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Yamaha MT-09 2014: il test di motoblog

Yamaha MT-09; mezza naked e mezza motard, ha tutto ciò che serve per convincere e divertire. Dai 115 CV del sublime 3 cilindri 850, al manubrio largo, la sella bassa e il peso da supersportiva. Se non bastassero questi argomenti, c’è anche il prezzo, decisamente democratico. Ermanno Bastianini, tra uno stoppies, un traverso e una pinna, ci guida alla scoperta della naked del momento.


Yamaha MT-09. Dopo la prova in Croazia, ogni dubbio è fugato, la MT-09 c’è! Capita spesso che, in seguito a un lancio “futuristico e sensazionale”, al rientro a casa rimanga ben poco di quell’eccitazione iniziale. Non sempre infatti ci si ritrova a guidare la moto che ci si aspettava, vuoi per il feeling in sella non proverbiale, vuoi per il lancio troppo “enfatizzato” e quindi una scarsa corrispondenza con ciò che la Casa dichiara. Ma, statene certi, non è il caso della MT-09. Vi spieghiamo il perché!

Tralasciando le considerazioni sull’estetica, personalissime, la nuova tre cilindri ha colpito nel segno. Yamaha sembra aver azzeccato un mix di componenti che rende la sua MT-09 una moto avveneristica. In una naked sola è riuscita a instillare il piacere di guida di più “nude” ottenendo un design minimalista, ma persuasivo, e un caratterino davvero niente male, che stupisce e rapisce una volta in sella. Una moto trasversale, perfetta in un momento di crisi nera in cui serviva qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi, qualcosa che non c’era, e che oggi c’è.

Manubrio da motard, sospensioni “maggiorate” più per l’agilità che per altro, sella bassa e fianchi stretti. E ancora, peso da riferimento e un motore forte, con tanto carattere e una spinta sublime nonostante una cilindrata ancora “media”. Una monella divertente e polivalente che arriva in concessionaria i primi di ottobre e si mette subito in gioco dando anche a voi la possibilità di provarla. Ora vi sveliamo in dettaglio com’è e come va, ma se non ci credete, non vi rimane che andare a provarla in concessionaria il 4 ottobre e per tutto il weekend… Ah, dimenticavo. Il prezzo? Un altro punto a suo favore… 7.890 Euro franco concessionario.

Estetica e design: linea decisa e pochi fronzoli

Yamaha MT-09

Il primo impatto con la MT-09 è un po’ forte; fino a quando non sali in sella e la guidi, non riesci a capire bene che tipo di moto è! Una cosa è certa, il design commemora le origini della stirpe MT, ma Yamaha con la “09” è andata oltre. A moto ferma colpisce il manubrio largo e alto per una posizione di guida inedita e tutta da provare. Il serbatoio in alluminio da 14 litri ha i fianchi prorompenti nella zona alta e una vitina stretta che mette in evidenza quanto sia compatta la MT-09 all’altezza della sella, lunga e piatta.

La posizione di guida è dritta, ma comunque naturale, con il pilota ben inserito nella moto. Forcelle e forcellone, come gli altri dettagli tecnici evidenziano come a differenza del prezzo non si tratta di una moto “cheap”. Il frontale è caratterizzato dal faro spigoloso multi riflettore. Manca il cupolino, disponibile come optional, ma il design minimalista ringrazia. La strumentazione tutta spostata sulla destra ha il display LCD ed è asimmetrica e compatta, e oltre ai classiche info ha anche l’indicatore di marcia inserita.

Molto semplici ma funzionali i comandi al manubrio, da cui si accede al tasto D mode con cui possono variare le tre mappature disponibili. Di chiara ispirazione, quasi un omaggio, alla MT-01 le nuove luci posteriori a Led con punti luce separati destra/sinistra che si uniscono in frenata. Quattro le colorazioni disponibili; due con grafica MT sul serbatoio la Deep Armor e la Blazing Orange oppure due semplici Race Blu o Matt Grey. Le prime comportano un sovrapprezzo di 100 Euro, rispetto ai 7.890 delle “entry level”.

La tecnica della MT-09: 3 is the perfect number

Yamaha MT-09

Il cuore pulsante della MT-09 è il tre cilindri denominato CP3; un tre in linea compatto, leggero e potente. La compattezza ha permesso alla MT-09 di mantenere i fianchi stretti, molto più delle quattro cilindri e in sella si sente. La leggerezza, solo 60 kg, è testimoniata anche nel confronto con il motore della FZ8, rispetto a cui pesa circa 10 kg in meno. Per la potenza parlano i numeri: 847 cc, 115 CV a 10.000 e soprattutto 8,75 kgm a 8.500 g/m.

