Home Yamaha YZF-R125 2014: la supersportiva della III A. Prova e caratteristiche

Yamaha YZF-R125 2014: la supersportiva della III A. Prova e caratteristiche

Tanta grinta, tanto carattere e consumi da record. Con la nuova Yamaha R125 si impara a guidare la moto e ci si diverte tantissimo. Look da supersportiva, ciclistica e propulsore aggiornati. 4.590 euro per il sogno di una vera stradale a sedici anni!


Pistaiola, aggressiva, nuova e con tanta voglia di fare da “nave scuola”. Così si presentava nel 2008 la prima Yamaha YZF-R125, la più piccola della fortunata gamma R di Iwata che negli anni ha segnato la storia delle moderne supersportive. Chiaramente ispirata alle linee della R6, la piccola ottavo di litro della Casa dei Tre Diapason ha catturato l’attenzione di una parte di motociclisti che non si accontenta facilmente: quella dei sedicenni!

Con il passare degli anni la piccola ma ambiziosa R125 si è fatta strada, raggiungendo le oltre 45.000 unità vendute, fino ad arrivare ad oggi, nell’era tecnologica che ipnotizza la maggior parte degli adolescenti, molti dei quali magari non sanno di avere una grande passione per le moto. Rinnovata nel look e nell’estetica, la centoventicinque nipponica cerca di “passare in staccata” la tecnologia e tagliare per prima un traguardo ben preciso, ovvero conquistare l’anima e il cuore dei liceali!

YAMAHA MT-125: IL NOSTRO TEST SU STRADA

Per ottenere il suo scopo, la R125 guadagna adesso un nuovo look ancora più aggressivo, ispirato prevalentemente alle linee della Yamaha R6. Non mancano novità nella parte tecnica, dove una ciclistica ancora più raffinata si sposa con un nuovo tipo di iniezione elettronica e una serie di componenti del propulsore rinnovati, migliorie nate per regalare a questa 125 una dinamica di guida piacevole e molto reattiva. Già disponibile presso la rete dei concessionari Yamaha nelle livree Matt Grey, Anodized Red e Race Blu, la Yamaha R125 m.y. 2014 potrà entrare nel vostro box al prezzo di 4.490 euro f.c.!

La Guida su strada: impossibile passare inosservati!

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

Il fascino da vera supersportiva è la caratteristica peculiare che da sempre ha contraddistinto la piccola stradale di Iwata rispetto alle concorrenti. Non le manca nulla: frontale aggressivo che punta le curve come fossero prede, un codone slanciato verso l’alto, abbinamenti cromatici ricercati. Ti invita a salire subito in sella, dove si scopre immediatamente che non è una “motina” da passeggio. Ciò non vuol dire che il comfort in sella sia praticamente assente, anzi!

La seduta è abbsatanza comoda e il manubrio non è eccessivamente basso. La posizione è volutamente caricata verso l’anteriore, con le pedane arretrate che consentono di gestire al meglio il peso del corpo. Girata la chiave, si apprezza subito il nuovo cruscotto digitale ricchissimo in informazioni. Il propulsore prende vita silenziosamente ma basta smanettare un po’ con il gas per lasciarsi coinvolgere dalle sue briose vibrazioni da adolescente!

Entra bene la prima marcia, che dopo pochi metri richiede subito l’inserimento della seconda e così via. Lo spunto si apprezza solo se si rilascia la frizione (ben modulabile) dopo aver portato il motore sopra i 6000 giri al minuto. I 15 Cv di cui la R125 dispone si fanno sentire tutti sui 9000 giri, quando il propulsore è ormai prossimo al limitatore di giri che subentra appena sotto i 12000.

La sesta marcia si raggiunge in poco tempo, ma la moto dispone comunque di un buon allungo che le consente di sfiorare i 140 km/h. In frenata si apprezza molto il nuovo impianto frenante anteriore con disco flottante da 292 mm morso da una potente pinza radiale. Modulabile e decisa dunque la frenata, che può essere accompagnata da un leggero traverso in staccata agendo con non troppa decisione sul pedale del freno posteriore.

Il nostro test si è svolto a Barcellona, città d’arte dove infiniti semafori regolano il tranquillo ma copioso traffico cittadino. Quando scatta il rosso, il peso ridotto della R125 e la sua ottima agilità le assicurano la poleposition tra i mezzi fermi al semaforo. Quando finalmente la luce verde si accende, si riparte per l’ennesimo slalom dove, tra accelerazioni e frenate decise, la piccola ottavo di litro 4 tempi riesce a divertire parecchio!

Giunti finalmente al cospetto di una bella e veloce strada in salita, bisogna mettere a dura prova le sue doti sul guidato vero. Si scende in piega subito, senza quasi capirlo. Una volta dentro, basta tenere in mano il gas lasciando i giri alti, prima di spalancarlo e lanciarsi velocemente fuori dalla curva. Prese le dovute misure infatti, la R125 (grazie alla sua potenza moderata) consente di divertirsi senza il rischio di perdere il posteriore per un’eccessiva rotazione della manopola del gas.

Molto stabile l’anteriore, grazie all’ottimo lavoro della forcella a steli rovesciati da 41mm. Un po’ leggero invece il posteriore, situazione che si può facilmente correggere spostando il corpo e spingendo forte sulle pedane. Aggressiva nelle staccate, un po’ meno nel salire di velocità. Sconvolgenti invece i consumi: dopo quasi due ore in sella con il gas continuamente aperto e il motore che cantava sopra i 10.000 giri/min, il computer di bordo ha segnato i 38 km/l, cifre identiche alle vecchie 125 d’un tempo… Peccato che lì l’unità di misura era l/km!!!

Guidare la R125 sul misto stretto e in città aiuta i più giovani a capire come funziona davvero una moto e, perché no, fa tornare un po’ di nostalgia a chi (come me) attendeva il suono della campanella per saltare in sella e correre verso casa!

La Guida in pista: strapazzami di…cordoli!

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

Dove finisce l’asfalto…iniziano i cordoli! Arriviamo in un piccolo kartodromo, dove ci attendono la tuta di pelle e le saponette. Il caldo è fortissimo e l’asfalto quasi rovente, la R125 non vede l’ora si farmi divertire tra i cordoli. Dopo aver indossato l’asfissiante tuta, allaccio bene il casco e mi lancio verso la prima curva.

Il circuito è piccolo, la R125 preferisce girare in seconda marcia. Solo dopo una veloce esse si riesce a mettere anche la quarta. Dopo, si scalano velocemente due marce e si lascia la seconda per il resto del giro. Sono un po’ insidiosi i due tornantini, bisogna cercare bene la corda e la R125 ti asseconda a dovere. Nelle curve più slanciate, la sua ciclistica molto stabile garantisce pieghe più accentuate, anche se bisogna tornare su velocemente per affrontare il piccolo rettilineo.

Nei cambi repentini di direzione la moto è molto stabile e reattiva: il gas si può lasciare spalancato e, mentre i giri motore continuano a salire verso il limitatore, ci si sposta velocemente da una parte all’altra tenendo ben saldo il manubrio e spingendo forte sulle pedane.

Purtroppo non abbiamo girato tantissimo, ma sono bastati quei pochi giri per capire che questa ottavo di litro quattro tempi può dare davvero tanto anche su un kartodromo di ben più grandi dimensioni. Oltre ad indirizzare i giovani verso l’utilizzo reale della moto, la R125 aiuta anche i giovani biker con più esperienza a lanciarsi nello splendido mondo dei cordoli, dove la sicurezza (rispetto alla strada) è sempre maggiore!

Ricordiamo infatti che Yamaha ha riservato ai giovani piloti il Trofeo R125 Cup, dove le R125 acquista un carattere ancora più racing grazie all’aumento delle prestazioni e alla carenatura da pista.

La Tecnica della YZF-R125

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

Il piccolo propulsore che spinge la YZF-R125 è un monocilindrico Yamaha 4 valvole SOHC da 125 cc raffreddato a liquido capace di 15 cavalli erogati a 9000 rpm ed una coppia massima di 12,4 Nm a 8000 rpm. Rispetto al propulsore che equipaggiava la versione del 2008, questo nuovo blocco garantisce un incremento delle prestazioni e una notevole diminuzione dei consumi (fino all’11% in meno), grazie al rinnovamento di oltre 70 componenti.

Troviamo adesso un nuovo cilindro con una nuova testa, mentre il pistone riceve delle nuove fasce. Nuovi anche l’albero a camme, il corpo farfallato, gli iniettori, la frizione, il cambio a 6 rapporti sempre in presa e l’ECU.

