SBK Monza, ancora Sykes (Kawasaki): e tre! Due Aprilia in prima fila. Buio Ducati
Tutto come previsto, o quasi, sul velocissimo tracciato di Monza, con le quattro cilindri – la Kawasaki di Sykes (1’41.223) su tutte – frecce imprendibili, fino ad umiliare la Ducati, solo dodicesima con Badovini nell’abisso (1’43.801) di un gap oltre i due secondi e mezzo.
La Superpole – con record – di Sykes non fa più notizia, anche se è la terza stagionale, quattordicesima in totale. Sul fronte italiano, nemo propheta in patria: vale per le moto, anche se l’Aprilia “avvoltoio” conquista in modo eccellente la prima fila (Laverty 1’41.301 e Guintoli 1’41.542), e vale soprattutto per i piloti, con Melandri (1’41.819) e Giugliano (1’41.926) in seconda fila e Fabrizio (1’42.469) che chiude la top ten, davanti a Baz (1’42.726) e al già citato Badovini.
Sette piloti in un secondo e mezzo sollevano qualche interrogativo sulla reale capacità di molti piloti di interpretare al meglio il non facile e insidioso tracciato monzese e sulla messa a punto dei mezzi meccanici su una pista così veloce.
Qualche domanda va fatta anche in casa Aprilia, con le due ufficiali che rifilano sei decimi alla moto consorella di Giugliano (pilota anche corposo e stilisticamente non impeccabile) e un secondo e due all’altra quattro cilindri di Noale affidata a Fabrizio.
Un bravo particolare a Rea, primo della seconda fila (1’41.798), che sopperisce con una guida d’assalto nella parte mista alle minori prestazioni velocistiche della sua Honda, meno potente ma evidentemente con altre qualità che permettono al suo pilota di fare grandi numeri e bei tempi.
Si ha un bel dire che qui le scie permettono l’aggancio e formare un bel trenino. Ma, visti i tempi sul giro secco e anche sul passo, quasi sicuramente i trenini saranno più di uno, ma davanti, oltre a Sykes, Laverty e Guintoli, forse il solo posto da aggiungere sarà quello di Melandri, capace anche di fare il miracolo.
Ci si aspettava qualcosina di più anche dalle Suzuki (1’42.680 Cluzel e 1’42.808 Camier), comunque davanti alle Bmw di Davies, all’Aprilia di Fabrizio, alla Kawa di Baz e alla Ducati di Badovini, unico alfiere della Casa di Borgo Panigale, per il forzato abbandono di Checa, non a posto con la spalla precedentemente infortunata. Domani corsa comunque aperta e spettacolare, specie per le velocità di punta, davvero da capogiro.