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WSBK: Aprilia senza Alitalia? La crisi colpisce ancora …

UPDATE: per comprendere a pieno il senso dell’articolo è bene leggerlo tutto fino alla fine. Il primo commento lasciato da hornettista spiega tutto “Ho letto l’articolo, ma se non fosse stato per il titolo, mica avrei capito di cosa parlava il testo…”. Buona lettura. Stavolta il rombo che giunge dall’Aprilia non è quello ammaliante della


    UPDATE: per comprendere a pieno il senso dell’articolo è bene leggerlo tutto fino alla fine. Il primo commento lasciato da hornettista spiega tutto “Ho letto l’articolo, ma se non fosse stato per il titolo, mica avrei capito di cosa parlava il testo…”. Buona lettura.

Stavolta il rombo che giunge dall’Aprilia non è quello ammaliante della RSV4 iridata di Max Biaggi ma il cupo rintronare di tuoni che se (ancora) non preoccupano, lasciano però dubbi e preoccupazioni su quel che succede nella Casa di Noale e dintorni. Intendiamoci, gli avvicendamenti nel management fanno parte del normale iter in qualsiasi azienda e forse nel motociclismo si è andati avanti anche con eccessiva cautela.

Che in casa Aprilia tiri aria di cambiamenti sia nell’area più corposa della produzione che nell’elite del reparto corse, non deve togliere il sonno a nessuno. A meno che il terremoto annunciato non destabilizzi la situazione e con il proposito di fare un passo avanti, alla fine se ne facciano due indietro. Che la ruota non giri bene sul piano commerciale è evidente, come dimostrano i dati di vendita. Quando si dice questo, guai dimenticare i morsi della crisi economica mondiale che non lascia indenni nessuno.

Non è questa la sede per una analisi di questo tipo ma c’è un problema specifico che riguarda la strategia della produzione generale dell’Aprilia, più che il gap dei suoi modelli, nell’ambito di una collocazione (ancora) non felice del prodotto Aprilia all’interno del gruppo. Ma Aprilia (e l’intero gruppo) ha un fiore all’occhiello che deve “coltivare” come la pupilla dei propri occhi. Parliamo ovviamente del reparto corse e di quello straordinario meraviglioso progetto vincente della RSV4 SBK.

Forse dalla conquista del titolo iridato SBK ci si aspettava una maggiore ricaduta sul piano commerciale? Non si può certo incolpare Max Biaggi o la gestione corse se azienda e Gruppo non hanno “sfruttato” il volano della vittoria mondiale. Vincere in pista è fondamentale ma non è sufficiente per fare scattare (soprattutto in tempi brevi) la vittoria anche sui mercati internazionali.

Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010
Max Biaggi, Campione del Mondo SBK 2010

Ma su quel pacchetto tricolore vincente “Biaggi-Aprilia-Alitalia” bisogna continuare a crederci e a investire. Quel progetto, che ha impresso una svolta al mondiale SBK, è stato sostenuto sostanzialmente dall’apporto finanziario di Alitalia. Non è vero che era una partita di giro “interno”, bensì una oculata e giusta scelta della “holding”, un abbinamento che ha fatto bene a entrambe le aziende, al motociclismo e al Made in Italy.

Quel “giocattolo” non va assolutamente rotto. E’ oggi Alitalia ancora in grado di sostenere questo progetto SBK? Molti i dubbi perché molte nubi incombono sulla compagnia aerea dentro la tenaglia della crisi.

Pare proprio che i programmi Aprilia ancora non definiti della stagione 2011 siano in relazione a questo tipo di problema, tutt’altro che da sottovalutare. Riuscirà Mr. Colaninno a proseguire nel miracolo?

Sono davvero tempi duri per tutti. La stessa MotoGP ha il fiatone, specie con i team “satelliti” con l’acqua alla gola. Peggio ancora sta la SBK e tutti i campionati minori con molte squadre a tirare fortemente la cinta e alcune oramai pronte a gettare la spugna. Ha da passà ‘a nuttata! Ma l’alba è ancora lontana.

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