraverso le Valli del Natisone si arriva in Carnia, naturalisticamente splendida e grande monumento ai sacrifici terribili della guerra. Da Venzone per Tolmezzo e Comeglians si assaggiano l’aria, i colori, i profumi della montagna, per passare a Tualis e cominciare la salita alla traversata panoramica del Monte Crostis. Ci si arrampica per una stradina erta, stretta, con tornanti molto chiusi e un asfalto accettabile.

Per una buona fetta di altitudine si sale in una esplosione (inizio estate) di colori e profumi splendidi, che cambiano salendo fino a scomparire. Siamo sulla quasi pianeggiante traversata (circa 1900m slm), con un panorama a tutto tondo su monti fino al Grossglockner e fino alla costa istriana (foschia permettendo). Attenzione, MOLTA attenzione sul tratto ghiaioso senza protezioni. Finito il giro con la giusta calma, pranzo a Cercivento e avanti sul passo Monte Croce Carnico (1360m) sulla 111 e sulla 90 austriache il Passo Pramollo (1530m).

A metà della discesa lato italiano si trova una graziosa malga dove ci si può rifocillare. A valle si arriva a Pontebba, e fatta la splendida Val Aupa si procede verso Tarcento e si prende per Uccea, altra piccola perla carnico/slovena. Attraverso il Tanamea si passa il confine, e costeggiando l’Isonzo si arriva fin quasi in Italia, a Gorizia. Di lì, come all’andata altre curve del verde nel “vallon”, la ss55, a ricevere l’abbraccio del mare e della mia città sulla ss 14 “Costiera” e a casa.

Mappa itinerario

Itinerario 2013 - Friuli, Carnia, Austria, Slovenia

Link Mappa

Località toccate dall’itinerario

Itinerario 2013 - Friuli, Carnia, Austria, Slovenia

a. Trieste: Trieste, una città tra il Carso e il mare, è un territorio di confine, con un occhio al mare Adriatico e l’altro all’aspro promontorio carsico, ad accogliere Trieste. Avvolto dai profumi della macchia mediterranea, è luminoso e splendente più che mai quando l’aria è resa tersa dal vento di bora.La Mitteleuropa si tinge di blu Si respira un’aria speciale. Qui, nell’estremo lembo orientale dell’Alto Adriatico. Qui, nella città mitteleuropea più blu, dove si sono ispirati grandi letterati, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. Trieste, la città che abbraccia il mare o, per meglio dire, che accoglie il mare in casa. A cominciare dalla piazza dell’Unità, tra le più suggestive e ampie al mondo tra quelle che si affacciano sull’acqua salata.

Una questione di stile Architettonico. Perché i palazzi di Trieste parlano con il linguaggio neoclassico, liberty, eclettico e barocco. E convivono armoniosamente con vestigia romane, edifici del Settecento e di stampo asburgico. Aroma di caffè:I triestini hanno una vera e propria passione per il caffè, e ci sono tanti riti diversi per assaporarlo. Questa è una passione antica: entrate negli eleganti caffè storici, dove echeggiano ancora fermenti letterari d’altri tempi. Accenni slavi e germanici. Di gusto Dalle tipiche osmizze, dove si bevono il Terrano e la Vitovska, ai dolci di ascendenza slava o germanica, passando per le zuppe, come la jota, per arrivare ai sapori di mare: una cucina tutta da scoprire. La costiera delle bianche falesie, con le sue piccole baie e i sentieri intrisi dei profumi della macchia mediterranea. Il promontorio carsico, con colori, tradizioni e sapori inconfondibili, e aspetti naturalistici particolarissimi, tra cui la Grotta Gigante, la cavità turistica più grande al mondo.

b. Tolmezzo: museo delle arti popolari. Un bel paesino semplice e tranquillo, dove segnaliamo la visita al museo delle Arti e Tradizioni Popolari “Luigi e Michele Gortani” – Il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo è il risultato del paziente lavoro di ricerca e raccolta del Sen. Prof. Michele Gortani (1883-1966) svolto nel territorio della Carnia a partire dal 1920. Attualmente la raccolta museale è ospitata nel secentesco Palazzo Campeis. Il materiale etnografico esposto – che coinvolge tutti gli aspetti della vita e delle tradizioni della Carnia e che copre un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo – è raccolto in trenta stanze.

