Così Yamaha sta creando la moto che impara da te

Scopri Yamaha MOTOROiD:L, la moto con intelligenza artificiale che apprende, si adatta e ridefinisce la relazione tra pilota e veicolo. Tecnologia e design innovativi.

Così Yamaha sta creando la moto che impara da te
M S
Massimo Schimperla
Pubblicato il 11 ott 2025

Nel panorama della tecnologia applicata alle due ruote, il confine tra uomo e macchina si fa sempre più sottile, dando vita a una nuova era di interazione che promette di rivoluzionare il concetto stesso di motocicletta. Al centro di questa trasformazione si colloca Yamaha MOTOROiD, il prototipo che incarna la visione più avanzata di simbiosi tra pilota e veicolo, inaugurando un capitolo inedito nella storia della mobilità intuitiva.

Quello che Yamaha MOTOROiD porta sulla scena non è semplicemente un salto evolutivo in termini di design e tecnologia, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti da parte della casa giapponese. L’obiettivo? Trasformare la moto in un compagno capace di percepire, comprendere e condividere le emozioni del guidatore, ridefinendo così l’esperienza di guida su due ruote.

La storia di questa rivoluzione ha radici profonde e si sviluppa attraverso un percorso che parte dal primo prototipo presentato nel 2017. Già allora, Yamaha MOTOROiD si distingueva per la capacità di mantenere autonomamente l’equilibrio e riconoscere il proprio proprietario, gettando le basi per una nuova relazione tra uomo e macchina. Il progetto ha poi vissuto una tappa fondamentale nel 2023 con MOTOROiD2, che ha rafforzato il legame emotivo tra pilota e veicolo, fino a giungere all’attuale versione denominata MOTOROiD:L.

Ciò che rende unico questo concept è l’adozione di un sofisticato sistema di intelligenza artificiale basato sull’apprendimento per rinforzo. Attraverso una rete capillare di sensori distribuiti nel telaio, la moto è in grado di raccogliere dati in tempo reale su parametri essenziali come equilibrio, inclinazione e forze inerziali. Queste informazioni vengono elaborate per consentire ai motori elettrici di coordinarsi, mantenendo la posizione verticale del veicolo o addirittura sollevandolo autonomamente quando necessario.

L’aspetto davvero rivoluzionario di Yamaha MOTOROiD risiede nella sua capacità di andare oltre l’esecuzione di semplici comandi preimpostati. Grazie all’intelligenza artificiale, la motocicletta analizza costantemente l’ambiente circostante, adatta le proprie risposte agli stimoli esterni e si evolve nel tempo. Questo processo di apprendimento continuo trasforma la moto in un vero partner di viaggio, in grado di interpretare le intenzioni del pilota e condividere con lui un’esperienza di guida unica e personalizzata.

Anche il design contribuisce a rafforzare l’identità di questo prototipo. La struttura, che richiama un esoscheletro, si distingue per la leggerezza e la flessibilità, fondendo armoniosamente elementi organici e meccanici ispirati alla biologia. I movimenti fluidi e naturali della moto accentuano la sensazione di trovarsi di fronte a un organismo vivente piuttosto che a una semplice macchina, segnando una netta cesura rispetto alle tradizionali motociclette.

La filosofia che guida il progetto non punta a sostituire il pilota, ma a offrirgli un compagno di apprendimento capace di crescere insieme a lui. Secondo Yamaha, questa nuova visione pone le basi per un futuro in cui le motociclette saranno in grado di comprendere chi le guida e adattarsi alle sue esigenze, rendendo la mobilità intuitiva una realtà sempre più tangibile.

Pur non essendo destinato alla produzione di massa, il prototipo MOTOROiD:L rappresenta un laboratorio d’avanguardia per lo sviluppo di tecnologie che avranno un impatto concreto sulle due ruote di domani. Tra le applicazioni più promettenti si annoverano i sistemi di assistenza all’equilibrio, il controllo autonomo e le piattaforme di apprendimento adattivo, che contribuiranno a rendere la guida più sicura, coinvolgente e personalizzata.

Ti potrebbe interessare: