20.000 pieghe 2012: il racconto di un’avventura tra curve e passione
Ecco il racconto della 20.000 Pieghe 2012, un’avventura bellissima che ha unito ogni singolo partecipante tramite un’unica passione: la moto!
Roma – E’ già passata una settimana, ma è come se il peso delle centinaia di chilometri percorsi in quei quattro giorni non voglia scrollarsi via dalle spalle. Sarà forse l’enorme quantità di asfalto affrontata, i tantissimi colori e paesaggi incontrati, le nuove amicizie, magari anche qualche colpo di fulmine durante una bella serata tra le montagne, in compagnia di tanti avventurieri pronti a indossare il casco ed affrontare il percorso della giornata, ma questa 20.000 Pieghe 2012 by Forma & Metzeler ha lasciato in ogni partecipante un ricordo bellissimo di un’avventura di cui già si sente la mancanza.
Durante questi quattro giorni di pura passione motociclistica, ogni singola persona della 20.000 Pieghe 2012 ha imparato ad apprezzare ogni singolo fatto accaduto lungo la strada di ogni giorno, piccole storie nate tra l’asfalto che hanno unito, fatto sorridere e ammirare le prodezze compiute dai piloti più temerari. Nessuna caduta (per fortuna), non un brutto avvenimento. Ognuno ha fatto del suo meglio per garantire l’ottima riuscita della manifestazione, molto apprezzata dagli abitanti dei tanti luoghi che hanno ospitato la grande carovana composta da motociclisti provenienti da ogni parte d’Italia.
E’stato il Parco Nazionale d’Abruzzo a fare da sfondo all’edizione 2012 della 20.000 Pieghe, promossa dalla FMI come principale tappa del Campionato Italiano Gran Fondo. I lunghi e nerissimi tratti d’asfalto entravano in forte contrasto con il verde acceso dei boschi che circondavano uno dei tratti stradali più belli ed affascinanti dello Stivale. Il tutto, veniva riempito dal rombo delle oltre 100 moto che, in piccoli gruppi, hanno catturato lo sguardo curioso dei vecchietti seduti all’ombra al riparo dal forte caldo che non ha mollato un attimo i motociclisti. Scendiamo dunque nel dettaglio, e scopriamo insieme i momenti salienti, gli aneddoti e le particolarità di questa grande avventura che ha coinvolto tutti, dalla coppia di motociclisti agli instancabili membri dello staff.
Primo Giorno: “Il vento dell’Est”
La manifestazione parte ufficialmente sabato 30 giugno dall’Autodromo di Vallelunga. L’estate sembra voler far sentire a tutti i costi la propria presenza: un caldo asfissiante copre l’intero circuito e il sole picchia forte sui serbatoi lucidi delle moto arrivate la sera prima e la mattina presto, radunate tutte presso lo stand ufficiale della 20.000 Pieghe 2012 presso il paddock 3 del circuito. Le fasi preliminari e di registrazione dei 100 equipaggi proseguono velocemente perché, in un’altro punto della pista, i commissari di gara e i marshall attendono ogni singolo partecipante che affronterà una delle prove novità di quest’anno: “L’uomo più veloce del Mondo”. Ogni concorrente doveva avvicinare il più possibile il tempo di 9.58 secondi, ottenuto da Usain Bolt durante le olimpiadi. Un prova d’astuzia e abilità coi tempi, dove i diversi tipi di moto presenti hanno affrontato a testa alta il cronometro.
Dopo aver terminato la prova e finito di rifocillarsi con un ottimo panino con porchetta, i motociclisti si sono preparati per l’altra novità di quest’anno: una suggestiva parata tra i cordoli del circuito laziale, dove oltre 100 moto di ogni genere e tipologia hanno sfilato in pista per due giri, riempiendo insolitamente l’autodromo di colori, emozioni e moto turistiche dall’aspetto poco inconsueto per un circuito di velocità.
Tutto è pronto per la partenza, alla volta di Rocca di Mezzo (AQ) (base dell’intera manifestazione), attraverso un percorso tortuoso e meno rettilineo possibile. Passando da Guidonia e per alcune tappe storiche della strada tiburtina come Licenza, Orvinio e Avezzano, tra controlli timbro, controlli orari, controlli cartolina e i temutissimi controlli orari volanti (posizionati “a sorpresa” lungo il circuito),la carovana arriva nella provincia Aquilana in prima serata, in perfetto orario per la grande cena in hotel. Una volta finito di gustare le prelibatezze culinarie locali, gli equipaggi hanno tirato fuori i propri notebook, tablet e mappe stradali per preparare il percorso del giorno successivo, ancora più impegnativo e ricco di sorprese.
