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SBK a Laguna Seca nove anni dopo

Le statistiche della gara del Campionato Mondiale Superbike che torna a Laguna Seca dopo 8 anni di pausa.

L’ultimo weekend del mese di settembre si corre, per la prima volta dopo quasi dieci anni, sul circuito Mazda Raceway Laguna Seca, nello stato della California (Stati Unici), il dodicesimo round del Campionato Mondiale Superbike 2013. Il tracciato californiano ha ospitato la competizione dal 1995 al 2004, con 20 gare complessivamente disputate. L’unico tra i piloti in attività ad aver partecipato ad uno di questi round è Leon Haslam nel 2004, quando arrivò nono in gara 1 e fu costretto al ritiro nella seconda gara.

I più vincenti su questa pista, con tre vittorie ciascuno, sono tutti anglofoni. Si tratta dei due statunitensi John Kocinski e Ben Bostrom e dei due australiani Anthony Gobert e Troy Corser. Sulla pista divenuta famosa in tutto il mondo per il “cavatappi” non hanno mai vinto (o fatto registrare pole position) piloti britannici, francesi ed irlandesi: Tom Sykes, Sylvain Guintoli ed Eugene Laverty, primi tre piloti della classifica, potranno quindi scrivere un pezzo di storia con un eventuale successo su questa pista.

Dal lato dei costruttori, la Ducati domina, avendo vinto esattamente la metà delle gare corse qui (10), seguita dalla Honda (5), Kawasaki e Yamaha (2) e dall’Aprilia, che vinse qui in gara due con Troy Corser nel 2000. Il dominio della Casa di Borgo Panigale appare ancor più evidente se si considerano anche i podi: 33 podi Ducati, contro i 27 della somma degli avversari (13 Honda, 6 Kawasaki, 4 Aprilia, 3 Yamaha, 1 Suzuki). Riguardo alle pole position invece otto quelle della Ducati ed una sola per Honda e Suzuki.

A partire dal 2005 il tracciato di Laguna Seca è entrato a far parte del calendario MotoGP, ed alcuni dei piloti attuali impegnati nel Mondiale Superbike hanno preso parte ad alcune di quelle edizioni: Carlos Checa dal 2005 al 2007, miglior risultato un settimo posto nel 2006; Marco Melandri, sei partecipazioni dal 2005 al 2010: fu terzo nella gara del 2006 dietro a Nicky Hayden e Daniel Pedrosa, ripetendo il risultato l’anno successivo dietro a Casey Stoner e Chris Vermeulen; Toni Elias, sei gare dal 2005 al 2012: fu sesto nel 2009 e settimo l’anno prima; Sylvain Guintoli, tredicesimo e dodicesimo nel 2007 e 2008; Chaz Davies, sedicesimo nel 2007.

Laguna Seca dal punto di vista degli pneumatici


Il Mazda Raceway Laguna Seca è un circuito di 3610 metri (2,243 miglia) con 7 curve a sinistra e 4 a destra, il pilota in pole position parte sul lato destro. Il tracciato ha una larghezza di 15 metri con il rettilineo più lungo che misura 453 metri (0.281 miglia), il senso di percorrenza è antiorario. La particolare posizione del circuito di Laguna, situato appunto su una collina non lontano dal mare, dà luogo a grandi sbalzi di temperatura della pista tra le sessioni mattutine e quelle del pomeriggio, quindi è comunque necessario portare al posteriore sia la soluzione SC0, più adatta alle alte temperature, che la SC1, più protetta quando le temperature si abbassano.

In alcune sezioni particolari come il famoso “cavatappi” (curva 8 e 8°), una chicane molto spettacolare situata in cima alla collina che si snoda su un dosso molto ripido e viene affrontata a circa 80 km/h, si assiste a rapidi cambi di direzione in contropendenza che mettono a dura prova lo pneumatico anteriore e, allo stesso tempo, i molti trasferimenti di carico possono inficiare il grip dello pneumatico posteriore.

Altra sezione particolare è quella costituita dal rettilineo del traguardo, che si presenta molto corto e con due leggeri cambi di direzione dove viene raggiunta la velocità massima, che per le moto della Superbike è di circa 270 km/h. Una buona percorrenza delle curve 3 e 4 verso destra permette di ottenere un buon tempo sul giro, ecco perchè è molto importante che gli pneumatici abbiano un ottimo comportamento anche su curve lente di circa novanta gradi.

Soluzioni Pirelli


Per affrontare il terz’ultimo round della stagione, Pirelli porta in pista un totale di 1310 pneumatici che saranno a disposizione dei piloti Superbike, unica classe presente all’appuntamento americano. Ogni pilota avrà a disposizione 29 pneumatici anteriori e 31 posteriori di cui 2 pneumatici da qualifica in mescola supersoft per la superpole, 4 pneumatici intermedi e 8 da pioggia per l’anteriore così come per il posteriore. Per quanto riguarda gli pneumatici slick 2 le soluzioni all’anteriore e 2 per il posteriore.

Per l’anteriore Pirelli porta le due soluzioni già portate in tutti i round corsi quest’anno, ovvero la SC1 di gamma (R426) in mescola morbida e ideale per temperature esterne basse e/o circuiti mediamente severi e la SC2 di gamma (R982) ottimale per temperature esterne elevate perché garantisce solidità alla fascia battistrada.

Al posteriore, la SC0 di gamma (R1261), soluzione morbida che ha esordito a Monza nella specifica con fascia centrale rinforzata ed è stata utilizzata con successo anche a Donington, Portimão, Imola e Nürburgring. Ideale per affrontare asfalti lisci e temperature elevate, offre massima improntabilità su asfalti lisci e massimo sviluppo di trazione alle alte temperature oltre alla più elevata stabilità al decadimento termico delle prestazioni, motivo per cui è la soluzione tendenzialmente più apprezzata dai piloti quando le condizioni climatiche e le caratteristiche del circuito ne permettono l’utilizzo. Si identifica facilmente per le due strisce parallele di colore bianco presenti sul battistrada. L’alternativa a disposizione dei piloti è rappresentata dalla SC1 di gamma (R828), una soluzione in mescola media già presente nei primi tre round oltre che a Imola, Silverstone e Nürburgring e che si riconosce visivamente per avere una striscia bianca a cui si affianca una striscia di colore blu sul battistrada.

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