Passando poi alla ciclistica, la struttura portante è un telaio in acciaio Deltabox abbinato ad una nuova coppia di sospensioni. Troviamo infatti all’anteriore una nuova forcella a steli rovesciati da 41 mm ed un’escursione pari a 130 mm, con angolo di sterzo di 33,5°. Al posteriore alloggia invece un monoammortizzatore regolabile con corsa pari a 114 mm. Le sospensioni lavorano poi sui nuovi cerchi con sei gruppi di razze a Y, associati a pneumatici rispettivamente 100/80-17 all’anteriore e 130/70-17 a sezione larga al posteriore

L’impianto frenante vanta un disco flottante da 292 mm con pinza radiale all’anteriore e un disco da 230 mm al posteriore.

Design ed Estetica

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

Inutile dire quanto queste linee così spigolose e quasi taglienti sottolineino la vocazione pistaiola di questa piccola sportiva giapponese. Anche se le forme generali richiamano la prima versione, ci sono sempre quei piccoli dettagli che fanno la differenza.

Basta infatti concentrarsi sul frontale per capire che i designer hanno lavorato principalmente sulla presa d’aria ricavata tra i due fari, che segue quasi le stesse forme della presa d’aria presente sulla YZF-R6. Molto alto poi il serbatoio, che raggiunge la sella del pilota prima che la parte posteriore si lanci verso l’alto con forme appuntite.

Appena sotto la punta del codone, fa capolino lo stop a LED sotto al quale si dilunga il porta-targa accompagnato dagli indicatori di direzione. La carenatura che nasconde il motore, aderisce perfettamente alla struttura della moto e lascia “respirare” le componenti meccaniche tramite le tre grandi prese d’aria.

Tra i semimanubri, protetto dal cupolino trasparente, troviamo un cruscotto interamente digitale diviso in tre display e contenente tantissime informazioni. La parte sinistra ci mostra la temperatura del liquido di raffreddamento e numerose info, tra le quali i consumi, il tempo trascorso in moto, e la velocità media.

La parte centrale contiene un inedito contagiri con fondo scala impostato sui 12000 giri e il tachimetro. L’incremento dei giri motore è mostrato da una serie di barre che si susseguono in verticale, fin quando il LED di cambio marcia situato sulla parte alta del cruscotto non s’illumina segnalandoci l’intervento del limitatore. Nella parte destra troviamo invece la riserva carburante e i chilometri parziali e totali.

Pregi & Difetti

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

Piace

Design
Consumi
Stabilità
Agilità
Vocazione per la pista
Cruscotto

Non Piace

LED cambio marcia poco luminoso
Sella un po’ dura se si passa troppo tempo in moto

Scheda Tecnica Yamaha YZF-R125

Yamaha YZF-R125: la supersportiva del 3° liceo. Prova e caratteristiche

MOTORE

Tipo Monocilindrico, raffreddato a liquido, 4 tempi, SOHC, 4 valvole
Cilindrata 124,0 cc
Alesaggio x corsa 52,0 mm x 58,6 mm
Rapporto di compressione 11,2 : 1
Potenza massima 11,0 kW (15,0CV) @ 9.000 giri/min
Coppia massima 12,4 Nm (1,25 kg-m) @ 8.000 giri/min
Lubrificazione Carter umido
Alimentazione Iniezione
Frizione In bagno d’olio, A dischi multipli
Accensione TCI
Avviamento Elettrico
Trasmissione sempre in presa, 6 marce
Trasmissione finale Catena

CICLISTICA

Telaio Deltabox acciaio
Sospensione anteriore Forcella a steli rovesciati, Ø 41 mm
Escursione anteriore 130 mm
Inclinazione cannotto sterzo 25º
Avancorsa 89 mm
Sospensione posteriore Monoammortizzatore articolato con precarico a molla regolabile
Escursione posteriore 114 mm
Freno anteriore Disco idraulico Ø 292 mm – con pinza radiale
Freno posteriore Disco idraulico, Ø 230 mm
Pneumatico anteriore 100/80-17 M/C
Pneumatico posteriore 130/70-17 M/C

DIMENSIONI

Lunghezza 1.950mm
Larghezza 745mm
Altezza 1.025mm
Altezza sella 811mm
Interasse 1350mm
Altezza minima da terra 140 mm
Peso in ordine di marcia (compresi serbatoi olio e carburante pieni) 138 kg
Capacità serbatoio carburante 11,5 L
Quantità olio motore 1,15 L

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