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Suzuki GSX-R Yoshimura: una replica low cost

Non è detto che le cose belle debbano per forza costare tanto: con una cifra bassissima un appassionato tedesco ha costruito questa speciale Suzuki, replica delle GSX-R elaborate da Pop Yoshimura per correre nell’AMA Superbike

Sembra che vi sia piaciuta parecchio la Bimota HB1 replica che vi abbiamo mostrato qualche giorno fa, per cui ci riproviamo con un’altra “copia” fedele di un mito a quattro cilindri, la Suzuki GSX-R 750.

Non ovviamente una Suzuki GSX-R qualunque, ma le stupende settemmezzo elaborate dal Re dei preparatori giapponesi, il mitico Hideo “Pop” Yoshimura, il meccanico-team manager le cui moto hanno fatto incetta di titoli AMA Superbike.

Di fronte all’impossibilità di acquistarne un’originale Gixxer Yoshimura, il tedesco Patrick Sauter ha deciso di costruirsela da sè: niente cifre folli, ma una replica low cost da 2500 euro comprensivi del prezzo della moto di partenza.

L’ideale sarebbe stato partire da una GSX-R degli anni ’80, ma il mercato non offre molto: gli esemplari delle prime Gixxer in vendita sul mercato dell’usato sono pochi, e non propriamente a prezzo stracciato. Patrick ha quindi deciso di optare per un modello più recente: vero, dal ’92 in poi le sportive Suzuki hanno abbandonato il mitico quattro cilindri raffreddato ad aria/olio, ma se Pat aveva intenzione di contenere i costi al minimo questa era l’unica soluzione percorribile.

Dopo essersi procurato un model year ’94 al prezzo quasi irrisorio di 700 euro, il nostro uomo si è messo al lavoro: per prima cosa ha smontato completamente la moto e si è procurato delle sovrastrutture “replica” di quelle montate dalle GSX-R Yoshimura nella seconda metà degli anni ’80. Il negozio statunitense Airtech Streamlining è specializzato nella commercializzazione di questo genere di kit, comprensivi di grafiche con i colori storici del brand di Hamamatsu.

Considerato che però si tratta di carenature da corsa, Patrick ha dovuto modificarle per installarci l’impianto di illuminazione: voleva che la sua Yoshi potesse essere guidata su strada, quotidianamente. Così hanno trovato spazio un piccolo fanale anteriore che fa capolino attraverso la tabella portanumero e un elemento posteriore a LED che, sorretto dal portatarga, scompare quasi sotto al codone.

Anche il motore ha ricevuto le giuste attenzioni: anche se non è un aria/olio, è comunque un esemplare a carburatori, il che rende tutto più old school. Oltre a un rinnovato impianto di aspirazione (filtri e collettori) il 4L ha beneficiato della sostituzione dello scarico: il corto 4-in-2-in-1 è, manco a dirlo, marchiato Yoshimura.

La ciclistica, invece, è quella stock della Gixxer ’94.

Certo, non si tratta di una vera Suzuki Yoshimura, ma ragionando secondo il motto “poca spesa, tanta resa” allora possiamo dire che Patrick abbia fatto decisamente centro.

D’altra parte, chi l’ha detto che le cose belle debbano essere per forza costose?

Via|Motofire

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