Home MotoGP Austin, domina Marquez (Honda). Dovizioso (Ducati) sul podio. Rossi ottavo

MotoGP Austin, domina Marquez (Honda). Dovizioso (Ducati) sul podio. Rossi ottavo

L’inno nazionale cantato prima della partenza della MotoGP tocca i cuori dei texani ma la musica che incanta tutti è quella di Marc Marquez, protagonista di uno splendido assolo in una corsa senza storia.

Il campione del mondo in carica della premier class detta ancora una volta la legge del più forte conducendo le danze a proprio piacimento dal primo all’ultimo giro. Un trionfo annunciato, con il dominio assoluto di tutte le prove e con la ciliegina del record in qualifica, a dimostrazione che il baby pluri iridato spagnolo non ha oggi avversari in grado di impensierirlo.

Nulla può il docile e arrendevole compagno di squadra Dani Pedrosa (secondo +4.124) troppo presto adattatosi nei panni stretti del gregario di lusso; nulla può il “nemico” storico Jorge Lorenzo, penalizzato da un ride through per una partenza anticipata, (una … “svista” da ballo del debuttante) e autore di un inseguimento super fino al decimo posto (+49.116); nulla può Valentino Rossi, il cui passo (per problemi vari) è meno veloce delle roboanti dichiarazioni della vigilia con una corsa che cancella l’exploit notturno di Losail e un ottavo posto da … cerimonia (+45.519).

Insomma, dopo Losail, ad Austin Marquez cala il bis e, visto il vento che tira, non è difficile aspettarsi il tris e via dicendo. Non vogliamo certo dire che il mondiale è già chiuso al secondo round, ma – senza interventi extra – la superiorità del binomio Marquez-Honda sarà difficile da scalfire.

Questi sono i fatti, ben contenti noi di essere smentiti. Tolto il cappello davanti a Sua maestà Marc Marquez, non si può non salutare con soddisfazione il bel podio di Andrea Dovizioso (terzo + 20.976), autore di una gara intelligente e priva di sbavature.

Il terzo posto è manna per la Ducati, penalizzata per altro dalle vicissitudini di Iannone (comunque settimo) e di Crutchlow, caduto al 12esimo giro. La Casa di Borgo Panigale, con Dovizioso, si mette dietro la Honda di Bradl, le Yamaha Tech 3 di Smith e Espargaro, per non parlare delle Yamaha factory di Rossi e di Lorenzo.

Le Honda factory sono su un altro pianeta ma, almeno qui ad Austin, Ducati – con questi regolamenti – può competere con il resto del lotto. Delusione per Espargaro e la Yamaha Open, ancora una volta protagonista in prova ma non in gara per i “noti” motivi.

Dopo due round l’unica certezza è data da Marquez e dalla Honda. Tutti gli altri devono inseguire. Non sarà facile prendere una lepre così.

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