Il nuovo Bastianini: crescita tecnica e mentale verso Balaton Park
Enea Bastianini si prepara alla sfida di Balaton Park dopo i recenti successi. Crescita personale, fiducia ritrovata e confronto con Bagnaia in MotoGP.
Il vento del cambiamento soffia forte nel paddock della MotoGP, e tra i protagonisti di questa rinascita c’è senza dubbio Enea Bastianini. Il pilota riminese si appresta ad affrontare la prossima tappa sul nuovissimo circuito di Balaton Park con uno spirito completamente rinnovato, frutto di un percorso personale e tecnico che l’ha visto trasformarsi nel corso della stagione. Le sue parole, intrise di consapevolezza e determinazione, raccontano di un pilota che ha saputo ritrovare la fiducia nei propri mezzi e nella sua moto, la RC16, dopo un inizio di campionato tutt’altro che semplice.
«Adesso, quando salgo sulla moto, la riconosco e dico: ‘Questa è la mia moto’. Prima non mi sentivo a mio agio, speravo rispondesse in un’altra maniera». Questa dichiarazione, apparentemente semplice, racchiude tutta la complessità del rapporto tra uomo e macchina nella massima serie del motociclismo. Enea Bastianini, in sella alla RC16 del team Red Bull KTM Tech3, ha attraversato un periodo di adattamento e crescita, culminato con prestazioni di alto livello nei recenti Gran Premi di Brno e Red Bull Ring.
Non è un caso che il pilota si presenti all’inedito tracciato ungherese con una fiducia mai così alta. I risultati ottenuti nelle ultime gare non sono stati frutto del caso, ma il risultato di un lavoro meticoloso, sia dal punto di vista tecnico che mentale. L’approccio di Bastianini è cambiato radicalmente: ha saputo mettersi in discussione, rivedere il proprio stile di guida e instaurare un rapporto più profondo con la moto. Questa evoluzione lo ha portato a essere oggi uno dei punti di riferimento della Red Bull KTM Tech3, squadra che ha creduto in lui anche nei momenti più difficili.
«Arrivare in pista dopo i bei risultati della Repubblica Ceca e dell’Austria è bello e più rilassante», ha dichiarato Bastianini, sottolineando quanto sia stimolante affrontare una pista nuova come il Balaton Park. L’ignoto, invece di generare timore, si trasforma in una motivazione aggiuntiva, spingendo il pilota a dare il massimo e a misurarsi con se stesso e con gli avversari in un contesto completamente nuovo.
Il percorso di crescita di Bastianini non si limita però agli aspetti tecnici. Fondamentale è stato anche il lavoro sulla propria resilienza mentale, qualità sempre più richiesta in un campionato come la MotoGP, dove il livello di competitività è altissimo e ogni dettaglio può fare la differenza. La capacità di reagire alle difficoltà, di rimanere concentrati e di trovare nuove motivazioni dopo ogni battuta d’arresto è ciò che distingue i grandi campioni dai semplici buoni piloti.
Interessante, in questo senso, il parallelo che Bastianini stesso traccia con la situazione di Francesco Bagnaia. Il campione italiano, attualmente terzo in classifica generale, si trova a dover gestire una situazione delicata all’interno del proprio box, con l’arrivo del nuovo compagno di squadra Marc Marquez. «Quando arriva un compagno come Marc è invadente, porta via spazio», osserva Bastianini, facendo riferimento alle dinamiche interne che possono influenzare il rendimento di un pilota. Anche lui, lo scorso anno, si era trovato nella posizione di chi deve dimostrare di meritare di più, nonostante una classifica di tutto rispetto.
Per entrambi i piloti italiani, la MotoGP si conferma una sfida che va ben oltre la semplice velocità in pista. È un confronto continuo con se stessi, con i propri limiti e con la pressione dell’ambiente circostante. Se oggi Bastianini sembra aver trovato la sua dimensione ideale, il cammino di Bagnaia appare ancora in salita, nonostante la posizione di vertice. La presenza di un compagno di squadra come Marc Marquez rappresenta una variabile importante, capace di spostare gli equilibri e di mettere alla prova anche i piloti più forti mentalmente.