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MotoCult: “Paura e delirio a Las Vegas” e la Mint 400

MotoCult: “Paura e delirio a Las Vegas” e la Mint 400. Johnny Depp e Benicio del Toro affrontano la gara nel deserto più famosa d’America tra Suzuki, Honda, Husqvarna e trip da acido.


Paura e delirio a Las Vegas” (1998, titolo originale “Fear and loathing in Las Vegas”) è uno dei film più famosi degli ultimi 20 anni: un cult dal successo planetario immediato, che consacrò Terry Gilliam come uno dei registi più visionari di Hollywood e sdoganò il talentuoso Johnny Depp dall’eterno ruolo di bello e dannato (senza parlare della tanto maestosa quanto “lercia” interpretazione di Benicio del Toro).

Il road movie più delirante della storia del cinema: tratto dal romanzo (semi-autobiografico) di Hunter S. Thompson, narra le vicende del giornalista Raul Duke, incaricato di seguire per conto del proprio giornale l’edizione 1971 della Mint 400, leggendario raid nato nel ’67 con partenza da Las Vegas e arrivo sul lago Tahoe in California. La corsa, come ricorderanno tutti coloro che hanno visto il film, occupa solo una breve, esilarante, parte nella sceneggiatura: è il “casus belli”, la miccia che scatena i deliri tossici di Raul Duke e il suo compagno Dr Gonzo, impegnati a distruggere dall’interno il sogno americano.

Inutile dilungarsi maggiormente sulla trama di un film così famoso e analizzato fotogramma per fotogramma vista l’influenza che immediatamente ebbe su tutto il cinema e la cultura pop degli anni successivi. Nella sequenza in cui Duke\Depp cerca di seguire perlomeno la partenza della gara possiamo riconoscere alcuni splendidi modelli di fine ’60, inizio ’70, come una Suzuki TS 250, riconoscibile dal serbatoio blu cromato, ma anche alcune “comparse” totalmente fuori luogo, come la Honda CR 500 di fine anni ’80 rossa che svetta in una delle immagini della gallery, oppure la Suzuki RM 250 gialla, che di quasi vent’anni posteriore all’epoca in cui è ambientato il film.

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Errori banali comuni a molti fim, che non tolgono certamente nulla alla complessiva forza di una storia dalla (perlomeno) doppia chiave di lettura: a livello basico possiamo semplicemente vedere i due protagonisti come due disadattati sociali alla ricerca dello sballo definitivo e semplicemente goderci i loro spassosissimi viaggi mentali. Ma “Paura e Deliro a Las Vegas” non è solo questo: è un film di denuncia, è il contro road movie per eccellenza, la fine anticipata del sogno americano. Dalla città degli angeli alla città del vizio, Las Vegas, appunto, dove tutto è in vendita e tutto è permesso, mentre a 10.000 chilometri di distanza le bombe dei B52 radono al suolo il Vietnam e un intero paese perde conoscenza.

Da vedere per godersi un viaggio nell’inferno più colorato del cinema, un film dove i motori sono il leitmotive della storia e dove l’auto e la moto sono co-protagonisti e complici di un mondo viziato e in continuo movimento, dove “chi si ferma è perduto”.

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