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Su la visiera: Simoncelli “barbaro e antisportivo”?

No tranquilli Marco Simoncelli di antisportivo non ha nulla, e nemmeno di barbaro nonostante l’aspetto ed il modo di fare piuttosto ruspante. Il titolo provocazione non è nostro, ma ripreso dai giornali spagnoli. E allora si capisce che siamo davanti ad una questione di equilibri. E facili capri espiatori a quanto pare. Perchè del resto

No tranquilli Marco Simoncelli di antisportivo non ha nulla, e nemmeno di barbaro nonostante l’aspetto ed il modo di fare piuttosto ruspante. Il titolo provocazione non è nostro, ma ripreso dai giornali spagnoli. E allora si capisce che siamo davanti ad una questione di equilibri. E facili capri espiatori a quanto pare. Perchè del resto forse mai come in questi giorni il rapporto Italia/Spagna è stato delicato, controverso, competitivo.

Da un miscuglio di sport, politica e semplici relazioni sociali ne è uscita la solita facile e triste generalizzazione. Si dice che siamo entrambi latini, che ci scaldiamo facile, ma da noi italiani – popolo patriottico come pochi altri – e la nostra stampa nazionale – a sua volta troppo spesso tra le meno “obbiettive” che si leggano – non ricordo un solo insulto ad un atleta. Italiano o no.

Cosa che invece dalla Spagna dopo questo weekend è arrivata forte e chiara come racconta la Gazzetta. Perchè oltre al calcio ci sono state le moto e visto che agli spagnoli il complesso di celodurismo è in pieno sfogo si è deciso di immolare il nostro Marco Simoncelli a figura di odiato kamikaze.

Il tutto dopo una rapidissimo precipitare della situazione: è partito l premier spagnolo Zapatero che dopo l’eliminazione dell’Italia ha parlato di “sorpasso”, a quel punto i giornali hanno sbeffeggiato con più o meno simpatia il nostro calcio, e da domenica sono compatti nell’attacco al pilota della Gilera.

Con titoli pesanti, pesantissimi – “L’ennesima di Simoncelli” (Marca), “Stavolta Simoncelli tira giù Bautista” (As). E ancora: “Le barbarità di Simoncelli” (As), “I piloti richiameranno Simoncelli” (Marca) – con tanto di notizia che dice che: “i piloti della 250 sono più che stufi di Marco Simoncelli. L’attitudine in corsa dell’italiano, con azioni pericolose per l’integrità di vari di loro ha fatto sì che quasi tutti si siano stancati delle sue pessime maniere“.

E la riunione prevista tra i piloti già prima di Montmelò che era stata però rimandata ad Assen ora si preannuncia infuocata, con tanto di nuovi argomenti sul tavolo da discutere come “l’entrata a coltello”, nuovo termine coniato del “Mundo Deportivo” di ieri, che per gli spagnoli “ha lasciato Bautista senza possibilità di lottare per la vittoria” nella gara di domenica chiusasi con il successo di Kallio davanti a Simoncelli e Bautista.

E anche se il pilota spagnolo ha cercato di non esagerare durante le dichiarazion – “Simoncelli è venuto subito a scusarsi dopo la corsa, ma è molto facile venire a chiedere scusa dopo la gara, lo farebbe chiunque. Se il gioco è questo, la prossima volta sarò più attento. Lui è un po’ diverso dagli altri, è molto aggressivo, a volte cerca di fare più quello che può e quando vai a coltello puoi commettere errori che possono pregiudicare gli altri, cosa che è già successa quest’anno” – la realtà è che a raccontare il suo malumore ci hanno pensato i giornali spagnoli.

Che in questi giorni hann letteralmente massacrato il nostro Simoncelli, come scrive AS: “Marco Simoncelli è secondo nella generale della 250 grazie a due vittorie e a una regolarità per lui inusuale. Risultati tra l’altro conseguiti con una Gilera inferiore alle Aprilia Rsa. Però tutti questi meriti nascondono un comportamento sporco e antisportivo“.

Concetto al quale seguono le descrizioni di alcuni episodi: Jerez: “Una situazione altamente pericolosa con Bautista passata inosservata perché non successe nulla“. Il riferimento è a un contatto sul rettilineo, con fumo bianco ma nessuna caduta. Mugello: Simoncelli fa cadere Barbera (per fortuna senza conseguenze) e rimedia un’ammonizione. Estoril: la battaglia a gomito con Kallio. Donington: “L’azione meno violenta, ma non per questo meno sporca o ottusa“. Manovra che “Marca” ieri ha definito ‘stupida’.

Una situazione che è semplicemente allucinante per i toni usati e sventolati con una facilità quasi imbarazzante. Va bene essere patriottici, e difendere o propri piloti, ma l’insulto facile (e gratuito) è una delle peggiori cose che ci siano. E che di questi tempi viene messa in atto con una leggerezza che lascia senza parole.

E qui in questa sede non vogliamo nè abbassarci al loro livello, nè contrattaccare parlando del comportamento in pista di molti “campioncini” spagnoli che sono tutto tranne che candidi (come la faccia un po’ da giuggiolone del nostro Pippo Simoncelli nazionale).

Però Superpippo non sarà un lord o un contessino nei suoi modi di fare, ma che di sicuro è un ragazzo semplice, spontaneo, corretto oltre che un pilota molto veloce. E che ora vince, mettendo spesso in riga il feudo spagnolo della 250, che proprio in terra iberica è considerato sacro. Ed allora dà fastidio: ecco il vero problema di Simoncelli.

Uno che l’anno scorso era “innocuo” e che invece quest’anno sta rompendo le uova nel paniere della classe 250 che per gli spagnoli è rimasto l’unico terreno di conquista fattibile. Visto che nella MotoGP il loro campioncino le prende con regolarità o quasi. E poi se Simoncelli è un “barbaro antisportivo” perchè ha fatto un entrata un po’ troppo sopra le righe, i piloti della Superbike con le loro bagarre infuriate cosa sono, un gruppo di delinquenti e assassini?

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