SBK Magny-Cours, Rea (Kawasaki) onora il titolo iridato con una perentoria “doppietta”

Dal mattino al pomeriggio cambiano le condizioni del meteo e della pista di Magny-Cours, ma non il risultato finale ed il nome del vincitore. Scopriamo come sono andate le due manche francesi della SBK.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 4 ott 2015
SBK Magny-Cours, Rea (Kawasaki) onora il titolo iridato con una perentoria “doppietta”

Pista umida o asciutta poco cambia, anzi niente cambia a Magny-Cours, con il neo iridato SBK Johnny Rea dominatore incontrastato di gara 1 e gara 2, con una inequivocabile doppietta. Il portacolori della Kawasaki, magnifica anche in questo tracciato e in queste alterne condizioni, non solo ha continuato la serie dei “filotti” ma anche qui sull’infido tracciato francese ha giocato a gatto col topo.

A farne le spese, in gara uno è stato soprattutto il compagno di squadra Sykes – lepre nella prima fase poi superato verso la fine senza tanti … complimenti, e la stessa sorte è toccata nel pomeriggio in gara due a Davies, anch’egli illuso di potersi involare davanti ma poi costretto a subire l’arrembante Rea.

Al di là di arzigogoli tecnici su assetti, grip, gomme, trazioni ecc., un dato è certo: il binomio Rea-Kawasaki è una spanna sopra tutti, vuoi per il gran manico del pilota vuoi per una moto sempre “a posto” evidentemente non solo per la bravura del Team ma anche per la capacità di Johnny nella messa a punto del suo mezzo.

Da una parte sorride Rea, prima vittoria da iridato Kawasaki e prima vittoria (gara uno) sul bagnato con la “verdona”dall’altra manda giù altri rospi Sykes, che vede allungare il gap nei confronti di Davies per la seconda piazza in classifica generale, un Sykes oramai fortemente imbarazzato dalla presenza in squadra di un compagno evidentemente più forte. La Kawasaki, giustamente, non intende favorire nessuno con ordini di scuderia, quindi è oggi Sykes a farne le spese.

E gli altri? Un bravo a Guintoli e a Davies, il primo già con il contratto Yamaha 2016, capace di portare la non eccelsa Honda sul podio sul bagnaticcio di gara uno, il secondo capace di portare la Ducati (in crescita ma ancora meno competitiva della Kawasaki) sul secondo gradino del podio in gara due. Di più, entrambi, non possono fare.

Un plauso a VD Mark, capace di far “volare” anche sull’asciutto la Honda e comunque capace di “suonarle” ad Haslam, non certo al top in entrambe le gare, così come, ancor peggio, il compagno di marca Torres. Aprilia, così non va. Urge una svolta, specie sui programmi del 2016.

Bene Camier con la MV Agusta a corto di potenza ma con un’ottimo telaio. Un “bravo” a Baiocco e soprattutto a Luca Scassa, sostituto dell’infortunato Giugliano, capace di girare davvero forte, pur in condizioni fisiche non ottimali. Gare più che piacevoli ma ciò non vuol dire che la SBK non soffra di una crisi sempre più evidente.

Ultime notizie