Rea: “Più dura di quanto mi aspettassi ad Aragon”
Il Campione del Mondo della Superbike accoglie con soddisfazione i 3 secondi posti in Spagna: “Mi sono davvero messo “a testa bassa”…”
Mentre il rivale Alvaro Bautista (Aruba.it Ducati) continua a fare incetta di vittorie nel Mondiale Superbike 2019, il campione uscente Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team) continua a fare del suo meglio per resistere all’avanzata dello spagnolo ed impedirgli di “uccidere” il campionato con troppo anticipo.
Alla terza “tripletta di vittorie” consecutiva firmata dal ducatista al Motorland Aragon, Rea e la sua Kawasaki hanno risposto a loro volta con il terzo tris di secondi posti consecutivo, andando a delineare una classifica con Bautista leader a “punteggio pieno” a quota 186 punti e l’asso nord-irlandese staccato di 39 lunghezze: sarà quindi questa la situazione di classifica con cui i due si presenteranno ai nastri di partenza del round di Assen di questo weekend.
Nell’attesa di tempi migliori, quanto raccolto da Jonathan Rea ad Aragon può comunque essere considerato il miglior risultato possibile e lo stesso pluri-iridato si è detto contento di quanto fatto, senza comunque nascondere le difficoltà incontrate:
“È stata una domenica più dura di quanto mi aspettassi, nella quale ho provato a usare una strategia diversa. Soprattutto nella gara sprint, però, ho avuto diversi problemi di trazione. Pensiamo che questa sia stata conseguenza del fatto di aver spinto tanto all’inizio.”
“Durante Gara-2, di 18 giri, ho deciso di essere più calmo all’inizio, ma quando Alex Lowes mi ha passato aveva un passo tanto buono quanto quello di Chaz Davies: a quel punto ho iniziato ad andare un po’ nel panico, mi sembrava come se questi ragazzi avessero una marcia in più! Ma poi, quando anche Leon [Haslam, suo compagno di squadra] mi ha passato, ho dovuto alzare il mio livello e sfruttare davvero la gomma posteriore, che stavo conservando.”
Il fine settimana spagnolo sembrerebbe inoltre aver fornito buone indicazioni sulla crescita della sua Kawasaki ZX-10RR, un miglioramento per altro confermato dalla ritrovata competitività del suo compagno di colori:
“Il mio body-language è cambiato molto a fine gara perché mi sono davvero messo “a testa bassa” per cercare di sfruttare al massimo i punti in cui eravamo forti.”
“Sembra che la nostra moto riesca a sfruttare molta trazione nelle curve lunghe, il che è positivo, e anche in fase di inserimento in curva non è poi così male. È stato bello vedere anche Leon lottare là davanti perché i nostri dati diventano più affidabili quando li mettiamo a confronto: possiamo provare a far crescere la moto insieme”.