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BMW S1000RR: quando la tedesca mette il turbo

Se i 199 cavalli della BMW S1000RR non vi sembrano abbastanza, sappiate che non siete i soli: Steven Decaluwe of Motokouture Motorcycles ha pensato di installare un turbocompressore sulla già potentissima sportiva bavavarese

Vi dice nulla il nome Megatron? Probabilmente, gli appassionati della Formula 1 dei vecchi tempi hanno già rizzato le orecchie: dietro a questo nomignolo da Transformer dei cartoni giapponesi si cela uno dei più rivoluzionari propulsori di tutta la storia dei Gran Premi automobilistici.

Il Megatron è infatti un altro nome con cui è conosciuto il BMW M12/13, il propulsore che la casa di Monaco sviluppò per partecipare alla F1 quando, negli anni ’80, era ammessa la sovralimentazione. Si trattava di un quattro cilindri in linea turbocompresso da 1.500 cc, considerato uno dei motori con la più alta potenza specifica della storia delle corse: in condizioni di qualifica, con una pressione di sovralimentazione che poteva arrivare a 5.5 bar, si dice che l’M12/13 arrivasse a erogare la stratosferica potenza di 1300 cv.

A distanza di molti anni, la casa bavarese ha stupito il mondo con un altro quattro in linea, quello della BMW S1000RR: l’ultima versione della supersportiva tedesca può contare su ben 199 cv, un valore che fino a pochi anni fa era un’esclusiva delle moto che correvano nel mondiale Superbike.

E se a qualcuno, questa mandria di cavalli, dovesse non bastare? Semplice, basta fare come con il “nonno” Megatron: metterci una grossa turbina Garret e sperare di avere dei buoni santi in Paradiso. E’ proprio quello che ha fatto Steven Decaluwe di Motokouture Motorcycles, a cui evidentemente i quasi 200 cv della S1000RR “liscia” dovevano sembrare poca cosa: “Volevo provare che questo telaio e quest’elettronica sono talmente estremi che possono tenere a bada anche un motore sovralimentato”.

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Ovviamente, installare un turbo non è un’operazione così elementare, e richiede opportuni aggiustamenti: la gestione elettronica del motore è infatti stata rivista e il rapporto di compressione diminuito sino a 9,2:1. I collettori di aspirazione sono stati modificati e l’impianto di scarico sostituito con uno più libero.

In questo modo, la potenza del quattro in linea dell’Elica è salita a 296 cv alla ruota (!), con una coppia massima di 145 Nm a 9100 giri. La velocità massima non è poi così impressionante, in quanto limitata elettronicamente: la S1000RR di Steven, nonostante il centinaio di cavalli in più, non va troppo oltre versione standard, fermando il tachimetro a 319 km/h.

Che però sono raggiungibili già in 4^ marcia. Così, giusto per rendere l’idea.

Per quanto riguarda la ciclistica, all’avantreno troviamo delle forcelle Ohlins, mentre al posteriore c’è un forcellone in carbonio. Le ruote, invece, arrivano da una BMW HP4.

Grazie alla sostituzione di gran parte della componentistica, il peso è stato contenuto entro i 200 kg: 196 per la precisione. Non male per una moto da quasi 300 cv.

Steven ha chiamato la sua bestia “VDC#92/MK30“, in ricordo di un suo amico pilota, Vick De Cooremeter, tragicamente scomparso nel 2014.

Il boss di Motokouture Motorcycles “Vick sarebbe stato il miglior collaudatore per testare questa pericolosissima arma”.

Via|BikeExif

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