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Valentino Rossi, al Mugello ultimo colpo in canna

Dopo le prime quattro gare Valentino Rossi, il protagonista più atteso di questa stagione, si trova quinto in classifica generale con 47 punti, poco più della metà dei punti di Pedrosa, in testa con 83. Urgono punti pesanti al Mugello per rincorrere il titolo iridato.


Dopo le prime quattro gare della MotoGP (Losail, Austin, Jerez, Le Mans) Valentino Rossi, il protagonista più atteso di questa stagione tornato con propositi bellicosi in Yamaha, dopo i due anni bruciati con la Ducati, si trova quinto in classifica generale (47 punti), poco più della metà dei punti di Pedrosa, in testa (83). Il 9 volte campione del Mondo è preceduto da Crutchlow (55), Lorenzo (66), Marquez (77).

Se, come tutti i piloti dicono sempre, il primo “nemico” è il tuo compagno di squadra, Rossi per ora si trova nella scomoda posizione di stare dietro non solo alla Yamaha ufficiale di Lorenzo, ma anche a quella non ufficiale di Crutchlow oltre, ovviamente, alle super Honda ufficiali degli altri due piloti spagnoli. Non solo. Rossi, dopo Losail e Austin, aveva infilato in canna tre colpi per centrare il podio mettendo nel suo mirino almeno una vittoria. Il “Dottore” si riferiva alle prime tre corse europee di Jerez, Le Mans, Mugello – ritenute decisive per il titolo – piste particolarmente favorevoli sia al pilota che alla sua moto.

Ora, dopo il flop di Jerez e quello successivo (con caduta) di Le Mans, a Valentino resta in canna l’ultimo colpo, quello del Mugello. Nelle corse, si sa, tutto è possibile. Ma, dopo la sequenza dei test invernali, delle prove ufficiali e delle qualifiche nonché delle quattro gare già disputate, è realisticamente pensabile un exploit di Rossi, fino al gradino più alto del podio?

Il campione pesarese, non bastassero gli avversari “stagionati” quali Pedrosa e Lorenzo, si trova anche stretto nel nuovo corso della MotoGP, con due mastini rampanti e affamati come Marquez e Crutchlow. La caduta di Le Mans ha tolto a Valentino punti preziosi ma gli anche risparmiato … l’onta del (quasi) certo sorpasso di Hayden e l’ancor più certo sorpasso di Marquez, protagonista di una rimonta da incorniciare. Nel motomondiale, come in tutti gli sport – come nella vita – la ruota gira.

E’ chiaro oramai che Rossi è nella tenaglia fra i “vecchi” (Pedrosa e Lorenzo) e i “nuovi” (Marquez e Crutchlow). Un pilota dal valore di Rossi non si “spegne” come una lampadina svitata, ma può appannarsi, senza cioè più quel valore aggiunto che è proprio esclusiva del fuoriclasse. Anche altri campioni in passato sono stati costretti ad accettare una realtà diversa, passando dai continui trionfi a qualche podio, via via sempre più rari, fino ad entrare nel tunnel del declino agonistico.

Ci ripetiamo: per Rossi il Mugello è l’ultimo treno da prendere se vuole ancora puntare al titolo, se vuole dimostrare di essere ancora grande fra i grandi, vincente, non comprimario di lusso, o nobile decaduto. “In caso contrario – scrivevamo pochi giorni fa su Motoblog – addio sogni di gloria. Il ruolo del passista non si addice a un fuoriclasse come Rossi: deve ritrovarsi come grimpeur d’assalto, tirar fuori gli artigli dell’avvoltoio sulla preda, sentire dentro il morso sordo della fame di vittoria”.

Dopo le prime quattro gare e dopo Le Mans s’impone il dovere del dubbio.

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