Non è il più potente della categoria, la MV ne ha 10 in più, ma è un motore capace di una coppia regolare e in qualche modo “brutale” ai bassi e ai medi regimi, e una naturale predisposizione a girare in alto, superando di slancio i 10.000 g/m della potenza massima per lanciarsi con decisione verso la zona rossa. Si tratta di un 4 tempi, 4 valvole, con doppio albero a camme in testa con un rapporto di compressione di 11,5:1. Un motore generoso di coppia grazie anche ad alcune soluzioni tecniche adottate come la lunghezza diversa dei tre condotti di aspirazione.

Il primo condotto è lungo 102,8 mm, il secondo è 82,8 mm e il terzo è 122,8 mm. Le lunghezze differenti creano condizioni leggermente diverse in ogni cilindro, per creare curve di coppia e di potenza complementari. L’iniezione elettronica sfrutta iniettori con 12 ugelli per una massima precisione e una nebulizzazione del carburante perfetta. Gli iniettori sono collocati direttamente nella testa e questo ha permesso di utilizzare corpi farfallati più corti, un fattore che contribuisce a ottimizzare il rendimento agli alti. Il sistema di scarico della MT-09 è composto da collettori 3 in 1 e silenziatore compatto in alluminio e ribassato a tutto vantaggio della maneggevolezza.

Il nuovo motore a 3 cilindri di MT-09 è stato sviluppato nel segno della filosofia “crossplane” Yamaha (ispirata dal celeberrimo albero a croce di YZF-R1), un approccio che mira ad assicurare una risposta istantanea e una coppia elevata nei bassi e medi regimi. Il nuovo motore ha un albero motore a 120° con intervalli di accensione regolari a 0º, 240º and 480º. Sono proprio gli intervalli regolari a garantire un’erogazione lineare di coppia, senza rinunciare a una sensazione di potenza entusiasmante a regimi elevati.

Rispetto a un 4 cilindri in linea con albero motore a 180°, il tricilindrico di MT-09 trasmette al pilota la sensazione di un’erogazione di coppia più diretta, perché la coppia di combustione e la coppia inerziale praticamente si equivalgono. Grande lavoro è stato fatto anche per limitare le vibrazioni; troviamo quindi un albero di bilanciamento per le forze inerziali di primo e di secondo ordine.

L’elettronica della MT-09: 3 mappe e no TCS

Yamaha MT-09

La MT-09 è dotata dell’acceleratore (YCC-T) Yamaha Chip Controlled Throttle, il primo sistema fu adottato sulla R6 del 2006, un sistema “drive by wire” o come dicono in Yamaha “fly by wire” che rileva ogni comando del pilota sulla manopola del gas. La centralina elettronica aziona istantaneamente il corpo farfallato tramite un potenziometro che assicura una riposta immediata del motore. Il gas elettronico ha reso disponibile sulla MT-09 il D-Mode, un sistema che permette di scegliere tra tre diverse mappature della centralina: modalità STD (standard), “A” e “B”. La standard (STD) è quella più polivalente; una via di mezzo tra la “b” cittadina e per i fondi scivolosi e la “A” ovvero la mappatura più diretta e reattiva ai comandi del pilota. Non che se ne senta troppo il bisogno, ma la MT-09 non ha il traction control, nè dispone di mappe con potenza limitata. Le tre mappature sono tutte full power con tarature diverse dalla più civile e urbana “B”, alla aggressiva e reattiva “A”.

Telaio e sospensioni: maggiorate sono meglio

Yamaha MT-09

La MT-09 impiega un nuovo telaio perimetrale in alluminio, leggero e compatto: la struttura di base è formata da due sezioni pressofuse in alluminio che, come su MT-01, si congiungono nella zona del cannotto e del perno del forcellone. Il telaio pesa mediamente 10 kg in meno di una moto della stessa cubatura, per un totale di 188 kg in assetto di marcia (171 kg a secco).

Il forcellone è pressofuso in alluminio, ed è composto da due parti, destra e sinistra, saldate insieme con traversine estruse in alluminio. Una soluzione che offre un bilanciamento della rigidità ideale e riduce le masse non sospese, per un miglior handling e un comfort superiore. L’obiettivo di realizzare un telaio compatto è stato ottenuto anche collocando il perno del forcellone all’esterno del telaio, con una soluzione simile a quella adottata su MT-01. La larghezza del telaio nella zona delle pedane è paragonabile a quella di una bicilindrica, e offre al pilota una sensazione di agilità e di controllo.

La forcella è a steli rovesciati da 41 mm regolabile nel precarico ed in estensione; con un’escursione di 137 mm, 7 mm in più rispetto a FZ8, strizza l’occhio al comfort e aumenta la reattività nei cambi di direzione. La sospensione posteriore è un’innovativa Monocross che integra un ammortizzatore orizzontale, regolabile anche questo in estensione e precarico, che contribuisce a centralizzare le masse, e quindi ad aumentare la maneggevolezza, ma rende anche più snella la moto stessa.

