Home “Basta gare di moto in Sardegna”. I politici contro le competizioni a due ruote

“Basta gare di moto in Sardegna”. I politici contro le competizioni a due ruote

“Il rispetto dell’ambiente e soprattutto la protezione di un bene del quale non ci è permesso l’utilizzo in maniera indiscriminata deve essere innanzitutto garantito dalla Regione” tuona il consigliere regionale del PD Chicco Porcu, che fa scattare la polemica contro i rally raid che ogni estate approdano in Sardegna. Sono tante le competizioni che attraversano


“Il rispetto dell’ambiente e soprattutto la protezione di un bene del quale non ci è permesso l’utilizzo in maniera indiscriminata deve essere innanzitutto garantito dalla Regione” tuona il consigliere regionale del PD Chicco Porcu, che fa scattare la polemica contro i rally raid che ogni estate approdano in Sardegna.

Sono tante le competizioni che attraversano la parte più incontaminata dell’isola, da sempre territorio fra i più amati da rally riders ed enduristi, che trovano nell’entroterra e nelle coste sarde un paradiso per le due ruote, tecnico e impervio. L’obbiettivo di diverse associazioni e del consigliere è quello di fermare il prima possibile quello che viene definito un disastro ambientale:

“I danni al territorio saranno il solo segno che lasceranno nella nostra Isola i rally motociclistici che si svolgeranno a fine Giugno, all’interno dei cantieri forestali dell’Azienda Foreste della Sardegna. La Regione deve impedire, come avviene già in molte altre regioni d’Italia, questo tipo di manifestazioni che procura solo danni irreversibili per il territorio, che lucra nell’essere irrispettoso dell’ambiente, che propaga un’immagine della Sardegna usa e getta, corri e scappa, lontana da una fruizione attenta e rispettosa del nostro patrimonio ambientale”
.

Una dichiarazione, a nostro modo di vedere le cose, un po’ troppo esagerata. Chi scrive conosce bene le meraviglie paesaggistiche sarde, essendoci nato, e gli eventi motoristici a due e quattro ruote, non essendo permanenti, difficilmente sono riusciti a modificare la struttura naturale delle zone più famose.

Ricordiamoci che oltre ai famosi rally raid su due ruote, la sardegna ospita anche uno dei più importanti appuntamenti motoristici internazionali su quattro ruote, il Rally di Costa Smeralda (che nemmeno è stato citato dal consigliere), che non si avvale di strutture o ecomostri che danneggino l’immagine e l’equilibrio naturale delle zone in cui si svolge la gara, nonostante sia una calamita per migliaia di spettatori e appassionati e l’inquinamento e capacità di danneggiare l’ambiente di un’auto sia di sicuro maggiore rispetto a quello delle moto.

La parte dell’inquinamento, forse, è l’unica degna di considerazione, ma anche questa ha una valenza infima se confrontata alla mole di mezzi che durante tutto l’anno attraversano boschi e aree protette, che siano di persone che all’interno di questi ambienti ci lavorano, o semplici escursionisti.

Di sicuro, l’annullamento delle gare in fuoristrada sull’isola sarebbe una grossa perdita per tutto il mondo degli appassionati e delle competizioni, che perderebbero uno dei luoghi di riferimento di questa disciplina.

via | Sardegnaoggi

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