Home MotoGP Argentina: Rossi, non solo… 350° GP! Marquez e Vinales in lotta con Vale e a caccia di… Agostini

MotoGP Argentina: Rossi, non solo… 350° GP! Marquez e Vinales in lotta con Vale e a caccia di… Agostini

Quello di domenica sarà il 350° GP per Valentino Rossi

MotoGP Termas de Río Hondo 2017 – Al GP d’Argentina di domenica prossima Valentino Rossi aggiunge al proprio straordinario palmares un’altra perla significativa, la sua 350esima gara! E’ l’ulteriore suggello di una carriera “infinita” e inimitabile, costellata di tanti trionfi e poche giornate o stagioni da dimenticare, come quelle in Ducati. “Pensa se non ci avessi provato” è il refrain del “Dottore” che la dice lunga su una carriera che lo pone di diritto far i piloti più grandi e più amati di tutti i tempi. Non per fare i soliti raffronti ma è doveroso rapportare a questo traguardo dei 350 Gran Premi disputati a quelli del pilota più titolato di sempre: Giacomo Agostini.

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L’asso di Lovere, dall’alto dei suoi 15 mondiali ottenuti in 14 anni di carriera, ha preso parte a 190 gare iridate con 123 vittorie e 163 podi. Il pilota dai più definito come il più grande di tutti i tempi, Mike Hailwood (9 titoli mondiali), corse in 142 gare iridate (112 podi e 76 vittorie), partecipando però anche a 50 Gran Premi di Formula 1 in auto, oltre a decine in F2. Un altro grande? Max Biaggi: 215 gare disputate (4 titoli iridati, 42 vittorie, 111 podi) correndo anche nel mondiale SBK (2 titoli) con 159 gare, 21 vittorie, 71 podi.

Mike Hailwood

Che gente, ragazzi! Agostini chiuse la carriera in moto all’età di 35 anni; Hailwood a 28 anni, anche se tornò a correre sulle due ruote – vincendo anche il TT! – 10 anni dopo; Biaggi chiuse con il mondiale “tradizionale” a 34 anni ma corse vincendo il mondiale Sbk fino all’età di 41 anni! Rossi, oggi poco più che 38enne, ce ne ha ancora di… strada davanti! In fatto di record, mai dimenticare che Marc Marquez, sotto i … 25 anni, è stato già cinto della corona iridata ben cinque volte! Ma questa è un’altra storia, anche se storia che conta perché il vero obiettivo di tutti i campioni era e resta quello di raggiungere e superare i 15 titoli di Ago, forse un miraggio.

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Una domanda s’impone: perché Agostini vinse 15 titoli mondiali? Solo perchè correva nella stessa stagione in due categorie, la 350 e 500? Tanti altri piloti gareggiavano all’epoca in due e anche tre categorie. Ago riuscì nell’impresa perché era un fuoriclasse innato, preparato, intelligente e furbo, perché disponeva di moto adeguate e quasi sempre le più competitive, perché era pure “fortunato”, perché i suoi più grandi avversari sono via via venuti a mancare vuoi per incidenti mortali (Hocking, Phillis, Mc Intyre, Saarinen, Pasolini, Ivy, Herrero ecc.), vuoi per abbandono dell’attività come ad esempio Mike Hailwood, il più grande di tutti.

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Ci sono state anche stagioni “facili”. Dal 1967 al 1972 Agostini “balla” da solo intascando altri 6 titoli, oltre ai 7 titoli (dal 1968 al 1974) della 350, un po’ più sofferti. Di fronte a questo quadro c’è chi dice che i titoli di Agostini – quanto meno alcuni di questi – siano come … “rubati”. Ma questa è una sciocchezza. Una controprova viene dal mondiale 500 vinto magistralmente da Ago nel 1975 sulla Yamaha 2 tempi 4 cilindri e viene soprattutto dalle battaglie condotte dal fuoriclasse di Lovere nella 350 e nella stessa mezzo litro contro avversari e moto – quando c’erano – di grande levatura. E la fortuna? La fortuna aiuta gli … audaci. Ed Enzo Ferrari diceva che fra due piloti dello stesso valore lui preferiva quello più fortunato. Quando non doveva sbagliare il colpo Agostini non lo sbagliava.

marc marquez, intervista, 2017

Quando non c’erano avversari da battere, Ago batteva il cronometro. Più che fortunato lui, si potrebbe dire favorito a volte dalla sfortuna altrui. Con i se non si fa la storia. Ma il motociclismo dell’era Agostini – senza la “fuga” di Hailwood a fine anni ’60 e senza la tragica scomparsa di Saarinen e Pasolini nel 1973 – non sarebbe stato lo stesso.

Oggi Rossi è (per adesso…) alla caccia del suo decimo titolo che lo porrebbe al terzo posto assoluto dopo Agostini e Nieto, davanti ad Hailwood e a Ubbiali. Marquez (e Vinales), invece hanno potenzialmente la possibilità di tornare a sognare e raggiungere la vetta del mitico Ago. Solo un sogno? Si vedrà. Intanto, domenica in Argentina, comunque vada, Valentino può festeggiare comunque un altro suo record, e non è poco. L’asso pesarese, ovviamente, non si accontenterà di questo, lanciato com’è – dopo l’ottimo esordio del primo round stagionale a Losail – per compiere l’ultimo suo miracolo: il titolo mondiale numero 10. Impossibile? Mai dire mai!

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