Impianto frenante: frena anche i peggiori istinti

Yamaha MT-09

I due dischi anteriori flottanti da 298 mm sono azionati da pinze radiali a 4 pistoncini contrapposti, per frenate decise e in pieno controllo. Dell’impianto fanno parte anche la nuova pompa e i condotti dei freni, entrambi con specifiche di riferimento. Per aumentare la resistenza al “fading”, le pastiglie sinterizzate sono di serie. Il freno posteriore è a disco e misura 245 mm, con pinza a perno scorrevole, ideale per feeling e controllo. L’ABS è un’optional che sulla MT-09 costa 500 Euro. Infine i cerchi in lega i alluminio sono”decarazze” e ospitano pneumatici Bridgestone Battlax S20 R 120/70 R17 all’anteriore e 180/55 R17 al posteriore.

La guida su strada: una vera fun bike

Yamaha MT-09

Sella bassa e una triangolazione perfetta. Sulla MT-09 ci si sente subito a proprio agio. In sella il busto rimane eretto come su una motard, ma il corpo è ben inserito nella moto, anche meglio che su una naked pura. I fianchi stretti e le pedane basse e arretrate infondono una sensazione di controllo totale. E infatti basta fare qualche metro per entrare in completa simbiosi. La posizione di guida è quindi la prima grande rivelazione, ma basta premere il tasto start per mettere in moto la giostra e scatenare la MT-09. L’ottoecinquanta gira rotondo e regolare che è un piacere. Il sound è pieno, armonico e corposo, ma è anche molto civile. Un suono che ti accompagna sempre mentre guidi e cresce con intensità al salire dei giri. Più si scalda lo scarico poi, più la sua voce diventa calda e invitante, ma mai arrogante.

Il 3 cilindri ha un’erogazione fantastica, con una buona spinta ai bassi, un’ottima progressione ai medi e una cattiveria agli alti regimi che non ti aspetti. Su strada questo significa dimenticarsi del cambio e concentrarsi sulla guida, godendosi la spinta a prescindere dalla marcia inserita. Poco importa se si è entrati con una marcia di troppo, il tricilindrico Yamaha è pronto a tirarti fuori dalla curva e a lanciarti sul rettilineo senza mai battere ciglio. Ho provato anche a non scalare per niente, sesta marcia fissa, una condotta scorrevole, una bella piega e poi solo la ripresa della MT-09. Non è nel mio stile, ma che gusto, e come funziona questo 850, sembra non avere punti deboli. Vibra poco e ha un allungo poderoso fino al taglio inesorabile del limitatore dopo oltre gli 11.000 g/m indicati.

A livello di guida, la MT-09 sembra la moto che mancava. “Geometricamente” sana, è una moto molto ben bilanciata. Le sospensioni dalla corsa maggiorata digeriscono le strade più toste e disconnesse, e vi garantisco che in Croazia le abbiamo apprezzate al 100%! L’asfalto poi era decisamente poco invitante; scivoloso, sporco e con poco grip in assoluto. Nonostante tutto la MT-09 si lasciava guidare con decisione, grazie anche ai Battlax SR 20 ottimi compagni di viaggio. Mi sono gustato il lavoro delle sospensioni, sempre efficienti e pronte a smorzare gli avvallamenti anche quando sul veloce si andava veramente forte.

La prima parte della corsa è un po’ sfrenata, ma è anche quella che garantisce il comfort su un percorso così accidentato. Se l’asfalto fosse stato migliore avrei modificato qualcosa nell’estensione e nel precarico (le uniche regolazioni possibili!), ma vista la mancanza di grip in Croazia avrei probabilmente solo peggiorato la situazione. Meglio allora godersi il set-up, come Yamaha l’ha pensato che non è affatto male. La MT-09 è rapida a scendere in piega e stabile, anche quando si cerca la pura velocità di percorrenza in curva. Sul misto è molto svelta, non è la più agile, ma si lascia perdonare con un avantreno preciso e una grande solidità alle basse e alle alte velocità.

Con il fondo viscido croato mi sono divertito troppo con le uscite di curva in full gas con il posteriore che spazzolava lasciando ben impressa la firma delle Bridgestone Battlax. Sulla MT-09 infatti basta variare leggermente l’impostazione in sella per cambiare stile e comportamento della moto. Con il manubrio largo è più facile controllare il posteriore, molto comunicativo e lineare, in continuo e leggero sovrasterzo in uscita concedendosi poi una bella impennata non appena ritrova aderenza e la strada torna rettilinea. La tricilindrica Yamaha è perfetta per questi giochetti e anche in seconda marcia l’avantreno si alleggerisce quel tanto che basta un accenno del corpo per dare il via ad un lungo e gustoso wheeling. Stesso discorso per gli stoppies. Avantreno e impianto frenante sono al top per precisione e confidenza e in breve, si riesce a farle fare tutto ciò che si vuole, è davvero una fun bike!