Parte della collezione è disposta secondo il criterio della ricostruzione d’ambiente: si possono così ammirare la cucina, la camera, il tinello, la bottega del battirame-ottonaio e quella del falegname. Sezioni specifiche sono dedicate ai ferri battuti, agli attrezzi dell’artigianato e a quelli della vita pastorale, ai costumi popolari, alle maschere, alla tessitura, alle ceramiche, ai così detti “bronzìns” (pentole tripodate in bronzo). Va sottolineata l’importanza della raccolta museale inerente i tessuti ed i ricami: la tradizione carnica in materia è notevolissima e l’esperienza qui maturata nei secoli è stata poi esportata ad altri ambiti territoriali, nazionali ed esteri. Di grande interesse per la storia sociale della Carnia è la collezione di ritratti che animano il museo.

Una sala molto particolare è dedicata alla religiosità popolare, sala che documenta come questo particolare aspetto risulti fondamentale per la comprensione delle tradizioni e dei ritmi della vita quotidiana di queste genti. La ricchezza e la qualità delle testimonianze che il Museo Carnico raccoglie sono tali da renderlo uno dei più ricchi musei etnografici a livello europeo.

c. Comeglians: Comegliàns è situato al centro della Val di Gorto, là dove la valle del torrente Degano, circondata da belle e alte montagne, si allarga abbandonando la sua tipicaconformazione stretta e tortuosa. Sulle pendici o sui pianori dei monti, coperti da boschi di abeti, le frazioni sono tutte comodamente raggiungibili fino alla più elevata, Tualis, sita in una posizione di privilegio panoramico, da cui è possibile godere di una splendida vista sulla parte superiore e inferiore della vallata.

Un itinerario “culturale” comincia dalla chiesetta gotica di San Nicolò di Comegliàns, nella quale sono presenti affreschi quattrocenteschi, per proseguire nei due borghi di Povolaro e Maranzanis dove sono conservate gran parte delle tipologie costruttive tipiche del Sei-Settecento carnico – rese fruibili al turista con l’originale sistema dell’Albergo Diffuso – e la chiesa di San Floreano, dove è possibile ammirare un importante altare ligneo di Michael Path (datato 1541), alcuni dipinti di notevole fattura ed una pala liberty del noto pittore di origini autoctone Giuseppe Da Pozzo.

Una passeggiata lungo la suggestiva “cleva” porta da Comegliàns alla parrocchiale di San Giorgio: la costruzione è sita su uno sperone roccioso da cui un tempo si controllava la sottostante stretta sul torrente Degano. In essa sono custoditi sontuosiarredi lignei intagliati e preziosi arazzi di area tedesca risalenti al Settecento. Da qui si può proseguire verso la soleggiata riviera di Calgaretto. Risalendo il versante opposto della vallata si incontra la frazione di Mieli, con la chiesetta votiva di San Leonardo nella quale si possono ammirare gli affreschi cinquecenteschi di Lorenzo Paulitti di Ampezzo, e quella di Tualis dove è presente la chiesa di San Vincenzo in cui sono conservati due notevoli esemplari della statuaria lignea di Michael Parth, oltre ad alcuni caratteristici esempi di ex-voto di fattura popolare.

