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Prova della MV Agusta F4 1000 R

Una moto che è allo stesso tempo, un’opera d’arte e un sogno irraggiungibile per molti. Esteticamente simile fin dalla nascita, ma con tante nuovissime finezze, questa MV F4 1000 R nasconde sotto le carene una moto tutta nuova, disegnata per chi ancora non lo sapesse, da quel genio del design di Massimo Tamburini. Oggi però



Una moto che è allo stesso tempo, un’opera d’arte e un sogno irraggiungibile per molti.
Esteticamente simile fin dalla nascita, ma con tante nuovissime finezze, questa MV F4 1000 R nasconde sotto le carene una moto tutta nuova, disegnata per chi ancora non lo sapesse, da quel genio del design di Massimo Tamburini.
Oggi però non basta essere “solo belli” se si vuole vincere negli ambitissimi campionati superstock e perchè nò in superbike!
Per questo è necessario un motore potenziato, una ciclistica rivista e tante raffinatezze per palati fini e polsi da gas aperto.

Stefano Cordara è un tester di grande esperienza ed ha avuto l’onore di provare questo gioiellino, quindi ci si può tranquillamente fidare della sua autorevole opinione.

MV Augusta F4 1000 R stefano cordara

Sul sito di Motorbox ci racconta che la F4 R è nata sulle indicazioni raccolte l’anno scorso in pista.
Una moto che con il passaggio dalla “S” alla “R” rappresenta il cambiamento più corposo da quando esiste la F4 (arrivo del motore 1.000 a parte).
Perché gli interventi sono stati davvero tanti e importanti, con l’obbiettivo di rendere la moto più competitiva in pista.
I punti di intervento del resto erano già noti agli ingegneri: riduzione del peso e miglioramento della frenata.
Così è partito un lavoro di lima che ha interessato un po’ tutta la ciclistica e che ha consentito di togliere 4 kg dalla bilancia della F4.

MV Augusta F4 1000 R misano

Tamburini ha “tradito” i giapponesi con i freni Brembo, e una volta fatto il passo si è lasciato tentare anche dalla forcella, mollando la Showa per una impressionante Marzocchi R.A.C. con steli da ben 50 mm trattati al TIN, giusto per non smentire che gli piacciono gli avantreni granitici.
Il peso minore della ruota posteriore ha richiesto anche una revisione dell’ammortizzatore (Sachs) che è stato riprogettato.
In questo modo il quadro ciclistico è completo e non si fatica a capire che pur restando le quote ciclistiche uguali la moto è parecchio cambiata.
Anche perché, sia per la forcella (che allunga anche la corsa), sia per l’ammortizzatore, sono state studiate nuove progressioni che dovrebbero migliorare il comfort nella guida su strada.

MV Augusta F4 1000 R Cordara

La pienezza di erogazione e la cattiveria di questo motore non sono in discussione: già a meno di 7.000 giri si avverte che c’è tanta spinta (i rapporti sono anche un po’ più corti di quelli delle giapponesi) anche se la frustata dei cavalli arriva a circa 9.500 giri (con però un po’ di vibrazioni avvertibili al manubrio) per proseguire fino ai 13.000 indicati del limitatore.
Una moto da 174 cv che tuttavia fa intuire come una delle caratteristiche della F4 non sia cambiata.
Ovvero, l’apri chiudi è fin troppo brusco e la nuova centralina non è riuscita ad eliminarlo, pur riducendolo un po’.

MV Augusta F4 1000 R scarichi

Va dato atto alla MV di non aver calcato la mano con il prezzo, che resta praticamente uguale alla precedente versione: 19.820 € per la versione monoposto e 19.920 € per la biposto, prezzi entrambi franco concessionario.
Salati è vero, ma ormai non più tanto lontani da certe italiane con due cilindri in meno.

via | Motorbox

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