Home Ivan Goi: il livello del CIV come il BSB. I giovani oggi iniziano troppo presto!

Ivan Goi: il livello del CIV come il BSB. I giovani oggi iniziano troppo presto!

“Sai cosa cambierei in termini di regolamento? Le centraline, poi farei il monogomma. I ragazzi? Vanno fatti crescere. Tanto si può correre fino a 40 anni”.

Ha avuto quella fama nata da quella vittoria ottenuta da giovanissimo in 125. Correva con il team Mattioni, e conquistò quell’affermazione in Austria. Per anni poi è stato il volto del bicilindrico di Borgo Panigale nel CIV. E’ stato lui a portare la prima vittoria nel campionato italiano alla Panigale. Un duo, in compagnia di Barni, che sembrava praticamente inscindibile. Ed invece, il prossimo anno si cambia: da due a quattro cilindri, da Ducati a BMW.

Una chiacchierata che parte proprio dai primi presupposti, dall’attesa per la stagione che verrà, ma che si sviluppa a ruota libera. Con quella sensazione di ritrovarsi davanti un uomo che conosca veramente questo mondo, in grado di offrire un contributo importate.

Il passaggio a BMW con il team DmR: perchè questa scelta?
Dopo anni – belli e proficui – con Ducati, non sapevo bene quali erano i piani con Barni. C’era anche la possibilità che il team non avrebbe continuato. Mi sono guardato intorno e ho trovato il team DmR, una compagine che esisteva già da qualche anno, ma che recentemente si è ben sviluppata e che ha una ottima levatura ed una notevole esperienza nei suoi elementi. Questo mi permette di fidarmi di più della squadra, delle loro indicazioni. Confido molto in loro.

Ivan Goi - Barni Ducati - piega

Come pensi ti troverai con un quattro in linea dopo anni di bicilindrico?
In realtà, la BMW S1000RR la conosco, anche se relativamente. Ho usato diverse volte una S1000RR del 2011 per allenarmi diverse volte. Quindi non è una moto a me sconosciuta del tutto. Poi, come detto prima, confido nell’esperienza del team. Se con un bicilindrico si affronta magari una curva in quarta, con un quattro se mi dicono di affrontarlo in terza mi fiderò tranquillamente. Oltretutto poi si torna con Pirelli dopo Michelin. Sono ovviamente ottime gomme, anzi – sono gomme da mondiale. L’ultima volta che le ho utilizzate in gara è stato durante la wild card che ho fatto.

Il discorso poi, si sviluppa proprio sul campionato Italiano. Dalla domanda su come vedeva il livello del CIV del 2017, il discorso è andato sviluppandosi in maniera lungimirante ed interessante.

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Il livello del CIV è molto alto. Se pensi che molti protagonisti arrivano nei dieci del mondiale senza una moto ufficiale, questa può essere una cartina di tornasole. A livello pretazionale non ha nulla da invidiare al BSB. Sai in cosa abbiamo da invidiare? Nelle tribune. Loro hanno sempre appassionati e tribune piene.

Però ti assicuro che il livello del CIV è molto alto. Quest’anno poi ci sarà il ritorno di Suzuki e la presenza di alcuni team della Stock1000 internazionale del CIV. Poi, io son contento: preferisco un CIV cosi, senza case ufficiali, rispetto a correre nel BSB o nel mondiale per fare numero. In quei team, se non hai moto ufficiale o compagini ufficiali, puoi solo far numero.

Sai cosa cambierei del regolamento? le centraline. Devono essere di serie. Al massimo ci può essere un modulo aggiuntivo, ma non una centralina extra. Una moto dovrebbe essere di serie, non dovendo poi mettere una centralina fatta apposta dalla casa. Non è un fatto di costi in realtà: una centralina aftermarket non costa tanto. Il grosso del cambiamento è la possibilità di lavorarci, la possibilità che una casa rispetto ad un’altra offre. Poi, aggiungerei che, alla fine di ogni gara, la centralina di un team possa essere richiesta da un altro.

