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Aprilia Dorsoduro 900: test su strada

L’evoluzione della supermotard della casa di Noale con un rinnovato motore bicilindrico.

Una moto snella, agile e con tanta coppia. Una valida alternativa alle monocilindriche supermotard meno confortevoli, più impegnative da guidare, da gestire e da mantenere. La nuova Aprilia Dorsoduro 900, una maxi-motard originale punta tutto sul divertimento del pilota. Una moto esclusiva caratterizzata da scelte tecniche innovative ed equipaggiata con il nuovo propulsore bicilindrico a V di 90° con rinnovate caratteristiche di coppia e di potenza massima.

Non manca una raffinata elettronica, con acceleratore full Ride-by-wire multimappa, traction control e. Telaio misto traliccio in acciaio e piastre in alluminio, sospensioni raffinate e un potente impianto frenante le donano grandi doti di maneggevolezza e stabilità. Il prezzo? Parte da 9.490 euro franco concessionario, con garanzia di 24 mesi. Aprilia Dorsoduro 900 è disponibile anche in versione depotenziata da 35 kW, una due ruote ideale per i motociclisti neopatentati.

Aprilia Dorsoduro 900: come va

Con la nuova Dorsoduro 900, Aprilia rinnova la sua gamma maxi-motard. Pochi i cambiamenti a livello estetico, tranne che per la colorazione rosso racing del telaio e delle testate. La vera novità è il suo propulsore, che passa da 750 cc a 900 cc, con un notevole aumento di coppia che arriva a 90 Nm a 6.500 giri. Nonostante il picco massimo di coppia del nuovo V2 di 900 cc venga raggiunto a un regime di rotazione maggiore, in realtà la curva di coppia risulta più piatta e sempre superiore al precedente 750 cc.

Questo intervento ha consentito di aumentare la prontezza sia in accelerazione che in ripresa, a tutto vantaggio di una guida reattiva e molto divertente, senza dover limitare la grande affidabilità del propulsore. La nuova DD 900 si rivela così una moto pulita nell’erogazione e vigorosa nell’allungo, con una ciclistica che offre il massimo nel misto stretto. I rapporti sono stati accorciati rispetto alla Shiver, il pignone ha un dente di meno ed anche il carico per spingere la frizione è stato ottimizzato con un 15% di sforzo in meno sulla leva.

È maneggevole, spassosa e tutta da gustare, grazie anche alla nuova forcella Kayaba da 41 mm che sostituisce quella precedente da 43 mm, una soluzione che rende l’avantreno adesso più agile. In più, l’utilizzo dei nuovi cerchi a tre razze sdoppiate, consente un ulteriore risparmio di 2,3 Kg in termini di peso rispetto al precedente modello. Ben settato l’intervento del Traction Control, sempre preciso e mai invasivo come le mappe del motore regolabili sui tre livelli “Touring”, “Sport” e “Rain”, quest’ultimo in grado di tagliare la potenza riducendola a circa 70 cavalli aumentando l’aderenza sul fondo stradale in condizioni di pioggia.

Aprilia Dorsoduro 900: come è fatta


Una moto essenziale, ma completa. Una moto dove gli elementi tecnici sono parte fondamentale del design. Sella lunga e piatta di derivazione sportiva in grado di assicurare un’efficace posizione di guida e un’ampia possibilità di spostamento longitudinale. Codino snello e sinuoso con i terminali di scarico sdoppiati, una soluzione che dona una grande simmetria nelle proporzioni e nella distribuzione dei pesi. Telaio e coperchi per le teste dei cilindri verniciati in rosso per un look più aggressivo in puro stile racing.

Ma la vera novità sta tutta nel propulsore. Gli ingegneri della casa di Noale hanno sviluppato una nuova unità di 900 cc partendo dal motore bicilindrico a V di 90° di 750 cc. Aprilia mirava ad ottenere più coppia e prontezza ai bassi e medi regimi di rotazione. La nuova cilindrata è stata raggiunta aumentando la corsa da 56,4 mm a 67,4 mm e lasciando invariato l’alesaggio a 92 mm. La potenza massima è di 95,2 CV a 8.750 giri/min, mentre il dato di coppia massima passa da 82 Nm a 4.500 giri/min del V2 di 750 cc a 90 Nm a 6.500 giri/min del nuovo V2 di 900 cc, un valore di tutto rispetto per questa moto al top della sua categoria.

Rimasta invariata l’architettura: angolo a 90 gradi tra i due cilindri, distribuzione a quattro valvole per cilindro, doppio albero a camme in testa e raffreddamento a liquido. Numerosi gli interventi sul nuovo motore, come un importante lavoro mirato alla riduzione degli attriti sui pistoni, completamente riprogettati con uno speciale riporto antifrizione sul mantello, insieme all’adozione di nuovi spinotti che hanno permesso un alleggerimento degli organi in moto alternato. Infine, differente equilibratura per il nuovo albero motore.