Secondo Giorno: “Attenti al lupo!”
La sveglia suona presto, tutti nella piazza centrale del comune di Rocca di Mezzo per la partenza alla volta della tappa più suggestiva della giornata: la seggiovia di Prati di Tivo. Tanti i chilometri da percorrere, passando per Castel del Monte e fermandosi a Rigopiano per ammirare uno splendido panorama gustando un ricco aperitivo. Una volta passata Isola del Gran Sasso si arriva finalmente ai piedi della seggiovia dove, dopo aver messo il cavalletto alle proprie moto, gli equipaggi hanno raggiunto uno tra i punti più alti del Gran Sasso e hanno potuto ammirare un panorama mozzafiato.
Ritornati in sella, i partecipanti hanno poi costeggiato l’incantevole Lago di Campotosto e proseguito per Rocca di Cambio, dove ad attenderli al controllo timbro hanno trovato un ricco banchetto organizzato dalla Pro Loco del comune. Il rientro in hotel e la consueta cena hanno permesso ai motociclisti di riprendere le forze e preparare il percorso del giorno successivo. Ad attenderli ben 421 km, da percorrere attentamente senza tralasciare i vari controlli posti scrupolosamente lungo il percorso.
Terzo Giorno: “L’orso Marsicano”
Il sole è sorto già da un po’ e i piccoli paesini abruzzesi si risvegliano con un continuo rombo di motociclette lungo le strade che uniscono i vari comuni della provincia. La prima tappa è Pescina, subito prima della salita a Monte Turchio e lo spettacolare tratto del Passo del Diavolo. Si arriva così a Pescasseroli, dove una ricca colazione attende i partecipanti, subito pronti a ripartire alla volta del tratto ricco di curve dove le spettacolari Gole del Sagittario fanno da cornice. Pochi chilometri, e si arriva sulle rive del Lago di Scanno, caratterizzato da un’acqua particolarmente limpida e meta di un controllo timbro posto tra la spiaggia e un antico eremo scavato nella roccia. Qui alcuni dei partecipanti hanno utilizzato il piccolo ponte che univa l’eremo alla statale per effettuare qualche tuffo e un bel bagno rinfrescante e portandosi a nuoto verso il controllo timbro posto ai margini della spiaggia.
Successivamente la carovana si è spostata a Passo Godi presso l’Hotel Paradiso, tra Bocca di Pantano e il Monte Mattone, dove hanno potuto assaggiare delle ottime tagliatelle fatte a mano. Dopo aver indossato il casco, i partecipanti hanno proseguito per Villetta Barrea, Roccaraso e Lama dei Peligni, dove trovavano un controllo timbro, prima di raggiungere i 2142 mt. del Blockhaus sulla Maiella, meta molto apprezzata dai partecipanti per l’incredibile panorama a 360° di cui si gode in vetta dopo una camminata di circa 1km sul tratto finale del ripido pendio. Da lì, lungo una fitta boscaglia, un tratto di costone e meravigliosi tornanti, si è scesi verso il comune di Roccamorice, e poi sempre per caratteristici paesini, tra controlli orari e controlli timbro ed un percorso nel bosco pieno di insidie, la tappa si è conclusa con il sospirato arrivo in hotel per prepararsi alla cena.
Sempre attenti alla classifica, nonostante la giornata pesantissima ed una ricca cena, in tarda serata nessuno ha rinunciato alla preparazione dell’ultima tappa della manifestazione cercando di unire i punti sulla cartina indicati dal road book e cercando i dettagli e gli indizi utili a non andare fuori rotta.
Quarto Giorno: “Ultime pieghe”
Già il titolo dato all’ultima giornata di questa immensa avventura, fa assaporare un po’ di nostalgia. Una tappa brevissima ma degna della 20.000 Pieghe. In mattinata, percorrendo “soli” 56 km lasciandosi L’Aquila sulla destra e proseguendo per Locoli, gli equipaggi hanno raggiunto Campofelice, località sciistica molto gettonata dai romani durante l’inverno, naturalmente assente la neve (avvistata in alcuni punti attraversati nei giorni precedenti) ma sempre dotata di un fascino particolare: un paesaggio ampio, quasi desertico, dove finalmente le moto correvano lungo infiniti tratti d’asfalto rettilineo, contornati da imponenti picchi rocciosi. Puntando per Tornimparte, passando dal Valico di S. Rocco, dopo altre curve e ulteriori 100 km e controlli orari, si ritorna così per l’ultima volta a Rocca di Mezzo dove, dopo il pranzo, si è svolta la cerimonia di premiazione.
