Dimenticata dal 1997, una Triumph T25W rinasce grazie a Instagram
Triumph Trophy T25W di Scott Verrall: conservazione della patina, storia del modello e progetto per la Malle Mile 2026.
Ventisette anni di silenzio, una storia sospesa tra memoria e passione, e una rinascita che va oltre la semplice meccanica: così una Triumph Trophy T25W degli anni Sessanta torna a vivere, restituendo al presente non solo una moto, ma un intero patrimonio di emozioni e ricordi. Il destino di questa moto sembrava ormai segnato, dimenticata in un angolo dal 1997, finché un incontro fortuito su Instagram non ha riacceso la scintilla che l’avrebbe portata di nuovo sulla strada. Tutto parte da una data incisa su una piastra portanumero, una traccia indelebile che si trasforma nel filo conduttore di un restauro fuori dal comune.
Protagonista di questa vicenda è Scott Verrall, appassionato motociclista e meccanico britannico, che si imbatte per caso in questa desert sled dalle linee classiche e dal passato affascinante. La moto, prodotta dalla storica casa inglese tra il 1968 e il 1970, rappresenta un pezzo raro: leggera, monocilindrica, con manubri alti, scarico rialzato e pneumatici a doppio uso, incarna alla perfezione lo spirito scrambler di quell’epoca. Nata per affrontare sia l’asfalto che lo sterrato, la Triumph Trophy T25W era l’interpretazione britannica del concetto dual-purpose, assemblata nello stabilimento di Small Heath a Birmingham e derivata direttamente dalla celebre BSA B25 Starfire.
Nonostante le sue doti tecniche e la vocazione polivalente, la moto non ebbe vita facile: la fragilità meccanica e la crescente concorrenza dei produttori giapponesi, più affidabili e meno costosi, ne limitarono la diffusione e la longevità commerciale. Eppure, proprio questa rarità e il suo vissuto rendono oggi ogni esemplare un oggetto del desiderio per gli appassionati e i collezionisti di tutto il mondo.
L’esemplare in questione ha una storia ancora più particolare: realizzato negli anni Settanta da Danny Lilwall, costruttore indipendente, ha attraversato decenni e continenti, passando di mano in mano fino a giungere negli Stati Uniti. Durante il lockdown, Scott – fino ad allora dedito principalmente alle automobili – scopre la moto e decide di cimentarsi in un restauro che, sin dall’inizio, si distingue per un approccio autentico e rispettoso della storia del mezzo. Il suo piccolo garage diventa così il teatro di una trasformazione che non mira alla perfezione museale, ma alla conservazione della “patina” del tempo, testimone silenziosa delle avventure vissute.
Non sono mancati gli ostacoli: al primo tentativo di avviamento, la moto rivela problemi di erogazione e affidabilità, dovuti a un carburatore cinese di scarsa qualità. La soluzione arriva con l’installazione di un autentico Amal d’epoca, che restituisce al motore la giusta risposta e l’affidabilità necessaria per tornare in strada. Questo intervento segna un punto di svolta, sottolineando l’importanza della ricerca di componenti originali e della cura manuale nel restauro di mezzi storici.
La storia assume una dimensione ancora più umana e profonda quando Scott, condividendo le foto della moto sui social, viene contattato da Danny Lilwall, il costruttore originale. Danny riconosce il suo lavoro e svela il significato nascosto del numero “151” inciso sulla piastra: si tratta della data di nascita del suocero scomparso, un dettaglio personale che aggiunge ulteriore valore emotivo al progetto. Scott sceglie di onorare questa memoria, mantenendo intatto il numero e trasformando il restauro in un vero e proprio atto di custodienza delle storie individuali che si intrecciano attorno alla moto.
Ma il viaggio della Triumph Trophy T25W non si ferma qui. Scott ha deciso di iscrivere la sua moto alla Malle Mile 2026, evento che si terrà presso Grimsthorpe Castle, dove il carattere e la prestazione sono premiati più della perfezione estetica. Per lui, il garage si è trasformato in uno spazio comunitario, dove amici e appassionati si incontrano per condividere competenze, storie e una passione genuina per le due ruote.