Per limitare il consumo e la temperatura del lubrificante senza l’utilizzo del radiatore ad olio, è stato adottato un nuovo e più efficiente circuito di lubrificazione interna a carter semi-secco. Nuovi anche gli iniettori che, grazie ad un incremento della pressione di alimentazione, permettono una riduzione dei consumi e delle emissioni rientrando così nei limiti stabiliti dalla normativa Euro 4. Un risultato ottenuto anche grazie all’impianto di scarico con doppia sonda Lambda. La Dorsoduro ha anche un decompressore automatico, ideale per facilitare l’avviamento in condizioni di basse temperature. Rivista anche la frizione con il carico sulla leva diminuito del 15% e completamente rivista nelle sue componenti, come il rapporto di riduzione della trasmissione primaria che ottimizza lo sfruttamento della potenza disponibile.

La gestione elettronica del propulsore è controllata dalla potente centralina Marelli 7SM, la stessa montata sulle moto V4 di Noale che comunica con il nuovo sistema di acceleratore elettronico full Ride-by-wire completamente integrato nella manopola del gas. Il cervello elettronico prende in considerazione numerosi parametri per essere sempre in condizione di erogare la coppia ideale ed offrire le migliori prestazioni nelle fasi di accelerazione e ripresa: regime motore, posizione cambio, portata d’aria, apertura in quantità e in velocità, manopola del gas e temperatura, tutti dati utilizzati per una gestione ancora più fine della miscela aria/benzina e dell’apertura delle farfalle dell’iniezione.

Tre le mappature del motore previste: Sport, per una risposta al gas immediata e aggressiva, Touring, più morbida, adatta all’uso quotidiano e al turismo, Rain che con una riduzione della potenza disponibile a circa 70 CV è l’ideale in caso di condizioni meteorologiche difficili o con fondo stradale a scarsa aderenza.

Il controllo di trazione può essere regolato su tre livelli di intervento ed è abbinato ad un sistema ABS a due canali Continental. L’Aprilia Traction Control limita lo slittamento della ruota posteriore intervenendo sull’accensione e sulle farfalle dell’iniezione e può essere escluso. Nuovo anche l’impianto elettrico e la strumentazione digitale TFT a colori. Un’unità molto compatta con uno schermo da 4,3 pollici, molto ricca di indici sempre ben leggibili. In più, disponibile tra gli optional, il kit di installazione AMP, la piattaforma multimediale di Aprilia che collega lo smartphone al veicolo fornendo una quantità eccezionale di informazioni utili al viaggio.

Per quanto riguarda la ciclistica, la Aprilia Dorsoduro 900 monta un telaio a traliccio stretto di tubi in acciaio verniciato in rosso come il telaietto reggisella con piastre in alluminio laterali molto estese tenute insieme da speciali bulloni ad alta resistenza. L’ammortizzatore posteriore, regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione, è stato inclinato e posizionato lateralmente liberando così uno spazio fondamentale per una conformazione ottimale dei collettori di scarico senza andare ad incidere sulla lunghezza della moto e senza stressare termicamente l’ammortizzatore stesso.

All’anteriore, la nuova forcella Kayaba abbinata a piastre di sterzo in alluminio forgiato, è più leggera di 450 grammi, regolabile nell’idraulica in estensione e nel precarico molla ed è in grado di sostenere al meglio le sollecitazioni della guida sportiva e stradale. Nuova coppia di cerchi ruota a tre razze sdoppiate, oltre 2 kg più leggeri rispetto a quelli presenti sulla vecchia Dorsoduro 750 con pneumatico anteriore 120/70 R 17 e pneumatico posteriore 180/55 R 17.

L’impianto frenante è di pura estrazione sportiva. All’avantreno pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini e una coppia di dischi flottanti in acciaio da 320 mm, mentre il disco posteriore da 240 mm è azionato da una pinza a singolo pistoncino. Sia l’impianto anteriore che quello posteriore utilizzano tubazioni in treccia metallica di derivazione aeronautica per eliminare il fastidioso effetto polmone delle tubazioni convenzionali, assicurando al tempo stesso precisione e resistenza allo sforzo.

Aprilia Dorsoduro 900 – Scheda Tecnica

Cilindrata: 896.1 cm3 4 tempi
Potenza: 95/8750 CV/giri min
Coppia: 90 Nm a 6500 giri/min
Cilindri: 2 a V
Raffreddamento: liquido
Alimentazione: benzina
Tipo cambio: meccanico
Numero marce: 6

Altezza: 119 cm
Altezza della sella: 87 cm
Lunghezza: 222 cm
Larghezza: 91 cm
Peso a secco: 186 Kg
Serbatoio: 12 litri

Tipo telaio: traliccio
Freni: 2D/D
Pneumatico anteriore: 120/70 R 17
Pneumatico posteriore: 180/55 R 17
Omologazione: Euro 4

Dotazioni di serie
Ride by Wire con accelleratore integrale, Tri-Map, mappatura centralina, ABS, cerchi a razze e forcella regolabile.

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