Felice per l’ottima riuscita della manifestazione, il fondatore e Presidente della 20.000 Pieghe, Mauro Risso, ha commentato:
“La 20000 è il sogno, poi ogni partecipante ci mette del suo, il suo punto di vista. Siamo partiti raccomandando tre temi: la strada, l’amicizia e la motocicletta. LA STRADA si è arricchita dei profumi e dei sapori che abbiamo scoperto con l’ospitalità dei presidi del buon gusto che abbiamo visitato. Dei panorami abbiamo ampiamente raccontato, delle marmotte, dei cerbiatti , delle volpi e di tutti gli animali selvatici incontrato non perderemo mai il ricordo. DELL’ AMICIZIA spessissimo nata tra sconosciuti che in comune avevano solo la passione dell’avventura e dei gesti di solidarietà sulla strada si potrebbe scrivere un libro ma anche delle amicizie “rovinate” per non perdere un C.O. (Controllo Orario n.d.r.) e delle immediate riappacificazioni potremmo parlare per giorni. Rapporti veri, sentimenti schietti sono alla base delle nostre imprese. LA MOTOCICLETTA, amica fedele, sia una potentissima 1200 o una semplice vecchia Vespa è la vera protagonista, la vera maestra. In questi anni ci ha insegnato che lei è solo il mezzo, non è la protagonista e non è il fine! I protagonisti siamo noi, il fine è il viaggio con tutto il suo fascino, con tutte le scoperte che ci riserva per renderci liberi e felici… I Regolamenti, i punteggi, sono solo un gioco. Diventare il Magnifico Piegatore (si chiama così perché, come il Magnifico Rettore, firma tutte i Diplomi dei Laureati in 20000 Pieghe) è un premio alla pazienza, alla follia del più preciso, un premio per aver saltato quelle tagliatelle fantastiche al passo Godi o quella colazione sfarzosa di Pescasseroli… come si possono perdere queste meraviglie per un Trofeo? Solo la 20000 può spiegarlo, con le emozioni del singolo, la gioia di un gruppo meraviglioso e la grande voglia di rivedersi presto, per sfottersi, per divertirsi tutti insieme nonostante le nostre diversità, per sentire battere un cuore unico nei nostri petti e nei nostri cilindri!”
La premiazione
A premiare i vincitori delle varie categorie, un ospite d’eccezione della 20.000 Pieghe 2012, abituato a percorrere parecchi chilometri su due ruote: Davide Biga, il ragazzo di Cuneo che, in sella ad una Yamaha XT 1200 Super Ténéré Z, ha concluso il giro del mondo in solitaria, percorrendo ben 97.000 km in un anno e portando a casa con se un enorme bagaglio d’esperienze.
Il Magnifico Piegatore e vincitore della 20.000 Pieghe 2012 è Andrea Angiolini, in sella alla mitica Vespa PX 150, accessoriata per il gran fondo con attrezzature artigianali indispensabili per il viaggio. Meticoloso nella preparazione del percorso e sempre attento a rispettare tutti i calcoli eseguiti, Angiolini ha ottenuto la vittoria rinunciando anche agli spuntini situati lungo il percorso dagli organizzatori, tempo prezioso per un partecipante fedele ed esperto come lui. Durante la premiazione, dopo aver ricevuto i complimenti dai compagni di viaggio e dall’intero staff, ha commentato:
“Non è la prima volta che mi trovo ad affrontare una situazione del genere. Coi cronometri ci so fare e mi sono allenato per ottenere certi risultati. L’intera gara è stata molto dura, soprattutto perché l’equazione arrivare, mangiare e ripartire non si riesce mai a risolvere, e quindi se vuoi stare dentro ai tempi a qualcosa devi pur rinunciare! Su queste strade, la velocità media è molto bassa e la scelta della Vespa è stata mirata proprio perché, per questa gara, non hai bisogno di raggiungere velocità elevate, ma piuttosto necessiti di un mezzo affidabile, e la Vespa è stata un’ottima compagna di viaggio!”
