Home Omaggio a Nicola Tommasoli. Fan di Valentino. Uno di noi.

Omaggio a Nicola Tommasoli. Fan di Valentino. Uno di noi.

A volte certe notizie non si vorebbero scrivere. Non lo si vorrebbe fare perchè danno un grande senso di tristezza e di vuoto. Beh, questa è una di quelle, perchè come riporta la Gazzetta dello Sport, si è di recente scoperto che il terribile fatto di cronaca che ha colpito Nicola Tommasoli, il 28enne picchiato



A volte certe notizie non si vorebbero scrivere. Non lo si vorrebbe fare perchè danno un grande senso di tristezza e di vuoto. Beh, questa è una di quelle, perchè come riporta la Gazzetta dello Sport, si è di recente scoperto che il terribile fatto di cronaca che ha colpito Nicola Tommasoli, il 28enne picchiato a morte nella notte del 1° maggio a Verona, ha tolto la vita ad un uomo che era anche uno di noi.

Uno che amava le due ruote, un creativo di prfessione, e un tifoso di Valentino Rossi nella vita di tutti i giorni. Nicola era un drago del mouse e sullo schermo del computer teneva una sua rielaborazione della Yamaha di Valentino: una bella foto, una piccola dimostrazione del suo talento di disegnatore industriale che aveva studiato a Venezia.

Perchè Tommasoli si guadagnava lo stipendio alla Dolphin Pack di Affi, dove disegnava macchine per imballaggio. Pensare, progettare, realizzare, come lo racconta la contitolare Elisa Zaninelli: “Lo avevamo assunto a febbraio. Cercavamo un disegnatore per avviare il sistema in 3D, tridimensionale, e abbiamo scelto questo giovane dinamico, positivo, innamorato dei motori“.

E auto e motociclette erano una passione di famiglia trasmessa da Luca Tommasoli, il papà-ingegnere che quarant’anni fa correva in auto e faceva il commissario di gara in tante competizioni della zona. Nicola ne aveva raccolto l’eredità ed era attivo nel giro delle cronoscalate, sfide di auto in montagna. Faceva il giudice.

E oggi in tutta Italia come alla Dolphin tira un’aria triste. Occhi umidi, poca voglia di parlare. “Tutti noi vogliamo ricordare Nicola com’era, aperto al mondo e alla vita“. Sembra di stare dentro una vecchia canzone di Francesco Guccini (“Voglio però ricordarti com’eri/ pensare che ancora vivi”), ma Nicola non è morto sull’autostrada. “Se l’avessimo perso per un incidente, sarebbe più facile farsene una ragione. Così è dura. Come si fa ad accettare un fatto del genere?”

Domanda che fa venire i brividi… e che risuona di continuo anche nelle nostre teste qui a Motoblog

via | Gazzetta

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