Home Sicurezza: a Cuneo strade proibite alle sportive?

Sicurezza: a Cuneo strade proibite alle sportive?

Si continua a discutere sull’eterno problema degli incidenti stradali a quattro ma soprattutto a due ruote. Anche se qualcosa sembra si stia finalmente muovendo (vedi la denuncia fatta da Pedrosa a Barcellona), la strada da percorrere è ancora lunga, anzi lunghissima. Se a Roma finalmente, è arrivata l’ora di rimuovere i pericolosissimi cordoli dalle corsie

Si continua a discutere sull’eterno problema degli incidenti stradali a quattro ma soprattutto a due ruote. Anche se qualcosa sembra si stia finalmente muovendo (vedi la denuncia fatta da Pedrosa a Barcellona), la strada da percorrere è ancora lunga, anzi lunghissima.

Se a Roma finalmente, è arrivata l’ora di rimuovere i pericolosissimi cordoli dalle corsie preferenziali, a Cuneo l’idea sembra quella di attuare delle normative molto ma molto più drastiche a sfavore dei motociclisti.

Nei primi sei mesi del 2008 nel capoluogo piemontese, sono state dieci le vittime causate dagli incidenti che hanno coinvolto i veicoli a due ruote. Il presidente della Provincia Raffaele Costa è convinto che il divieto di transito di determinate categorie di moto sulle strade considerate più pericolose, potrà dare importanti risultati fin da subito.

“Dall’inizio dell’anno sono morti nella nostra giurisdizione ben 10 motociclisti vittime di incidenti stradali provocati quasi tutti dall’alta velocità in relazione al tormentato percorso delle strade.” – dichiara Costa – “Mi chiedo se dobbiamo accettare in maniera passiva un dramma destinato probabilmente a ripetersi nella stagione estiva”.

“Le Forze dell’Ordine compiono attivamente il loro dovere di controllori ma non possono essere presenti dovunque. Gli uffici tecnici della Provincia, i cantonieri, e non solo, svolgono un lavoro attento di adeguata manutenzione, nei limiti delle loro possibilità. Occorre quantomeno una tregua che consenta di riflettere sulla opportunità o meno che il transito motociclistico avvenga, molto spesso a velocità elevatissime, su determinate strade”.

Conclude il Presidente: “Verificherò con la Prefettura, con l’ANAS e la Regione, con i responsabili della viabilita’, se non sia il caso di inibire temporaneamente l’uso di determinate arterie ai motociclisti ovvero a certe categorie di moto. Non me la sento, in coscienza, di essere, come presidente della Provincia sia pure indirettamente e forse soltanto moralmente responsabile di una strage continua. Giustamente lo Stato, in primis il Presidente della Repubblica, il Governo, i Ministri di ieri e di oggi, i Sindacati si stanno impegnando nella lotta agli infortuni sul lavoro. Chiedo a tutti di interrogarsi se non sia il caso, dopo le recenti giuste iniziative legislative in tema di sicurezza stradale dei governi Prodi e Berlusconi, di assumere altre iniziative salvavita”.

Cuneesi, pronti a destinare la vostra sportiva a mero ornamento kitsch?

via | Repubblica.it

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