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Misano: una moto è volata in tribuna!

La cosa è passata un po’ in secondo piano, ma in realtà ha dell’incredibile. Questo weekend durante le altre competizioni legate al Mondiale Superbike, nel corso della gara della 600 STK disputatasi sabato, si sono verificati due impressionanti incidenti che fortunatamente hanno avuto come conseguenza solo la distruzione delle moto. Ma la cosa un po’



La cosa è passata un po’ in secondo piano, ma in realtà ha dell’incredibile. Questo weekend durante le altre competizioni legate al Mondiale Superbike, nel corso della gara della 600 STK disputatasi sabato, si sono verificati due impressionanti incidenti che fortunatamente hanno avuto come conseguenza solo la distruzione delle moto.
Ma la cosa un po’ preoccupante è che le conseguenze in un caso solo per un soffio non sono state drammatiche.
Come testimonia la foto qui sopra infatti una delle moto incappate nell’incidente ha finito la sua corsa in una tribuna!
Si avete letto bene. Si tratta della Yamaha del belga Pirot, che dopo essere uscito di pista al termine del curvone ha visto la sua moto impazzita carambolare nello spazio di fuga per poi volare ad altezza vertiginosa, urtare e scavalcare la rete di recinzione della pista ed infine precipitatare sulle gradinate della vicina tribuna, fortunatamente vuota in quanto non ancora aperta al pubblico.

Dinamica simile, ma fortunatamente senza arrivare fino agli spalti anche per la moto di Petrucci, che ha carambolato nello spazio di fuga ed è poi stata proiettata in verticale ad un’altezza non inferiore a 4 o 5 metri distruggendosi infine a terra.
Il tutto fortunatamente senza grossi danni per nessuno, piloti compresi.
Ma l’accaduto è piuttosto grave, in quanto porta ad alcune conclusioni, peraltro piuttosto scontate. Ovvero che in quel punto lo spazio di fuga è troppo limitato, e la parte in terra non frena a sufficienza le moto che lì in caso di incidente escono di pista a velocità elevatissima.
E seconda cosa, ma non meno importante, le reti non sono abbastanza solide per evitare che una moto “impazzita” non le scavalchi.
Due soluzioni insomma – ghiaia di maggiore spessore e reti più solide – che possono essere facilmente messe in atto dalla pista e che sicuramente sarà fatto, ma che in ogni caso non risolvono il problema alla radice.

Uno scatto dell'incidente

Che è stato dettagliatamente individuato da Luigi Rivola su Motonline: “Il punto non è solo ridurre le conseguenze di un possibile incidente. Importantissimo è anche agire sulle cause, e in questo caso bisogna considerare in quali condizioni le moto raggiungano il punto critico.
All’uscita del curvone le moto da corsa raggiungono velocità nettamente superiori a 200 km/h; nel breve intervallo che separa il curvone dalla semicurva successiva i piloti raccordano la traiettoria spostandosi al’esterno, dopodiché affrontano la semicurva con le moto molto inclinate a destra, con l’acceleratore chiuso e coi freni pinzati perché la velocità deve necessariamente decrescere perché si possa impostare correttamente la successiva doppia curva a destra, molto più lenta. In queste condizioni la moto subisce in piena piega e a velocità ancora molto sostenuta, un trasferimento di carico e soprattutto è priva di trazione, il che rende più difficili eventuali correzioni di traiettoria. Insomma, è un punto pericoloso che esige provvedimenti adeguati che attualmente non sono posti in atto. E non è il solo punto pericoloso.
Nella zona contrassegnata dal numero 1 sulla mappa si trova la conflenza fra la corsia box in uscita e la pista. Si tratta di una confluenza a fortissimo rischio, visto che in quel punto i piloti che sopraggiungono dal rettilineo per affrontare la curva a destra si portano proprio verso sinistra, ossia dalla parte della corsia box, mentre se rimanessero dalla parte opposta l’immissione di un pilota proveniente dal box sarebbe agevolata e meno azzardata
“.

Insomma la nuova Misano al primo vero debutto in una competizione mondiale pare proprio abbia messo in mostra tante luci, ma anche qualche ombra. Alla MotoGP non manca molto, quindi è il caso che ci si dia da fare per non arrivare impreparati all’appuntamento più importante dell’anno per l’autodromo e gli appassionati.

via | Motonline

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