Le passeggiate, che si possono fare nei dintorni di Comegliàns, si snodano lungo antichi sentieri che portavano ai campi e che venivano utilizzati per le rogazioni, e che oggi la comunità recupera ed utilizza per scopi più profani e dilettevoli. Il lancio “das cidulas”è l’ultimo di una lunga serie di riti che ancora oggi viene qui praticato. E’ un rito del fuoco e del “corteggiamento”, funzione di passaggio (nella sua forma originaria veniva gestito dai coscritti dell’anno mentre attualmente viene gestito dai celibi del paese) e di celebrazione dell’unità e della solidarietà della comunità. Quando cala la sera, su un’altura prospiciente il villaggio, viene acceso un falò sul quale vengono arroventate “las cidulas” di legno: successivamente queste vengono lanciate nella notte, accompagnate da razzi e mortaretti, mentre viene gridata una dedica all’indirizzo di una coppia, di fatto o auspicata. Intanto gruppi di giovani, accompagnati da strumenti musicali, si recano in questua casa per casa dove suonano, scherzano, bevono e ricevono l’offerta appropriata. Si presume si tratti di un rito antichissimo, chele più antiche testimonianze fanno risalire alla fine del Quattrocento.

d. Gorizia: Atmosfere di confine e un castello con vista su paesaggi collinari da fiaba. A Gorizia si respira l’atmosfera sospesa tipica di una città di confine: nella piazza Transalpina, fino al 2004 fisicamente divisa da un muro, si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia. Il castello medievale con il suo incantevole borgo è un vero gioiello: da qui la vista spazia sulle dolci distese di colli e sull’intera città, dove convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche.

Tra musei e parchi, nella “Nizza dell’Adriatico”. La borghesia asburgica amava Gorizia e il suo clima mite: non a caso la città era chiamata la “Nizza dell’Adriatico”. Tra parchi incantevoli, come il Parco Piuma sul fiume Isonzo, il Parco del Palazzo Coronini Cronberg (con alberi di tutto il mondo) e il Parco Viatori, molto spazio ha anche la cultura: tanti i musei da visitare, anche particolari e curiosi, come i Musei Provinciali con il Museo della moda e delle arti applicate, il Museo della Grande Guerra e la Collezione Archeologica, Il Museo del Medioevo Goriziano all’interno del castello e la Pinacoteca di casa Formentini. La storia della comunità ebraica di Gorizia è raccontata nel Museo Sinagoga Gerusalemme sull’Isonzo di via Ascoli.

Sulle alture della città in località Oslavia si trova l’imponente Ossario di Oslavia, che raccoglie le spoglie di soldati italiani ed austro-ungarici caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Fra i molti palazzi storici della Città emergono il Palazzo Coronini Cronberg, Palazzo della Torre, Palazzo Attems Petzenstein e Palazzo Werdenberg – Biblioteca Statale Isontina. Sapori di confine e dimore di charme. Influenze mitteleuropee si traducono in dolci speciali, condivisi con Trieste, come le favette, il presnitz e la putizza. Ma a deliziare il palato ci sono altre squisitezze: gli gnocchi di susine, il prosciutto dolce di Cormòns, affumicato al fuoco di legno di ciliegio e alloro o, una particolarità per pochi, il radicchio rosso “Rosa di Gorizia”.

Dove mangiare e dove dormire

(consigliato dalla redazione di motorider.it)

Agriturismo “Bosco di Museis”
Via Muser 5/7, Località Muser, 33020 CERCIVENTO – UD
[email protected]
Telefono: 0433-778822
Fax: 0433-92330

Albergo Roma
Piazza XX Settembre, 14 33028 Tolmezzo (UD) Italia
[email protected]
Tel. +39.0433.468.031
Fax. +39.0433.468.031

Totale KM percorsi e costo itinerario

• 489 Km
• Costo complessivo = 60€ per il viaggio + vitto

Evento consigliato

10° Motoraduno Scarburas 2013, evento motociclistico valido per il Trofeo Turismo Nord FMI. Il raduno sarà organizzato i giorni 19/20/21 Luglio 2013 a San Vito di Fagagna (UD).
Info: tel. 3926640598 – 3406109538 – 3401496392

Itinerario 2013 – Friuli, Carnia, Austria, Slovenia

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