Un altro cambiamento? Metterei il monogomma. Ce l’hanno tutto oramai. E poi cosi si potrebbero eliminare le discrepanze tra gomme da qualifica di una marca o un’altra. Si livellerebbe tutto. Dalle serie mondiale poi sai cosa prenderei? Magari non il nuovo regolamento della griglia, ma lo schema di prove libere e qualifiche, come anche la MotoGP. Tre turni che servono per le qualifiche, cosi rimane sempre elevato l’interesse.

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– Hai un Racing Park dove tanti bambini iniziano nei primi passi con la moto. Hai mai pensato a te come figura di coach?
Di ragazzini sai ne vedo tanti. Secondo me iniziano troppo presto a correre. Non a salire in moto sia chiaro, ma a fare proprio competizioni. Troppo presto poter fare le prime gare a 8 anni per me. Tanto, nel Mondiale stiamo vedendo come si possa correre benissimo fino a circa 40 anni. Abbiamo tanti esempi: Biaggi, Rossi, lo stesso Melandri non è giovanissimo, è dell’82, o anche Byrne: dimostrano tutti di poter stare davanti. Sai, quando sei troppo giovane non hai un carattere formato. Se ti capita un anno o due in difficoltà, rischi di rovinarti totalmente la carriera. Se invece magari inizi un pochino dopo sei già più forte mentalmente, e di tempo comunque ne hai.

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Tanto quando sono piccoli l’età bene o male non influisce: è l’ambiente, sono i genitori che spingono per far correre. A 12 anni se non stai correndo da tempo sembra che tu sia già tagliato fuori a meno che tu non sia un talento eccezionale. Che poi, ho visto ragazzini di 5 anni andare forte come ragazzini di 8 anni, e che non possono correre. Se si va con calma, se si fanno crescere questi ragazzi, possono arrivare al mondiale persone più meritevoli. Serve tornare – non dico ai tempi nostri con la Sport Production – ma magari qualcosa di simile.

La 300cc può essere infatti un’ottima categoria. Fai anche delle classifiche diverse: sotto i 18 anni e sopra i 18 anni. Tanto, cosa ti influisce? Qualche coppa? Questa cosa dei limiti dell’età poi….è veramente una ca***ta. Facendo le due classifiche, i giovani possono imparare dai più esperti.

Allo stesso modo, con la Stock 1000 potresti fare una classe più vicina alla serie. Nel mondiale potresti creare un sistema di meritocrazia per praticamente tutti i campionati nazionali, gli dai una sorta di diritto di prelazione. Per il CIV puoi fare uguale. I primi 10 dell’anno prima si possono iscrivere, se uno di questi non lo fa, ne prendi un altro. E’ cosi che hai a disposizione gente di livello.

Bisogna apporre dei limiti, magari come il 107%. Anche perchè con il 1000 cc, bisogna dargli sempre del lei. Hai 200 cavalli a disposizione. E cosi i giovani veloci imparano e salgono di livello. Sennò ti ritrovi come ora nel panorama mondiale della Stock: un terzo della griglia con piloti italiani, poi ti arriva un cileno che ha fatto il CEV e ti fa il cu*o!

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Battuta d’obbligo finale per il prossimo anno: chi vince la sbk e chi vince il motomondiale?

Eh…domanda non facile. Sono tanti i piloti forti, poi sai, ci vuole costanza, testa, ed in certi momenti anche l’età. Per la MotoGP ti dico Marquez. Per la Superbike….mi metti in difficoltà. Diciamo…Marco (Melandri ndr). Bisognerà vedere con Chaz che è andato molto forte alla fine dell’anno scorso, ma bisogna vedere anche quanto Rea si stava accontentando e gestendo. Dai, diciamo Marco. Ha esperienza e vuole tornare davanti. Se ci sarà subito feeling con la squadra, la moto c’è…ti dico lui!

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