Home SBK Donington: Superpole bagnata, ma Davide Giugliano regala un raggio di sole alla Ducati. Ottimo Melandri (Aprilia) terzo

SBK Donington: Superpole bagnata, ma Davide Giugliano regala un raggio di sole alla Ducati. Ottimo Melandri (Aprilia) terzo

E “piove piove” come cantava l’indimenticabile Domenico Modugno, anzi quasi diluvia sull’infida e cupa Donington, dove un superbo Davide Giugliano svetta con la sua Ducati “anfibia” aggiudicandosi una Superpole avvincente e ricca di colpi di scena.

L’alfiere della Panigale, alla sua seconda superpole in carriera, è addirittura incappato in una scivolata a saponetta proprio nell’ultimo giro disponibile prima della bandiera a scacchi: poco male, non solo perché il pilota italiano non ha subito alcun danno ma soprattutto perché nessun avversario è riuscito ad abbassare l’1’44.903 di Davide, davvero capace di guidare al limite in condizioni estreme, polso d’acciaio in guanto di velluto.

Il giovane campione romano, se ce ne fosse ancora bisogno, ha dimostrato ciò che vale, irruento perché serve la zampata dura, ma anche fluido e morbido su una pista “da pelo” in condizioni da asciutto e proibitiva quando la pioggia picchia. Bravo! E ottima Ducati, in queste condizioni imprendibile.

E proprio sul terreno più difficile, un altro italiano, Marco Melandri ritrova un raggio di sole dopo le difficoltà di inizio di stagione proseguite fin qui in tutte le sessioni di prove libere. Il ravennate dell’Aprilia ha fatto sua una prima fila davvero importante in proiezione delle corse di domani, con un ottimo terzo tempo (1’45.111), dietro al … “redivivo” super Haslam (Honda) 1’45.009 e davanti a Lowes (1’45.258), Guintoli (1’45.839) e Baz (1’46.241): un terzetto agguerritissimo in terzo fila, pronto a giocarsi domani il podio con Giugliano, Haslam, Melandri.

E Tom Sykes? Il campione del mondo in carica ha faticato oggi a trovare il giusto feeling con la sua Kawasaki e il non brillantissimo 1’46.241 la dice lunga sulla situazione odierna. Sykes è pilota che non teme il bagnato, anzi!, forse più che l’acqua, il problema diventa il suo compagno di squadra, … l’irriverente Baz.

E’ stato un festival di cadute, fortunatamente con danni poco seri per tutti i malcapitati: a farne le spese – con il crono – è stato Rea, solo ottavo tempo (1’46.306) dopo aver ben impressionato fin quasi al termine e anche il nostro Badovini, fuori dall’ultimo round proprio causa un gran volo che ha messo ko l’eccellente Bimota. In ombra Davies (Ducati) e anche Elias (Aprilia) e Laverty, gente che di solito va sul bagnato come se fosse asciutto.

Previsioni per la corsa? Tutto può accadere. Domani, bagnato o no, sarà comunque grande spettacolo. Gli italiani sapranno rendere la vita dura ai piloti inglesi.

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