La cerimonia di premiazione è proseguita con i riconoscimenti dati ad alcuni partecipanti che si sono distinti per alcune particolarità e prodezze. Laura Protto ha ricevuto il premio Lady Adventuriders, per aver affrontato la 20.000 Pieghe 2012 in sella alla sua BMW R 1200 GS con tanta grinta e passione. Cesare Conti, è stato incoronato con il titolo di Adventuriders Forever per aver corso questa stupenda avventura all’età di 66 anni su una moto di 33 anni fa. Il premio Spirito f Adventuriders va invece a Fausto Carucci, che ha saputo cogliere in pieno lo spirito vero della 20.000 Pieghe rinunciando alla prima tappa per poter assistere il compagno di viaggio colpito da un malore durante l’inizio della manifestazione. Oltre alle targhe e alle coppe premi speciali sono stati regalati ai partecipanti dai due marchi Forma e Metezeler e poi anche dai partner tecnici Yamaha, Spidi e Honda.
L’organizzazione
I partecipanti hanno vissuto momenti stupendi, indimenticabili, accompagnati da uno staff esperto e pieno di grinta, sempre pronto ad intervenire in caso di bisogno. La presenza di quattro medici (tre rianimatori e un neurochirugo) ha rassicurato i motociclisti, seguiti in ogni punto del percorso da un medico in moto pronto ad intervenire in caso di emergenza, con al seguito tutto il materiale necessario per il primo soccorso.
E poi un furgone e uno staff meccanico per l’immediata assistenza in caso di guasto tecnico o incidente e lo staff foto-video, che ha saputo catturare i momenti più belli della 20.000 Pieghe 2012. Ai controlli orari e controlli timbro, gli instancabili ragazzi delle staffette, che hanno atteso pazientemente il passaggio di ogni singolo partecipante per assicurare la corretta trascrizione della classifica giornaliera.
Lorenzo Baroni, cofondatore della manifestazione e coordinatore dello staff, ha commentato: “Siamo contenti dell’organizzazione di questa edizione. Quest’anno nonostante il caldo torrido, tutti i concorrenti sono giunti in perfetta forma alla fine del raid e non abbiamo registrato cadute o problemi fisici seri per nessuno dei partecipanti. Alcune strade non erano in buone condizioni ma i consigli elargiti durante i briefing e il controllo attivo dei Marshall e delle nostra staffette ha funzionato egregiamente. Facciamo i complimenti anche ai partecipanti, i veri protagonisti di questo evento per la grande capacità di navigazione dimostrata in questa edizione nonostante una segnaletica stradale spesso incompleta o assente.”
Il fondatore della manifestazione, Mauro Risso, ha voluto ringraziare di cuore tutti i partecipanti e i membri dell’organizzazione, perché quest’ultima 20.000 Pieghe ha lasciato a tutti un bellissimo ricordo che, tra migliaia di curve e tanto caldo, ha già acceso un sentimento di nostalgia nei cuori di tutti i partecipanti, già pronti a preparare i bagagli e partire per il prossimo raid, con una nuova meta e nuove pieghe da affrontare, tutti uniti sotto una sola e grande passione: la moto e con in testa il motto della 20.000 pieghe “l’amicizia, la strada e la motocicletta”.
Le Classifiche
Top Ten Classifica Generale:
1. ANGIOLINI ANDREA 110 E LODE
2. UBIALI ROBERTO 85,508
3. BORSARI DUILIO 84,46
4. VOCINO MATTEO 82,039
5. CONTI CESARE 81,961
6. PROTTO LAURA 78,7
7. NOVELLI GIORGIO 78,3
8. MANCINI ALESSANDRO 76,845
9. RIBIS MARCO 75,316
10. VILLA MANUEL 75,06
Classe Vintage
1. BORSARI DUILIO
2. VOCINO MATTEO
3. CONTI CESARE
4. MANCINI ALESSANDRO
5. MORRI LEANDRO
Top Ten Classe Manubri Alti
1. UBIALI ROBERTO
2. PROTTO LAURA
3. NOVELLI GIORGIO
4. RIBIS MARCO
5. VILLA MANUEL
6. LONGO ALESSANDRO
7. VALLITI WALTER
8. DELFINI ROBERTO
9. SARRA STEFANO
10. LONGO GIANNI
Classifica Coppie
1. Giorgio Novelli – Simona Rutolo
2. Walter Valliti – Margherita Valliti
3. Francesco Nicoli – Carmela Rigamonti
Classe Sport
1. GHEZZO ALDO
2. FARAONI GIULIANO
3. MARINO LINO
4. MAZZA MAURIZIO
Classe Scooter
1. ANGIOLINI ANDREA