Home Sardegna Rally Race: Processo e denunce per gli organizzatori, nel 2009 la gara è partita senza le necessarie autorizzazioni

Sardegna Rally Race: Processo e denunce per gli organizzatori, nel 2009 la gara è partita senza le necessarie autorizzazioni

Brutta faccenda per gli organizzatori del Sardegna Rally Race, la tappa isolana del mondiale Cross Country, che sta destando sempre più interesse a livello internazionale. Il Giudice del tribunale di Olbia sta gestendo la denuncia partita dalla Polstrada, che tramite il Pubblico Ministero Gianmarco Vargiu, annuncia che la gara è partita senza le dovute autorizzazioni

Brutta faccenda per gli organizzatori del Sardegna Rally Race, la tappa isolana del mondiale Cross Country, che sta destando sempre più interesse a livello internazionale. Il Giudice del tribunale di Olbia sta gestendo la denuncia partita dalla Polstrada, che tramite il Pubblico Ministero Gianmarco Vargiu, annuncia che la gara è partita senza le dovute autorizzazioni da parte della provincia di Olbia Tempio.

Gli indagati sotto processo sono Gian Renzo Bazzu, patron della manifestazione, Antonello Chiara e Valter Pinna. La Procura parla di violazione dell’articolo 9 bis del codice della strada. Andando più nello specifico, i tre denunciati sono esperti organizzatori e personaggi conosciuti dell’ambiente, perciò non sprovveduti e inesperti. Ciò nonostante il PM si riferisce all’edizione 2009 come una manifestazione non autorizzata.

La validità mondiale della prova sarda, inoltre, rende più strana la falla burocratica dell’assenza di permessi, che per un percorso da 1720km fra comuni e aree protette sarebbero dovuti arrivare come priorità assoluta. L’accusa è chiara: le autorizzazioni erano state richieste, ma negate. Decine di piloti attraversarono comunque le strade e il territorio di molti comuni galluresi. Senza il via libera amministrativo e la necessaria assistenza degli enti territoriali e delle forze dell’ordine.

Il difensore degli organizzatori ha raccontato ai magistrati un’altra storia. La manifestazione del maggio 2009, secondo il legale di Bazzu, Chiara e Pinna, non era una gara di velocità. Non vince chi taglia per primo il traguardo. Vengono premiati invece i piloti che rispettano i tempi di percorrenza. Ossia una prova di regolarità che non ha niente a che vedere con il rally tradizionale.

Oltre quest’inchiesta, riguardo all’edizione 2009, ci sono state altre segnalazioni della Polizia Stradale per quanto riguarda il biennio ’08/’09, che rilevava alcuni presunti episodi di deturpazione di bellezze naturali, facendo rischiare anche ai piloti pesantissime sanzioni.

Fin quando non saltano fuori (e se saltano fuori) questi fantomatici permessi, non possiamo assolutamente esprimere un giudizio. Speriamo solamente che la vicenda prenda un risvolto positivo per una delle manifestazioni che a livello internazionale sta conquistando sempre più interesse per la spettacolarità di paesaggi, tratti tecnici e impegni ufficiali di team e campioni mondiali della specialità.

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