Le pinze a quattro pistoncini con attacco radiale sono potenti e precise nella risposta. Talmente potenti che parte della “cedevolezza” iniziale della forcella è anche colpa loro! Anche il mono posteriore non è dei più tirati, ma nulla che non si possa risolvere con due semplici regolazioni. In compenso la MT-09 è comoda, e non stanca. Facile e intuitiva anche per chi non è un pilota esperto; divertente da guidare e poco impegnativa anche quando il ritmo cresce.

Quali sono i difetti? Sicuramente una protezione aerodinamica praticamente nulla e quella risposta del gas fin troppo reattiva. Delle 3 mappe disponibili, la “A” è molto sensibile e la MT-09 soffre di alcune incertezze nell’apri chiudi ai bassi e medi regimi. Anche la “standard” è molto pronta all’apertura del gas ed è di certo la migliore quando si vuole giocare facendo un po’ di show. Nella “Hot session” fotografica di pinne, stoppies e drifting organizzata da Yamaha nello spazio chiuso dello stadio di Spalato con la standard ho sfruttato al meglio l’erogazione di potenza e coppia del CP3.

La MT-09 è uno spettacolo; facile, veloce e divertente, forse la più “ludica” tra le Yamaha che ho provato fino ad oggi. Una moto emozionante che trasmette potenza, divertimento e passione, ma soprattutto una naked che mette il pilota e il piacere di guida prima di tutto. E’ proprio ciò che mancava ed è quello che più ci piace quando saliamo in sella. Insomma, benvenuta MT-09!

Pregi e Difetti

Yamaha MT-09

Piace
Maneggevolezza e facilità di guida
Motore eccellente
Rapporto qualità prezzo al top
Feeling di guida
Avantreno solido
Sospensioni e freni ben tarati

Non Piace
Protezione aerodinamica limitata
Nella mappatura A gli apri-chiudi sembrano troppo reattivi alle piccole rotazioni nel gas

Caratteristiche tecniche di Yamaha MT-09

Yamaha MT-09 live test

Motore : 3 cilindri in linea raffreddato a liquido, 4 tempi,DOHC,4-valvole
Cilindrata: 847cm3
Alessaggio per corsa: 78.0×59.1mm
Rapporto di compressione: 11.5 : 1
Potenza massima: 84.6 kW(115 CV)/10.000g/min
Coppia massima: 87.5Nm (8.9 kgm)/8.500 g/min
Avviamento: Avviamento Elettrico
Lubrificazione: a bagno d’olio
Frizione: In bagno d’olio, a dischi multipli
Accensione: TCI
Starter: Automatico
Trasmissione: Sempre in presa, 6 marce
Trasmissione finale: catena
Rapporto di riduzione primario: 1.681 (79/47)
Rapporto di riduzione secondario: 2.813 (45/16)
Rapporto 1 marcia: 2.667 (40/15)
Rapporto 2 marcia: 2.000 (38/19)
Rapporto 3 marcia: 1.619 (34/21)
Rapporto 4 marcia: 1.381 (29/21)
Rapporto 5 marcia: 1.190 (25/21)
Rapporto 6 marcia: 1.037 (28/27)
TELAIO
Telaio: A diamante in alluminio
Sospensione anteriore: Forcella a steli rovesciati da Ø 41mm regolabile in estensione
Escursione anteriore : 137 mm
Sospensione posteriore: Sospensione monocross regolbile in precarico ed in estensione
Escursione posteriore: 130 mm
Inclinazione canotto: 25º
Avancorsa: 103 mm
Freno anteriore: Doppio disco flottante da Ø 298 mm
Freno posteriroe: Disco da Ø 245 mm
Pneumatico anteriore: 120/70ZR17M/C (58W) (Tubeless)
Pneumatico posteriroe: 180/55ZR17M/C (73W) (Tubeless)
DIMENSIONI
Lunghezza: 2.075mm
Larghezza: 815mm
Altezza: 1.135mm
Altezza sella: 815mm
Interasse: 1.440mm
Altezza minima da terra: 135mm
Peso in ordine di marcia (compreso pieno serbatoio benzina, olio motore, liquido raffreddamento): 188 kg / ABS 191 kg ( Secco 171 Kg)
Capacità serbatoio carburante: 14 litri
Quantità olio motore: 3.4 litri
Prezzo 7.890 Euro

La gallery della Yamaha MT-09

Yamaha MT-09

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